Critica Sociale - Anno VI - n. 19 - 1 ottobre 1896

CRITICA SOCIALE 801 vuotò una. delle bisacce di canovaccio sul terreno. Ne uscirono bombe di di,•erse dimensioni. Applicò a cia– scuna di esse le capsule e le distribul a.i congiurati. Il primo accidente toccò a. loro. Uno degli insorti, per spa.valderia forse, ne levò una., in alto, con una sola mano. Cadde. L'esplosione fu spaventevole. L'edificio tremò dalle fondamenta. Quattro congiurati saltarono in aria. Il es.po continuò a sviluppare il suo piano come nulla fosse avvenuto. Per dieci minuti la Banca ottomana risuonò delle scariche di revolver. Era una precauzione per avvertire che nessuno doveva esser in quel luogo ove egli, il capo, deponeva il materiale di distruzione o lasciava l'incaricato di dargli il fuoco non appena avrebbe sentito il Oschio convenuto. Ma como vi entrarono1 Duo dei letlders erano entrati come persone che avessero degli affari colla Banca. Li seguiva un terzo che rimase ai piedi della scala a tener d'occhio l'interno e l'uscita. Costui, a un dato momento, fece il segnale ai due congiurati che, in abito da camalo, stavano a pochi passi. Pochi minuti dopo, entrò una. filata di questi carnali, carichi di sacchi che parevano pieni di denaro. Con loro erano dei veri camali con dei veri sa.echi di dollari. Cosl che a nes– suno dei portieri e degli agenti di polizia saltò in men le che stesse por incominciare il più grande dramma tragico dei nostri tempi. I sacchi dei congiurati contenevano bombe, dina– mite e cartucce di dinaq:iile. Uno di essi venne deposto rasenta il banco dei pagamenti o duo nei sotterranei. li segnalo di fare fuoco venne dato prima del tempo, perchè i portieri, all'entrata, tentarono di arrostare e una persona sospetta•· Fu un sibilo acuto dato dal signore dello stifelius. Vi fu come un fuggi tuggi, e una entrata. di congiurati che evidentemente aspettavano di ruori. La colluttazione fu l 'affa.re di un minuto. I duo sol– dati di gu11rdia ricevettero i primi colpi e stramazza– rono cadaveri. La terza vittima fu il portiere monte– negrino, che venne rovescialo con una larga ferita al petto. Gli iusorti non perdettero che il capo che li conduce"a. Entrati, chiusero le porte o incominciarono a. far ruoco nell'editlcio e a gotta.re bombe dalle 0- nestre. Dopo le primo scariche, i due leaders so.lirono lo scale col revolver in una mano e una bomba nell'altra. Molti degli impiega.ti si precipitarono sulla terrazza della Banca, la scavalcarono e si rirugiarono nei ma– gazzini della regia dei tabacchi. I duo insorti, giunti in capo all'ultimo scalone, mi imposero, in turco, di · fermarmi. Chiesi loro che volessero. Risposero che gli impiegati non dovevano avere paura. e Noi non vo– gliamo rar loro alcun male. Stiano zitti e tranquilli. Il nostro scopo è politico. Noi combattiamo per la causa armena.• I due ca.pi , seguiti da altri, salirono sul tetto, dopo aver chiuse lo porte che metteva.no alla terrazza e a.vere lasciato di sentinella. due dei loro uomini. Poco dopo sentii che parta.va.no coi direttori della. Banca. Li avvertiva.no che, se avessero tentato di ammettere i soldati, la Banca. sarebbe saltata in aria. col materio.le vivo e morto. Aggiunsero che il signor Reoves, uno dei direttori, che aveva arrestato, durante la prima commozione, un insorto, lo mettesse subito in libertà. Non so lo foce diro due \'Olle. Intanto che si parlamenta.va , i congiura.ti si erano impadroniti di tutti i punti strategici dell'editlcio, am– mucchiandovi il materiale di esplosione. Il ruoco alle B1b1ote e o Bar o Oneslro ora incessante. I turchi continuavano