Critica Sociale - Anno VI - n. 21 - 1 novembre 1896
CRITICA SOCIALE 323 logia da salumieri), spinge inesorabilmente la prima a conrondersi nel grande esercito del prol etariato. La piccola, o « magra » se più pia.ce o.i lettori, bor– ghesia americana. si à tlnalmonte avvisi.a del pericolo che lo sonasta e, lasciati momentaneamente in disparte i salmi o il Monte Sinai, sta per muovere risolu ta– mente all'att.acco della sorella e grassa. • la quo.le,più polente di mozzi, si apparecchia alla.di(esa ed a nuove rapine. Non è la e lotta di classe • nel signiftcato socialista dell'esp ressione, lot ta intesa. a sostituire una sola e grande famiglia.di lavoratori alle attuali classi sociali. È la tolta di e classi • nel senso volgare, antropofago della parola: lotta di ciascuna classe a proprio van– taggio e a danno delle altro classi. Le concioni dei porto.-banJiera.delle due razioni della borghesia che si c9ntendono il potere politico ed eco– nomico stanno a provare quanto abbiamo asserito. Gli oratori e gli scrittori della sorella e grassa •, con a capo il volpone di Canton, non sanno più a qual santo votarsi per dimostrare la e disonestà > del dollaro d'argento cbo vale attualmente 03 soldi, di fronte alla e onestà. > del dollaro d'oro che, grazie alla manovra di classe della demonetizzazione dell'argonto, vale ora più di 150soldi. E si capisce: la sorella e grassa , è grassa appunto perchè è imbottita d'oro. Quella gente, imbeccata do.I t-.-ra.c Kinley, tonta far credere ai sempliciolli che le tariffe ultra-protezioniste daranno la prosperità. al paese, mentre essa sa benis– simo che la differenza attuale rra le tariffe democra– tiche e quelle repubblicane non è tale da poter seria– mente influire sull'economia degli Stati Unili; mentre sa benissimo che l'applicazione delle tarilTe di Ma.e Kinley r u, a torto od a ragione, la causa prima della disro.ua del partito repubblicano nelle elezioni del 92. A nche questo si comprendo i coll'aumentare i dazi di importazione, la sorella e grassa, ingrassa sempre pitì. Ma Jo vo l'interesse di « classe > che li spinge e la. mo.ln! edodiventano evidenti da parte dell'oracolo di C a nton e de gli altri paladini della sorella • grassa > ò nel grido.re, com·essi ranno, che le tarilfe ultra prote– zioniste sono necessarie per sopperire alle esigenze del bilancio dello Stato. Essi, cho fecero dichiarare in• costituzionale dai loro giudici la e Income Tax >, lo. più equa lassa che si possa dare nello Stato borghese o che avrebbe largame nte provveduto a quelle esigenze! Ma anche qui sia.mo alle solito: lo. e Jncome Tax > avrebbe esclusivamente colpito la... sorella « grassa >, bisognava dunque, per interesso di classe, mandarla a picco. Ed ò questa gente che dice di ngire e di parlare nell'interesse della nazione tutta 1 o·attra parlo il Bryan e i di lui seguo.ci,paladini della sorella < magra •, pure avendo piena. r~ione, dal 11untodi v ista borghe se, di scagliarsi contro il « de• lillo del 73 •, invoco.no por la classe « debitrice > il diritto di pagare in ergenlo la classe « creditrice >, mostrando d'includere nella prima classe lutti gli ele• monti che non appartengono alla seconda. E qui pure, rorso in buono fede, mostra le corna l'interesso di classe. L'esercito dei lavoro.tori nullatenenti, che costi– tuisce la.grande maggioro.nzadella nazione,considerato nello.sua totalità, non ha nè e debiti > nè e eroditi ,. Esso ,·h·o alla giornata.: esso ò, nell'economiaborghese, soltanto uno e strumento di produzione >. Solo pochissimi !&\'Oratori,i mono sfortunati, hanno i loro pochissimi risparmi sullo banche verso le quali sono e creditori ,. La classe e debitrice > è dunque IV LJ essenzialmente costituita dalla piccola borghesia, o sorella e magra •, che avrebbe naturalmente interesse a pogare in argento i debiti contratti in oro alla classe e creditrice > o sorella e grassa >, ossia a consumare un furto a da nno di un ladro matricolalo. La lotta. ora inizio.la ò dunque uno.guerra. di fami– glia della borghesia, nella quale i lavoratori nullalo• nentl hanno, pel momento, nulla o ben poco cho ,·o– dore. Pure ammettendo che il probabile trionfo degli argentisti segni una breve sosta nel processo di accen– tramento del capitale col migliorare le condizionidella piccola borghesia, è evidente che i lavoratori i quali nulla posseggono sarebbero sempre srruttati come lo sono ora. Non imporla mutare la natura dello stru– mento che serve a sfruttarli, bisogna elimina.relo.pos– sibilità.dello srrullamento. « El difeto xe nel manego >, direbbe un buon veneziano. È il sistema che dovo essere mutato. Queslo dovrebbero comprendere, ed a questo mirare, i lavoratori degli Stati Unili. Ma. pur troppo finora quasi tutti costoro, ad onta della decantala istruzione elementare, mostrano di non a,•ere maggior buon senso dei ramosi i6 analfabeti... e mezzo di cui si adorna la pro,·incia di Foggia su ogni cento abitanti. La quasi totalità dei la.,·oratori americani si lascia menar pol naso dall'uno o dall'altro del pa.rtiti borghesi o presta racilo orecchio ai fervorini dei politicanti che in rondo in fondo dicono: e Sentite, ragazzi; votale per noi. Se noi vinceremo, la classe che rappresentiamo nuoterà. noll'abbondanza, per modo che voialtri, soltanto raccogliendo le briciole del suo desinare, potrete crepare di indigestione. > li risveglio del proletariato americano verrà come venne quello della piccola borghesia, e parecchi sintomi indicano che verrà presto. Se dovessimo ingannarci, non ci rimarrà. che aprire la.sacra Bibbin, il libro dei libri, nel quale per tre quarti del popolo americano ha principio e fine l'umano e il sovrumano sapore, e re– citare ad alta voce il versetto: « Beati i mansuoli; por loro è il regno dei cieli. > FERRUCCIO PEDRETTJ, TRENTO A DANTE Irredentle1no e Socinli@lll.O L'inaugurazione del monumento a. Dante Allighiori irt Tronto avvenuta 1'11ottobre fu una bella dimostra– zione non solo italiana ma anche socialista. E poichò i socio.listilrentiDi si trovano continuamente in uno. difficileposizione di fronte al patriottismo e ai com– pagni d'Austria e specialmente do!Tirolo tedesco, non mi pare fuor d'opera. spendere due righe sull'argo– mento per trarne una.qualche norma di condotta. Tanto più che i giornali nostri non ebbero neppure un co1100 su quell'avvenimento ed i borghesi naturalmente non si curarono di socialismo. Fan presto molti, ed io stesso fui talora del numero, a dire: « Che irredentismo, che italianosimo! por i so– cialisti non v'è che un irredento, il proletario di tutto il mondo»; ma por chi vive in quei paesi t>traziati nella. loro nazionalità, in particolare quando questa ò antica, forte e vicina.,la cosa ò diversa. e sarebbe inopportuno e da.nnosonon tenerne conto. Una prova evidente si ebbe appunto in occasiono del monumento al divino poeta. Dalla valle dell'Adige, dalla Valsugana, da tutte le strade che menano a
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