Critica Sociale - Anno VI - n. 15 - 1 agosto 1896

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Repo: Anno L. 8 • Semestre L. a - All'Eahlr•: Anno L. IO• Semestre L.&,&o. Lelle,•e, vaglia, carlOliM"vaglia aU'Ufflclo di CRITICASOCIALE· MILANO: Portici Galleria V. E., 23 t• (llut 111111) Aane VI - N. 1&. Non 1d vencù a ,a.una.eri 11epartitl. Milano, 1.• agosto1896. SOMMARIO Attuam•. Un debito (l'onora ((,A CRITICA SOCJAI.K), l,n nlaJl011e Perri 1ulla u,mca nl Oo1111rn10 di Ftrenu (Pro(H• ,ore E. Bos.urn1). A pt"OJ)011'10 "' programmi mùiiml (ARTURO LA liRIOLA), Siudl soclologtcl. J,a lotta dl ctaue nel prourbi llellltotl (S. C,UUIAIUCRI-SCURTI). IW la f»"OJJll(la»da hl C(UIIJMOl!lt: O ,,roptuito tiella 1olu1lo11tJ coo,-eraur:a nel paul dl piccola prop,•letd (01ov1-s:,;:1 C,1s1;1•A). Fonne aurtrole n:cehte; aegullo delht rt!IUlone agraria rii Con• grt't-!O di P'irenze (llOCCA PILO - )f. S.u10001A - I,. B1S!OLATI). Coo1>era:lone ogrtlf•ia (OAnR.1MLK Rou), p;,,,_,, Polo111a,1 I I polacchi, la ,·1e:olluto11e, il 1la11.rtar;f•mo (CARLO I\AUTIIKY). F'llosofla, leUeratura e varietà. R(ldlcall.rmo e ,J()(:(ali.rmo (t'ILIPl•O 'l'UltATI) ~,•orttà .rocloll.r!e (NOI), Pubbltca:10,11 perunute tn dono. UN DEBrro D'ONORE I grossi ratti di Zurigo, dei quali ci informano minulnmente i fogli quotidiani, e che paner'O per un momento emulal'e le conteso operaie di Ber·na o la caccia all'italiano di Aigues-Mortes nel 1893, l'ipongono ·sul tappeto, imprimendole un carattere d'ul'genza più che mai vivo, la questione, tante volte agitata, della concorrenza sleale che i nostri operai emigrati, diffamati in tuLto il mondo civile come i « cinesi d'Europa :t, fanno al lavoro libero o 01·ganizzato dei paesi onde l'icovono quell'ospita– lità e quel pano che la terra nativa loro rifiuta. 111\'0l'O, quah che siano state le cause immediate dei tumulti, degli eccidì e delle devastazioni, e per quanto la triste consueludine del coltello - rrutlo anch'essa deffabbrutimento in cui la borghesia uoslm, consel'va a disegno le nostre plebi - e l'uc• cisione di uuo svizze1·0 a creduta opera di due operai italiani abbiano potuto osse1·0l'occasione, la causa accidentale, la scintilla insomma che feco divampare l'incendio, ò cosa non controversa, am– messa anche dai giornali pii, reazionar·i, che le polveri e la paglia pronte ad accendersi erano state accumulale lent.amenta, in Zurigo come al– trove, da cause di natu1-a economica, che si risol– vono nell'odio profondo di cui sono gratificati all'estero i nostri operai non organizzati - che è c,uanto dire la grande maggioranza dei nostri operai emig1-ati. Oià nel 1893, al Congresso di ):urigo, prima an– cora che scoppiasse1·0 i sanguinosi tumulti di Aigues-Mortes, su proposta della delegazione ita– liana, venne solennemente deliberato « essere op• pol'tuno che i partiti socialisti e le federazioni sindacali delie nazioni, dove si p1'0ducono i mali derivanti dalla concorrenza di operai immigranti non sindacati, si sforzino di estendere rra questi Gn 1a e la propaganda della organizzazione operaia e della solidarie{:\ internazionale :t - e dove1•e « i partiti socialisti e le federazioni sindacali di dette nazioni 1·ivolgersi, por ogni sorta di ragguagli e di aiuti, alle 1•app1·esentanzecentrali delle fecferazioni e dei partiti similal'i dei paesi d'onde parle l'emigra– zione>.(') E noi ci auguravamo allora, in queste stesse colonne, che la voce p..11·tita da Zurigo e cho noi stessi vi ave"amo suscitata, investiti com'eravamo della rappresentanza di tutto il partito socialista italiano - che questa voce, la quale costituh 1 a cosi un impegno da noi .Preso al co~petto dei fra– telli d'ollr'alpe - non rimanesse grido nel deserto, ma conducesse al piti p,·esto possibile a pratiche attuazioni. « Biso~na, eia un lato - scrivevamo - che 1'or– ganizzaz10110 si rafT01·zin ogni paese, per impo1•1•0 ai go,•erni quei limiti legali d'orar'ì e di salari che soli possono infrenare la disoçcupazi!>nee. l'emi– grazione; e dall'altm, nelle naz1om tr1butar1e del– l'eslero, come appunto e l'Italia, bisogua che essa dirami anche nei centri minori, nelle wne piti misere, sopratutto nelle plaghe rurali, alle fonti dell'emigrazione, ed. h 1 i, con co1~rer~nze, .OP?SCOl! popolari, coll'opera mderessa degh ag1tator1,d1rozz1 gli animi e le menti degli emigl'anti alla luce dei dove1•i nazionali ed internazionali. L'emig1-anto italiano, che in America.. come spesso avviene, si assolda nelle squadre della polizia privata degli imprenditori (i cosicletti Ptnhet·ton), diventa un 1·innegalo, stranie1-o per qualunque paese, come sempre ò straniera dovunque la tirannide, ed è la ve1·a origine delle persecuzioni che poi colpiscono di 1·imbalzo tutto quanto sa d'italiano. Al contrario, ovunquo l'emigrato italiano (e gli esempi abbon– dano) si organizzò, si coalizzò coi lavoratori del paeso d'al'rivo, formò con essi una sola famiglia, cessò cli essere il « rovinatore di scioperi • e il « concorrente slaale »; i"i spa1·irono i pretesi odi nazionali e con essi le rerocìe e le rappresaglie. »( 1 ) Senonché quest'opera nostra di propaganda lenta e fruttuosa era, si può dire, appena cominciata, allorché la raffica della persecuzione, scatenata dal Governo contro di noi, c1 tolse modo di p1'0seguirla, obbligandoci ad una lotta di diresa, ad una vera lotta per la vita, che necessariamente di~entava politica ed elettorale sopratutto, e che assorbiva cosi la più gran parte di quelle rorze che avremmo al– trimenti impiegate e dirette sul terreno dell'orga• nizzazione economica. Ond'è che, se oggi dei fatti di Zurigo, o di quanti altri fatti analoghi, più o meno gravi, si verificano all'estero a danno dei nostri emigrati, si vuol cercare un r9:5ponsnbile immediato e diretto, questo t•esponsabtle non é altri che il Governo italiano, non è altri che quella borghesia pal'assitaria che lo spinse e lo spinge an- ( 1 ) Crmca Sociale, 1893, pag. 303, (11 Critica SOC(al4, 1~3, pa.g. U9.

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