Critica Sociale - Anno VI - n. 14 - 16 luglio 1896

218 CRITICA SOCIALE periti o che i rapporti moderni delle classi non si sono ancora cristallizzati abbastanza chiaramente. Alla sua volta, ancho l'influenza all'estero esso non lo. deriva. dallo smembramento della Polonia, ma bensì dalle particolarità esterne dell'impero russo. Una popo– lazione colossale gli dà. a disposizione enormi rorze ft. nanziarie e militari e ne fa una grande potenza europea. di primo rango. Stante la sua posizione geografica, la Russia ha un interesse di primo ordino nella questione orientale ed è spinta d'altronde fatalmente in conflitto coll'Inghilterra a motivo dei possessi asiatici. Cosicchè,tanto in Europa quanto in Asia., la Russia trovasi impigliata negli avvenimenti piò importanti delle grandi potenze. L'influenza all'estero, specialmente nel secolo XIX, ò derivata allo czarismo dalla serie delle lotte di classe rivoluzionarie iniziata sin dai primordi di questo secolo; lotte che gli conrerirono la parte di paladino della reazione europea. Ma,sovra tutto, entrando a parlare ancora in particolare dell'influenza diplomatica dello czarismo in questi ultimi de!":ennii, anche quest'influenza. esso non la ritrae assolutamente dallo smembramento della Polonia, ma esclusiva.mente dall'annessione dell'Alsazia-Lorena, che ha diviso l"Eu– ropa in due campi nemici, tenendolo permanentemente sospeso sul capo il pericolo di guerra., e che spinse la Francia nello braccia della Russia.. Nella prima metà di questo secolo la questione polacca formava ancora. uno dei problemi europei più importanti. Era essa che della Germania debole e sbocconcellata faceva il vas– sallo politico della Russia.. Ma poi s'ebbe il 1871, e con esso il nuovo a.tracciarsi della più grande potenza mi• lita.re europea, della Germania unita, che potè consoli– dare le sue annessioni anche senza l'aiuto russo. D'altra parte s'ebbe la guerra franco-germanica, che nell'an– nessione dell'Alsazia-Lorena pose l'asse intorno a cui si aggruppano ora tutti gl'interessi europei. La que– stione polacca. è completamente passata in ultima linea. Dalla premessa erronea discende l'erronea conse– guenza che l'indipendenza. della Polonia spoglierebbe lo czarismo della sua polonza interna ed estera. Il ri• stabilimento della Polonia potrebbe porta.re alla caduta dell'assolutismo solamente nel caso che rioscisse a di• struggerne i puntelli sociali nell'interno: i residui del. l'antica economia ruralo, i rapporti dell'assolutismo verso la nobiltà e Yerso la borghesia. Ma è questo un evidente assurdo. Con o 8enza la Polonia, tulli questi rnppo1·ti1·imangono egualmente immutati. La speranza di (aria ftnila coll'assolutismo per mezzo del ristabilimento della Polonia è anch'essa un amlcronismo, derivato dal tempo, in cui ritenevasi un'impossibilità la distruzione della monarchia assoluta colle sole forze sociali della Russia. L'impero degli czar, in cui allora vigeva l'economia naturl\le, sembrava, come tutti i paesi in cui questa vigeva, piombato nella più assoluta inazione socio.le . Ma.sin dal 1860 la Russia si pose sulla via della moderna evoluzione economica, e questa. portò seco la soluzione del problema. Costretto a.favorire l'economia capitalistica., loczarismo si scava da sè la terra sotto i piedi. Colla.sua economia fiscale, distruggo i rimasugli del possesso comunale nelle campagne, tagliando cosl le radici al conservato– rismo dei contadini. Rovinando i contadini esso distrugge nello stesso tempo la propria base materio.le e inaridisce la sorgente, donde traeva i mezzi per acquistarsi la fedeltà dei nobili. Finalmente esso viene per tal modo B1b1otecaCJ1no B1arco a. rovinare i principali consumatori pel borghese, vuo– tando le borse a coloro, i cui interessi borsuali esso aveva assunto la funzione di sacrificare agli interessi del popolo. Per l'economia. borghese, il pesante apparato buro– cratico dell'amministrazione assolutista si tramuta da. forza impulsiva in forza ritardatrice. Come ultimo ri– sultato di tutto questo rivolgimento, ecco lo czarismo sviluppare il proletaria.lo industriale, questa. forza. so– ciale con cui esso non potrebbe conchiuder m&ila pace, una forza. che esso non può guadagnarsi mediante concessio11i, senza olTrirle la. propria tesla. Sono queste le contraddizioni sociali, che devono ri– solversi nella caduta. dell'assolutismo, il quale va rapi– damente incontro alla sua ora fatale, come un corpo scivolante sovra un piano inclinato. L'evoluzione capita– listica è il piano in fondo al quale l'attendono le morse ferree della classe lavoratrice. Ma l'accelerare il pro– cesso non è dato che alla lotta politica di classe del proletariato, e cioè la lotta serrata, solidale del prole– tariato di tutte le nazionalità nell'impero russo. Tanto poco ha da fare rindipendenza della. Polonia colla ca– duta. dello czarismo quanto poco lo smembramento della Polonia forma la base della sua esistenza. Passiamo ora. all'altro punto della risoluzione: « L'assoggetta.mento d'una nazione ad un'altra. non può giovare che all'interesse dei capitalisti e dei de– spoti, ma è sempre ed egualmente una sventura pel popolo lavoratore di tutte le nazioni colpite. > In base a ciò si vorrebbe dichiarare che anche l'indipen– denza della. Polonia è una rivendicazione necessaria. del proletariato internazionale. li passo citato è una di quelle grandi verità-, che sonG in pari tempo grandi luoghi comuni donde nulla di pratico può assoluta– mente ricavarsi. Se dalla. premessa, che l'assoggetta.– mento d'una nazione ad un'altra. non giova che ai de– spoti ed a.i capitalisti, si vuol dedurre che le annes– sioni nell'ambiente del capitalismo debbano o possano abolirsi, è questo un assurdo, che non tiene alcun conto delle istituzioni dell'ordine vigente. E notevole come questo punto della risoluzione si trovi quasi a.ll 'unissono colla motivazione della nota risoluzione olandese: « Considerando che gli antago– nismi nazionali esistono nell'interesse non già dol pro– letariato, ma bensl dei suoi oppressori; che tutte le guerre moderne sono promosse esclusivamente dalla classe capitalistica nel proprio interesse .... > il proleta– riato deve adunquo por termine alle guerre, - con uno sciopero militare. Entrambe le risoluzioni partono dal• l'ingenua. credenza. che basti proclamare che qualche cosa sia utile pei despoti e dannosa. pel solo lavora– tore, per poterne immediatamente ottenere l'abolizione. L'analogia va. ancor più oltre. li ml\le da eliminare è in entrambe le risoluzioni identico in sostanza: l'ola.n• dese vuole, coll'abolizione della guerra, prevenire future annessioni; la polacca. vuole,· coll'abolizione dell'annes– sione, che siano non avvenute le precedenti guerre. In ambidue i casi si vuole che il proletariato sopprima. un fenomeno che ha le sue radici nell'essenza stessa del capitalismo, - la guerra e l'annessione, - sen.za abo– lire il capitalismo, ossia sotto il 1·euime di questo. Questo luogo comune, se non giustifica. la doma.oda di soppressione dell'annessione in generale, tanto meno si presta. a. motivare la soppressione d'una data. an– nessione, dell'annessione polacca. Qui occorre anzitut~ considerare le condizioni storiche concrete, affine d1 decidere !a questione. Su questo punto, '.por di più, se

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