Critica Sociale - Anno VI - n. 21 - 1 novembre 1896
CRITICA SOCIALE 333 lo contesero a 20 scellini al ,·olume. Dopo una seconda e terza opera. egli si vide obbligalo, come do\·etto raro per l'arto decorafivo, ad allargare la stamperia privata. in una stamperia pubblica. Tutto era speciale. li mo• todo, la carta, l'inchiostro. Nel '06 pubblicò il Grande Chaucer illustrato ria sir E. Durno-Jones - ramico inlimo e il socio nella speculazione dell'arto decorativa f,i ~~~~ri;~· ~:t~~~I~ òdr 0 ~~~;~:rr:~bbfi~!~\~!t!~~ c l! 8 ti Morris rifiutava di andare a capo colla sillaba com• piuln.. Il Morris stroncava la linea tanto se giungevo, colla. parola saltellare, a sauei quanto a ,aucu. L'utopia di John Ruskin, il « comunista della vec– chia scuola , fu la. e Compagnia di San Giorgio • per dare a questa sgraziata società e ammalata, po,•era. o di ,,ifa bre,·e ,, un'esistenza. e ricca, sana. e lunga >. [..a Compagnia. avon. un concetto e caritatevole > ed ora composta di uomini assolutamente e onesti >. We are a com.pany of honesl pci•so,is. L'idea massim11. ora. un e magazzino nazionale » con una colonia. di e co.rattero agrico\0 1 industrialo o artistico >. Tutti i soci e onesti > di questo. guil<l, diodoro, compreso il Ruskin, il dieci per conto di quello che possedevano. Non amavano i ministri della chiesa borghese, m11. con• fida.vano, pel successo ~Jella loro impresa. nell'aiuto di Dìo. Negli Sludies in Rtuhin di Cook, è detto eh.e gli esperimenti agrari della. guild di San Giorgio non ob• bero brillante successo. Dai suoi terreni - ed erano estesi - non riusci a raccogliere che un'abbondante messo di disillusioni. ch~V~~.i:v~ !t~~~~t:upFtt~r~r:ti~~uftJj~ ~or~~~oa;3· !~i~ l'influenzo. di Rossetti, mentre scriveva in prosa e in ~~~!~l~~1l~ 0 : [: ·ra1:~1 d~~:~tlr: ~i:~;ù;!~t::1:v: grottesco delle ma,rsious del Regno Unito. Egli por· 1ava nella testa Il sogno fecondo di sterline di rivolu• zionare il gusto delle pareli domestiche della fa.miglia inglese. E fu cosi che, dopo avere pubblicato noi 1858 la Difesa di Gttenei,erc, apri, in Oloomsbury - un quo.r– tiero dello. metropoli - bottega dl tappezziere di ptl• reti, colla. ditta Mor1•i1, Marshall, Falloier and Co. e Quando i suoi libri saranno dimenticati - scrisse il Daily Netos - Il nome di Morris vivrà. per questo suo esperimento fortunato.> La bottega di 13\oomsbury di– rnnne in poco tompo la. grande fabbrica. di Merton, nel Surrey, con splond1di magazzini in Oxford•streot e con filiale in unn. delle vie, principali di Nuova. York. Ln. sun. fabbrica. ora una specie di Abbazia trasformata. I suoi operai non facevano se non il lavoro che piaceva loro o non producevano se non ciò che li rendeva orgo– gliosi. Morris era. il loro padrone o il loro conll'acle. Lavoravano nell'aria pura, non oltrepassavano l'orario rairionevole, cioè di otto ore ('), o prendevano salari che in altro fabbriche saranno un sogno por degli anni. Era l'ambizione di Morris di fllro che l'esistenza di ciascuno di loro rosso un poema o un canto di lodo. Fu la. sua gloria di esservi riuscito. Quantunque egli si compiacesse di credersi e sogna• toro di sogni», non dimentica,·a un zinzino di ,·Cclame. Firmava i suoi poemi e di Morris, il fabbrico.toro di carta di tapJ.>ezzeria » e la sua. carta di tappezzerl!I. e di Morris, 11 poeta >. e ~on bisogna supporre - dico il Clarke - che ~lorris sia un semplice sognatore. Egli è, in 1ante cose, un uomo di grande energia. od esperienza. I-la clienti in tutto il globo o conosce tutti i metodi capitalisti. È nbilo spocialmento nel disegno o nella tintura. Mentro il Morris ascolta lo interrogazioni o la critica elle il pubblico fa allo suo conferente, egli si diverto a. trac• ciare, in pochi secondi, graziosi disegni, i quali sono, Fpesso, di una bellezza simmetrica o squisita.. Egli è 1enuto in gran conto dai lavoratori della sua fabbrica. 1-'ìndove è stato possibile col presento sistema com- ~e~~!