Critica Sociale - Anno VI - n. 21 - 1 novembre 1896

CRITICA SOCIALE IL FENOMENO DELLA PROLETARIZZAZIONE in. Russia ('). Noi socoli che precodottoro Il XVI, lo. popolazione dolla Russia.and ò man mano clnsslflco.ndosi e di1tin– guendosl1cosl da presonlo.ro nel secolo XVI duo classi ben distinte: i v e1·i uomini, uomini di guerr11, liberi e possessori della terra i e gli uomini incompleti (moujilci}, tulli coloro, cio~, cho o.ccudh·ano • raccende econo– miche. costoro erano padroni di passare da una. terra. all'altra solamente una. ,·oltn. 11ll'anno, in una dolermi• nata quindicina. I proprietari, por conseguenza, erano obbligali a. contratti di ra.voro od a concessioni verao i lo.voralori dello. loro terra, o nella tema che questi posso.ssorosu o.ltro terre, o por altlrarli sulle proprio. Questa specie di concorrenza tra I proprietari, tornn.ndo naturalmente a loro danno, pro\'OCÒuna coalizione, che domandò ed ottenne nel 1593 dallo Cza.r Fedor la proi– bizione del passaggio del contadini da una. terra ad un'altra. Di qui la ,ervilli deUa gleba i il conta,lino, legato alla terra e in balia del padrone, doveva. la, ·ora.re un certo numero di giornate, noli& setlimana., sulla terro. padronale, nello rimanenli duo o tre, su quell'appezza• monto che gli veni va assegnato per il sostentamento suo o dello. ramiglia. Ricordando chP, oltre i contadini ser\'i dei pri,·ali, esistevano altre due categorie, quella dei sen·i del!& corona e quella dei ser,I dolio Stato (che godevano una maggior indipendunza che non I servi dei privali), ,·oniamo d'un salto al 1861. Il 19 rebbraìo di dello anno lo Czar Alessandro 11,costrettovi, firmò l'allO di eman– cipcuio11e (potogt?11ie). Con questa. rirorma i contadini addetti alle proprietà priva.te acquistarono la libertà. personale, il godimento perpetuo delle case in cui a.bi – tl\vano od un lotto di terra equiva\onto a quello di cui, come servi, avevano già Il godimento. L'alto di eman– cipazione non compreso i servi della Corona e dolio St».to, la cui situazione rimase pressochè invariata. Dietro regolare contratto, I contadini liberati do,·o• ,•ano al loro padrone, per la. terra ottenuta, un corri– apettlç-o annuale sotto forma. dì corvCe (lavoro gratuito sullo terre del padrone) o di obJ"Ok (prestazione in de· naro). La leggo autoriu.ava li t·i,callo deftniti\"o o con• cedeva anzi una certa misura di eredito a chi lo do- manda,•a. Il contadino tro,·M•a però questo stato di coso poco consolante, per robbligo gravoso dolla prestazione an– nuale. I proprietari, d'altra parte, non desideravano il ri– scatto, u·endo il massimo interesse a mantenere questa specie di servitù mascherata. Ma Alessandro lii nel 1883 reso obbligatorio il riscatto, che nn\ poi per pesa.re im• mensamonte sul p:iesano, poichà l"ostima.zione di esso doveva. rarsi sulla ba.se del ,·a.loro della terra, calcola.to naturalmente con \"&ntaggio del proprietario, e do,·eva comprendere la. capilalizzaziono del valore del lavoro che i contadini solovano prestare al proprietario noi tempo della servitù. 