dispera– tamente a far fuoco non importa. contro chi. Cinque degli impiegati, che si erano afl'acciati por fa.rii cessare dal ruoco, si ritirarono feriti. Un inserviente venne sbattuto indietro morto da una palla. Finalmente uno dei direttori, il signor Auboyneau, riesci a farsi conoscere da.Ila truppa. Sospeso il fuoco, Auboynea.u legò al rere una lettera e la calò giù, nella. speranza cho qualche soldato venisse a. prenderla. La lettera era. stata. scritta da. Adii Bey, uno dei segretari del palazzo imperiale, che si trova.va nella. Banca a. riscuotero donaro mentre veniva in,•asa.dai congiurati. In essa. pregava il comandante di permettere a lui e a uno dei direttori di uscire dalla finestra per fare delle comunicazioni al Palazzo Yildiz. Ma.nessun sol– dato ebbe il coraggio di venire a staccarla. Si temeva. che rosse della dinamite. Fortuna.la.monto il dragomanno - l'interprete - della Banca, con una eloquenza. su– periore ad op:ni elogio, riuscl a convincere un um– ciale che non era che una. lettera. Egli si reco vedere a prenderla in mano, a gualcirla. e a percuoterla sul davanzale. Un'ora dopo, giunto il permesso, i capi degli insorti dissero a.i signori Auboynea.u e Adii Boy di far sapere a. palazzo che essi non avrebbero mai abbandonato la Banco o lasciato liberi gli impiegati ostaggi, prima. che il sultano non avesse accorda.Lo le riformo agli armeni. « Noi Yogliamo la libertà di tutti gli armeni, l'amnistia. generalo per tutti i prigionieri armoni e il perdono por tutti noi insorti. Se noi termine di due giorni non avremo tutto questo, la. Banca ottomana salterà. in aria tale e quale! > Sospese le ostilità., gli inviati calarono lla.lla finestra, alle 3 o 45 del pomeriggio. Il comandante delle truppe incominciò a ciaramella.re cogli impiegati a.Ilo Onestre, invitandoli ad uscire. Gli rispondemmo che eravamo completa.mente nelle mani degli armeni e lo pregammo di impedire, per la. nostra salvezza, ai suoi soldati di tirar nell"editlcio. Il capo dogli insorti ordinò a tutti gli impiegati di entrare in corte stanze interno. A forza. di chiacchiere riuscii a guadagnarmi la confidenza dol leade1·. Mi disse che conosceva. benissimo il pia.no dell'editlcio. Difatti bastava. a persuadercene la distribuzione dei congiu– ra.li . Nei sotterranei era una grande quantità. di dina– mite, guarda.la da due ii1sorti 1lrmati di revoi\'Or, pronti ad accenderla. L'entrata era barricata con sacchi di dollari o protetta da dieci insorti, tre dei qua.li fori ti. Anche le finestre che da.va.nosullo vio erano barricato con sacchi pieni d"argento. Sotto i pilastri della Banca avevano ammucchiata gran parto del loro materiale di distruzione. E presso ogni muc.!hiO era. l'uomo che non aspettava. che il segnalo per incendiarlo. Al primo pia.no quattro uomini con bombe e dinamite. Al secondo due congiurati eon revolver o bombe che impediva.no agli impiegati di uscire dalle stanze o"e ora.no confina.ti. All'uscita della. terrazza. del terio facevano sentinella. cinque uomini, due dei qua.li erano feriti. Ai loro piedi una ventina. di bombe. I leaders erano tre. Il segnale di comunicazione ora il fischio. L"uomo cho aveva lasciato cadere la. bomba avrebbe ratto pietà. ai sassi. Le sue mani erano letteralmente stra.{'ciate, da una. gamba penzola.va.no carni sanguino– lenti; al fianco una ferita slabbrata. che continuava. a. ru.r sangue. Mandava grida. che la.cora"ano. Ma nessuno pote"a rar nulla. per lui. Con parole strazianti pregava. i compagni di Onirlo. Chiesi di poterlo a.iuta.re. Mi si

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