Critica Sociale - Anno VI - n. 20 - 16 ottobre 1896
B CRITICA SOCIALE 310 Compagnie. Anche la. schedo.non ha altra forza che la forza di chi se ne servo. Ma chi potrebbe negare, che gli scioperi non solo sono sovente inevitabili per proteggere le organizza– zioni degli opera.i o il loro tenore di vita e per farli partecipllre ai vantaggi dei tempi prosperi per gli ar– rari, ma che essi formano anche in mollissimi casi il solo meno di condurre una. massa schiava, inerte, stu pida, alla. coscienza del suo potere, all'aspirazione verso l'organizzazione e l'indipendenza 1 Non solo le \'ittorio elettorali, ma anche g li scioperi denotano la marcia in avanti del proletaria.lo, e poi movimento operaio rivo– luzionario negli ultimi anni i grandi scioperi dei fac– chini dei rlocks o dei la.voratori del gas, dei minatori di carbon fossile, dei mattona.i, dei vetrai, degli opera.i di conre:doni o di altri stra.ti operai dei diversi paesi ebbero non minoro importanza di qualsiasi vittoria elettorale in Germania, nel Belgio, nella Francia. F~ ,·ero che i diretti vantaggi economici degli scioperi spesso sono minimi o talora non esistono affatto; che sono spesso elllmeri e non intaccano il padronato: gli scioperi hanno comune tutto ciò con la giornata legale di lavoro, ma hanno anche comune con essa un grande otTetto permanente: la elevazione morale e il rinvigo· rimonto della classe operaia. Noi non potremmo pronunciarci meglio, circa gli scio– peri, che con le parole di Marx nella sua .Viseria della /i.lo1ofia C2: cap., § 5): e Oli economisti e i socialisti (del decennio 1810·1850) sono d'accordo in un punto solo: nel condannare le coalizioni.. .. I socialisti dicono agli operai: Non vi coalizzate, perchè che vi guadagnerete alla fine 1 un aumento di salario 1 Gli economisti vi proveranno sino all'evidenza, che, noi casi più ra,•oro– voli, a un guadagno di pochi centesimi per breve tempo, seguirò. una perdita permanente. Abili calcolatori vi proveranno anche, che vi occorreranno anni per rica• vnre dn. un salario un po' più alto il danaro che do– vreste spendere per organizzare e mantenere le conii· :doni. Noi, nella nostra qunlità. di socialisti, vi diciamo che, prescindendo dalla questiono finanziaria, voi non rimarrete meno operai, corno i padroni rimnrranno sempre padroni, dopo corno prima. • Sono questi, a un dipresso, gli argomenti S\'i!Uppati da DeviIle. Di rronte a ciò, Mnrx accenna ntrimportanza degli scioperi e delle corporazioni, per la lotta. di classe e per la evoluzione del proletariato: e A dispetto degli uni e degli altri, a dispetto di tutti i manuali e di lutto le utopie, lo coalizioni ope– raie non cessarono un istante di svilupparsi e di cre– scere con lo sviluppo e con l'accrescimento dell'indu• stria moderna. Tant"è che il grado di sviluppo dolio coalizioni in un paese indica precisamente il posto che esso occupa nella gerarchia. del mercato mondiale. L'Jnghilterra, dove l'industria è J>ill s,•iluppata, possiede lo pili vaste e le meglio organizzale coalizioni .... Questi scioperi, coalizioni o 'l'racle's U11ions ebbero vita con– tempo1•atieamentc con le lotte politiche dei lavo1·alori, che rormano presontomonto un gran partito politico sotto il nome di Cartistì. » « I primi tentativi degli operai di associarsi tra. loro astumono sempl'e la fo1·ma di coalizioni.