1 1) Co111ultln1I: AS.lTOl.lt l.SM.0Y•D••l;l,1111:U, L'em1>lrt: du T101·1 et tu Nu,u•. P::1ri1, ISSI. - ll.lSlt•lbn,, /.e condl:tonl a!l,.icolc cklla Ru.uta; nella. Rl/.,Nna soc,au, anno I, voi. Il, .fa1cicoll 16, 11, Il e t!I. - lhCC A. IIOU&WIC.U. Thc eco11omlt1 Of the R1uda11 VallOJIC, Nn·-\'ork, 169!. - o. KUS.ll' f, Sl&mo. 18!11.Cilli di ca– atello. - ALruoss Tnus, Lo"d,clrth•ellaft 11nd Gc~·oe in JJlttd• ,•,ullo"d, ecc. l.eipxig. t!80 - KA\'ILUUt, l)n• làurrliehc Otmet,1• dekdU In RH.. to,1d. Lelpzlg, t867, i-'.: egli dunque necessario spiegare perchè il conta– dino non tronsse un benoftcio nell'atto di emancipa– zione, e rimpiangesse anzi la sor,•itù passata 1 E non ò rorso naturale cho Il contadino, lasciato a sè con un terreno elio va sempre più assottigliandosi por l'nu• mento della popolazione, dofleionto di erodilo e di pro• eroditi mezzi di colliva1.ione 1 vada. proleta.iizundosi ogni anno con ,·ecmenza sempre maggiore 1 Accanto a.i contadini muniti di un lotto di terra, ,·i ru– rono gli emancipati soni& terrai e cioè i servi personali dei proprietari, gli addetti allo loro aiiende domestiche, che ave,•ano perciò disertata la vita doi campi. 1-~urono un milione e mezzo di uomini balta.ti ad un tratto dalla servitù nl 8alariato ! Questa. massa di prololari si rh•orsò por la rrassima parlo nella città, dove andò ad Ingrossare un proletn.• ria.lo urbe.no che nel giugno scorso diodo sogno di vita. In occasione dell"incoronaz!ono di Nicola 11. . . . Ma per rarci un'idea. completa delle condizioni in cui trovasi il lavoratore della terra in Russia, dob– biamo esaminare un istituto economico che, speciale alla llussla, ba una lunghissima. vita; vogliamo diro del Mfr. Eminenti scrittori russi videro in passato nel mir o spor~lrono vedervi anche in avvenire, una valida bar– rlorn, un inrallibile antidoto contro il renomeno della proletarizzazione. La. proprietà collettiva della terra o l'obbligo dol pa• gamenlo solidale dello imposte tra gli abitanti di un ,•illaggio costituiscono lo batl della comunilà russa, del mfr. Questa istituzione è anteriore al servaggio, lo sop· portò o gli sopravvisse. Katuralmente l'etTelto dell'eman• cipazione si estese a.ncbe ad ossa.; tutte le runzionl civili od amministrativo cho, durante la servilll, spet– tn.vano ai signori, passarono agli eletti da.Ila comunitù. Tnluni mfr constano dei soli contadini che dipendo• vnno, prima dell'emanci1>azlono 1 dal medesimo proprio· tarlo, altri raggruppano i conta•llni di parecchi teni• menu conligui. Il regime del mir si basa essenzialmente sulla ripar– tizione periodica del suolo tra I suol componenti. L'in• te1vallo tra due ripartizioni è di dieci anni in certi Comuni, supera i dodici In altri, facendosi in baso ali& 1·ec:i1io11e o censimento dello a,rime (lavoratori soggelli alla capitazione), od ò di tre anni se si ra. in baso al modo di coltura del terreno. Il riparto avviene por capi {maschi), oppure, più comunemente, J>Or tiaglo o coppia. ma.rilu.tai la quantità. di te1•ra nssegnata. ,~ cia– scuna coppia è proporzionata o.Ila sua. capacità. di la• voro o di contribuzione, ossi11.al numero dei maschi e alle Imposte che potrà pagare. nisalt& subito il princ!pale ofTeUodi questo sistema: la. spinta cioè., cbo ne ,•lene. all'aumenlo della popola.• zlone, poiehè il lotto di una. r•mlglia. è tanto più vasto quanto più numerosi sono in os~a gli atti al luoro. Di conseguenza, ogni nuova ri1>artizione restringe I& porzione di terra cbo spetta a ciascuno, llno a renderlo. affatto lnsutlleiente ai bisogni. f: allora che una parto di contadini, scoraggio.ti, \"Ondono nd altri il proprio diritto alla terra e ,·i rimangono a lavorare come glor· n alieri salariati. E il numero doi so.lo.ria.li ò accresciuto da tutti coloro che, non potendo rimanere in seno alla f111mlglia per la deficienza del lotto di terra su cui essa ,•lve, escono dal 111fr,dh'entando operai av,•entizi sullo terre dei grandi proprietari cbo ,•ivono ruori della co– munità.

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