Critica Sociale - Anno VI - n. 10 - 16 maggio 1896

148 CRITICA SOCIALE . .. La Verona del Popolo si limita per ora a rife– rire obiettivamente i te,~miui della questione, pub– blicando un largo estratto del nostro ultimo articolo. Degli alti-i giornali, il solo Lavoratore comasco tl'atta la questione e non pare molto soddisfatto delle decisioni di 8l'escia. Come ognun vede - esso scrive - lo questioni più impo1•tantitrattato nel Congresso sono quelle dell'or– ganizzazione del partito e della. tattica elettorale, Ma, a dir vero, la maggioranza dei delegati, 11oi compre.si , non si dimostrò troppo preparata alla discussione, talchb il Congresso ne ru, più cho altro, l'inizio: ed in ciò precisamente sta il frutto di esso, essendo sperabile che ora segua, nei Circoli socialisti e sui giornali, quella discussione che valga a prepararo uno studi• diligente, cui farà eco decisivo il prossimo Congresso nazionale. A Brescia noi abbiamo notato appunto che i com– pagni delegati inspira,·ano per lo più il loro voto, sulla questione della tattica, alle condiJioni di lotta in cui trovasi il partito nei rispettivi collegi, dimenticandosi che queste possono essere diverse in qualche altro e che perciò la cosa. va. trattata da. un punto di vista generale e più elevato. I sostenitori dell'ordine del giorno Bissolati citavano una serie di collegi e di comuni in cui i socialisti tennero una tattica elettorale diversa e contraria ai deliberati del Congresso di Parma, e ne deducevano argomento per combattere gli intransigenti; e questi dal medesimo fatto traevano ragione per sostenere la. tattica unica. Emerse cosl la. necessità. di rare una statistica dei metodi di lotta usati dai socialisti in raffronto alle condizioni locali, per vedere se chi si scostò dalla tattica prescritta lo fece realmente perchè lo sviluppo del partito e queste condizioni lo richie– devano e permettevano; o lo fece per poca coscienza. di ciò che vuol essere socialismo. Allora solo potrà. conoscersi se erano utilmente citati quoi casi per so– stenere la necessità. della tattica opportunista. D'altra parte notammo come a todo alcuni intran– sigenti assoluti prendevano per base il deliberato del Congresso di Parma., il quale, avendo ammessa. la. con– venienza di appoggiare nei ballottaggi altri parliti, non si era mostrato intransigente come quelli mostravano di essere colle loro argomentazioni. Tutto ciò appunto scoprì come i più erano impre– parati alla discussione, e quindi tendevano a riaffer– mare il passa.tC1.Fu pure errorf', e da una parte e dall'altra, prendere a. base della discussione i deliberati di Parma. anzichò risalire completamente alla tesi, considerando se realmente noi dobbiamo ritenere tutli i partiti borghesi uguali davanti a noi o combatterli sempre indistintamente sul terreno politico; o se in– "ece ve ne ha alcuno che può essero da noi appoggiato, ed in quale momento del nostro e del suo sviluppo deve essere dato questo appoggio. Se inftne, contra– riamente a quanto ftnora si ritenne, possono i socia– listi accettare rappoggio di altri partiti. Queste osservazioni sono tanto più si$nificanti, in quanto che il rappresentante dei soci~hsti comensi, che evidentemente le scl'isse o le inspirò, si era mostrato a Brescia uno dei più fieramente avve1·si alle idee da noi sostenute: il cho ci aveva non poco sorpreso l'icordaudo come il candidato politico dei socialisti di Como .!'oia stato il p1•of. Bonar<li, di cui sono note le vedute tutt'alll'O cho fa,·orevoli alla tattica unica e semplicista. B1h1otPn e n B1ar . . . Riceviamo infine - troppo tardi per inserirlo in questo fascicolo - un lungo articolo del com– pagno Angelo Bidolli da Roma, che difende invece l'ordine di idee 1·ecisamento opposto al nostro. Lo daremo immancabilmente in un prossimo numero. Noi. L'INDIPENDENZA DELLA POLONIA al Congresso di Londra Il prof . .Antonio Labriola ci invia da Roma la seguente, che ci am•etliamo a pubblicare: Rom.a, IO m.O{/{llO1896. Permettetemi di richiamare per mezzo vostro l'atten– zione del Consiglio Nazionale del Pa1'lito socialista ltaliano, sopra. di una 1•isoluziomJ di carattere stretta.– mento politico e rigorosamente internazionale, che i socialisti polacchi intendono di sottoporre alrapprova– zione dei delegali, che rappresenteranno il proleta.riato di Europa e d'America nel Congresso di Londra del prossimo luglio. La. risoluzione, che qui appresso ri rerisco tradotta, mi fu inviata appunto perchè io volessi comunicarla. ai rappresentanti del nostro partito, pregandoli di esa• minarla e di farne oggetto della discussione che oC'corre, onde poi i delegati italiani, che sederanno nel Con– gresso di Londra, possano accettarla. con piena con– vinzione. Credo che il miglior partilo sia. appunto questo, di pubblicarla. nella. O,-itica Sociale, il che è come comu– nicarla a. tutti. Eccola: Considerando: Clie l'assoggettamento di una nazione nd un'altra 11az1'011e non può a"er luogo, se non nel eolo interuse dei capitalisti e dei despoti,· e che per il popolo cl,t lai/Ora Lale auoggeltamento non può non e8ser causa di gra\'e seiogura, quale che sia In nazione cbe ne rimanga col11ita; o che in ispecie lo czarismo ru1,o, il quale ritrae le sue forze interne e il suo pe80 nella politica esteriore dalla sogge– zione e dallo smembrnmento della Polonia, costituisce un pe– ricolo pel'manento per il prc,gresso del proletariato inttr11a• zio11ak; il ConA:ressodichiaro.: I.a incUpendt11za ed autonomia della rolonia é cosa in pari tempo indispensab1le, così allo niluppo del prolelariato po– lacco, come a quello dell'intero mo-.imento operaio ed inttt·– nazionale. Il carattere semplice, preciso ed intuitivo della riso• luzione mi dispensa dall·a.ggiungervi un qualsiasi com• mento. Occorre forse di ricordare ai socialisti che cosa voglia dire il pericolo ,-uuo1 O si può supporre che un solo di essi ignori che la Intenia::ionale cominciò appunto dall'occa.rio11e di un voto per la Polonia, e che al Congresso di Ginevra del 1866 tale voto fu ripetuto1 Un solo chiarimento credo opportuno di da.re. Cotesta risoluzione procedo dal partito socialista p olacco oramai 1mifi.cato; dnl pari ilo, cioè, che ha. ftnalmente raccolto lo varie frazioni socialistiche sotlo una sola. bandiera, e intorno a. un solo programmo. Questo è pienamente conforme a quello dei partili prololari dei paesi più a,•anzati nelle \'ie del socialismo; e si completa poi. nella parlo politica, con la domanda dell'autonomia

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