• Ma questi scioperi e questo coalizioni, che in principio non ser vono so non a mantenere e ad elevo.re il salario, spin– gono la classe operaia nelle ulteriori lotte o divengono alla fine una potente rorza. impulsiva per la lotta pc• litica del proletariato. « Si indagarono molto le diverse rasi storiche, che percorso la borghesia dai Comuni sino alla sua costi– tuzione come classe. Ma quando si tratta di rendersi preciso conto degli scioperi, dello coalizioni e dello altre forme, con le quali i proletari efTeltuano innanzi ai nostri occhi la loro organizzazione come classe, gli uni sono presi da un vero panico, mentre gli allri manifestano un clispl'e~:o t,·a1ctwle11tale. • CARI.O KAUTSKY. LECONDIZIONI DELPROGRESSO E LA COSCIENZA SOCIALE La coscienza collettiva può definirsi: « la facoltà d'agire, sotto l'influenza della ragione, di concerto coi propri simili riuniti in sociefa »; (I) quindi una collettività cosciente sari\ quella che rh,olgerà ogni suo atto ad un fino determinato, e come il fine di ogni individuo cosciente ò 1a felicità, così il fine di ogni collettività perfettamento cosciente sa1't\ di au– mentare la quantità di felicità collettiva (somma algebrica delle felicità individuali) e di distribuirla fra il maggior n umero possibile d'individui. Nella qua.si totalità dei ca.si un aumento o una diminu– zione nel numero de~ li individui folici implicher.\ un aumento o una diminuzione nella quantit..'\ to– tale di felicità collettiva, ma in tutti modi il con– cetto di distl'ibuire questa felicW1 fra il maggior numero possibile d'indh•idui prevarrà su quello di aumeutaruo la quantità totale. Oli atti di una societ...i possono essere governati o da una coscien1.a. individuale (autocrazia), o da una co:scien1.a collettiva ristretta, cioè rormata 11011 da. tutti gli individui della società, ma solo da una porzione di essi (per esempio, la colletth·il...\ dei cittadini dello antiche repubbliche greche era una colletth 1 it..\ quasi perfettamente cosciente, ma la società oltre i liberi cittadini comp1·en– deva anche gli schiavi), o ria una coscienza collettiva totale; tondenza odierna, specialmente là dove il dil'itto di voto si estenderà anche alle donne. , e ~li atti di una società sono go,,ernati da una coscienza individuale egoista, essi saranno rivolti tutti a procnrare la massima felicità. all'individuo imperante; valga ad esempio il prototipo degli au– tocrati egoisti, Luigi XIV, e il suo mollo: Lo Slato son to. Se sono ~o,·ernati da una coscienza collet– tiva ristretta, essi saranno rivolti a procurare la massima felicità al maggior numero dei compo– nenti questa CO!cienza collettiva; valga ad esempio la Camera dei Lordi: o « come i proprietari ma• novrarono per arricchirsi a spese del lavoro e per mantenere una ripartiziono disuguale della ric– chezz..'\ nazionale; come si concertarono a dott-i– mento dei loro flttaluoli; come si sca1·icaroao del poso delle speso locali accollandole alle risorse ge– nerali dello Slato • ('). \'alga ad esempio anche il protezionismo odierno, dimostrante appunto che, benché il diritto di voto sia e~toso a tutti e quindi in teoria la coscienza collettiva odiol'na delle na– zioni sia totale, pu1•e in pratica questa coscienza collotti,•a è ristl'etla ai solt capitalisti industriali o proprietari di terre. Il Neferendum, riuscirebbe fo1·se ad allargare questa coscienza collettiva a11che in pratica oltre che in teoria. Quando infine gli alti d'una socieh\ sono governati da una coscienza collettiva totale, essi sa1·nnno dvolti a procurare la 1Passima felicita al maggior numero possibile di ( 1 1 li1DD, 1:f;eo·111loll 1otiat1; 0111ll11umln, pag CO. l') T11ono1.11Roo1m", tnterp,•elatlon tconomt'tue de l'lu'.rtorre j Ou\llaumln, pag. 150,
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