~~~o es~11!i :l~-~t~n~~d?:~~:1~~ut1i·~:L~ir:~i~~~~ ziono di arti e mestieri vidi un superbo lavoro uscilo dalla fabbrica di Merton. La figlia di Morris - la si· Rnoro. Sparling - mi assicurò che ora stato compiuto da un apprendista di Morris. li Morris sostiene che il \ 1 , li Ruskin non ,·olevAche 1l 1a.,·ora11e ph1 di sei, tre nell:\ ml\llina e tro nel pomeriggio, disegno non vole nulla se non ò eseguii.o da. operai intelligen1i che capiscano l"ldoa del disegnatore. > li Clarke, il q:.rnlo conobbe intimamente questo tap– po1.Ziere di pareti che poetava cosi da farsi lodare da Swinburne e disegnava in modo da costriogere Burne– Jones ad applaudirlo, nssicura che e Mor,:is era un ri• bollo nato, un anarchico per natura >. E curioso - d ce - cho il Morris, anarchico come è, debba il suo lievito socinlista al grande apo stolo detro bbedienza o e.lolla legalith. Difatti il n.uskin predicn.va agli operai: e , 1 oi dovete imparare lo buon o leggi prim a di cercar di atterrare lo catti,•o. > Il socialismo di William ?otorris subi leggiero varia• zioni di metodo più per ragioni personali che per mu• lamento di Idee. In fondo, egli non ru che un socialista di Stato. La Federalion, che lo ebbe per socio, che ha per motto e agitato I agitate! agilnto ! » o che vuole la conquista dei poteri pubblici coll'azione parlamentare, ~~:d:,'!at~!~ ~~ùm! s:~g:aL°!~~c1:i'~:,.~ 1 ::i1e~e~g;zc;i 1 d1 produzione, di distribuzione o di scambio controllata. da uno S1ato democratico, nell'interesso della. società intera, e la completa emancipazione del lnvoro dalla dominazione del capitalismo e del lnndlordismo colla uguaglianza sociale od economica tra i sessi. > Il ma• nifesto dellti Lega socialista è altisonante, più prohs.;o o un po· spruzzato di comunismo, ma. non aggiungo una. pie1ra. all'odiftcio dell"o.vveniro. « Noi ci prescn• tiamo come un corpo di individui cho difende il socia• lismo internazionale rivoluzionario - vale a. dire che cerchiamo di cambiar la base della società .. Nessuna soluzione migliore che il Socialismo di Stato. Perciò la Lega 1ociali1la ha per iscopo la realizzo.ziono del com• pleto socialismo rivoluzionario » (e qual'è il socialismo che non sia rivoluzionario 1). e Assai più sano - dice il NordaH - intellettual– mente di Rossetti (ch'c1tli mise tra gli imbecilli) o di Swinburno (che collocò nella cnsolla dei degenerati superiori) ò William Morris, il cui squilibrio non pro• viene da misticismo, bensì unicamente da mancanza. di natura propria e da un eccessivo impulso di imita• !~~~ 0 ·a c~oioc:1° 1 ~~s;o;~~!ri~~qt~mt~~~~.a. ;u~~~~~q~ 8 ~ abbia i miei dubbi so queste due caratteristiche siano segni di degenerazione. Come ho i miei dubbi so il trovargli tre versi con cinque glo1·y o yloriou& in un poema di trecento 11agino faccia entrare un autore noi regno dei rommollili di corvollo. Tanto più che il Nordau gli do"rebbo tenero compagnia, per delilto di ecolalia., quando si compiaco di ripetere in poche righe e crepuscolo dei popoli•· Ma, a.parte queste quisquilio 1 egli ha torto marcio di credere che sia stata e la sua omoti,·ità. » che lo abbia spinto e di rect'nto a farsi partigiano di un pallido socialismo, il quale consisto principalmento nella pietà o nell"nmor del prossimo >. Il Morris è tra i primi socialisti del movimento mo· derno inglese. Che cosa vuol dire il Nordn.u col suo e socialismo pallido >? Che il Morris non si lavavo. lo mani nel snnguo dei capitalisti o non divorava. un borghese a colazione e due a pranzo 1 Il Morris, so– cialmonto parlando, ebbe sempre degli spuli por la carflà, per la pietà, por l'amore del prossimo o por lo altre ipocrisie degli isterici borghesi. In Morris, «: l'ozioso poeta di un giorno ,•noto>, man– ra.,·a l'emolion. Nei suoi Yorsì, nella suo. prosa, nella sua splendido. tappezzeria. di caria o di stoffa, nei suoi 1appetì orientali o nello suo cortine di una parsimonia di colori muavigliosa, non hanno m1Litrovato posto lo violenl deligltts - lo delizie violente - dell'artista agitato, commosso, che si lascia trasportare dal turbino delle passioni. In lui, nell'uomo rlle ,·olova essero fo• !ice mentre vivevo, prevaleva il senso del bollo. L'idealo estetico signoreggiava tutto ciò che era patetico, pas• sionale, veemente. Il novelliere tosse,•a come !"autore degli arazzi della fabbrica di Morton. Tessol'a i canti, come la prosa, come la. stoffa. Anche nel suo lavoro drammatico in duo a.lti - Le pm•ti &ono cambiata - si pasiia dalla Corto di giust.izia. al dopo la rivoluzione, attraverso scene che doHebboro straziare, senza punto sentirsi gli occhi umidi. In lui, come nell"Jbsen, tor– reggia il problemn senza. creare, come nelrlbsen_, quello che noi chiamiamo la situazione drammatica. Egli ora fatto per un altro teatro. Per un toa.tro che non sen– tisse della. cassetta o che a.vesso per ideale la rigone ..
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