Critica Sociale - Anno VI - n. 8 - 16 aprile 1896
D 124 CRITICA SOCIALE nell'assoggettamento morale dell'individuo e della sua fan11gliu, anche al di ruori del loro lavoro. Il padrone è insomma. più padrone in campagna che in città: ed è anche più catth•o in causa. fii ques1O con1atto diretto e pieno di attriti rra sfruttato e sfrutt11to1·ee in caus1t. pure delle sue condizioni che si fanno sempre più tristi: l'uomo miserabile, dice il Taine, ò cattivo, ma lo è più ancora quando ò insieme, come avviene spesso nelle nostre campagne, miserabile e propriet.ario. Infatti assai pili della estrema. insurtlcienza del sa– lario (ben al1rottante vittime miete la grande industria!) risalta e sdegna noi rapporti agrari il modo col quale questo salario è dato, come una grazia couceduta piut– tosto che come un dO\'Ore naturale, tutto circondato com'è di tranelli, di rison·o e di souorfugi, elio reuJuno la violenza, così ammantata d'ipocrisia, ancor più an– tipatica e crudele. Questa sorta di tratlamenti è cosi generale nelle campagne, che, anche nei grandi stabilimenti industriali che sorgono qua e là isolati in me1.zo ad esse, i lavo– ro.tori, i quali provengono ullora qunsi tu1ti dall'agri– coltura, vi rendono pos:Jibili, colla loro originaria ac– quiescenza ad ogni arbitrìo, colla loro mancanza di personalità collettiva, quello stesso dominio assoluto e indivitluale cho non si rivela, di solito, che nei rap• porti cogli agricoltori. ( 1 ) Già nel patto agricolo si ha la strana condiziono che uno dei contraenti pono tuuo il suo lavoro, tutta. la vita sua e dei suoi contro una posta che, già ridotta dall'ingiustizia degli uominì, può essere quasi annullata dalla fortuna degli eventi. t questa furse una delle ragioni che tolgono ogni vigore, ogni slancio ai cont11• dini: perchè la loro ,•ita. non si S\'o!ge in una. conti– nuità fissata e press'a poco preveduta, come quella degli operai che sono sicuri di un tanto, quale che sia, di tempo e di valore; ma ò una successione un po· tumultuaria di spazi di tompo, di momenti non colle– gatì tra loro 1 perchò al di là di ciascun d'essi \'.è il buio e l'incerto. Ciò li butta naturalmente ancor più, piedi e mani legate, "ite ,·endute, in preda al padrone: il quale tenia in mille modi di meUero al riparo la sua porzione di guadagno dai brutti scherzi della rortuna caricantlo il rischio maggiore dell'impresa addosso al povero la\'oratore. . . In una Ri\'ista austriaca, per esempio, è stata tempo fa pubblicata dal dott. Schorr ('> una lagrimevole de- (1) A quPU4 moth·o di or,llne morale ,e ne ap:giunge un :'litro di narnra prettamente economica. 1-:d e che, taddo,·e la l1tmlJ1"111'1 si divlrle fra l'a1rrlcolrnra ~ Il lln•oro lndu1trlale, all'nperalo t1el– l"lndu1trl11, quand'anche dl~occupato, llcentlato o 1c101>eran1e non manca mal, o almeno non n1a11cadi un colpo 1010, il letto e la i)0lenta. La figlia del meuadro che ,·a alla fllanda, Il flgllo arrt1ol11to all'o11Ulcio, dividnno In OJ[nl caso Il letto e la ciololA di rnln~Slra col 1•ecchl genitori e c:ol rr11telll addetti alla coltura del c11.m110. È una c:omp11r1eclp11.1:lone di miseria, ma che toglie di metto, In ogni cuo, lo 111e1trodella fame anoluta e repentina, Quella condizione di cose che, In una IIIMU cosciente e orga– nittAta, aareblle una condizione di (a'l'ore per Il nlarlato, che gli permetterebbe d1 elevare le pro11rle 1iretese, è lii contrarlo, nell'ambiente vrlmltf.-o ddle noHre campnf:(ne. una fonle di dia• orgamttatlone e di deboleu11, che renrte 1m1>0.iallHli gli scioperi e uene i 1alarll a un ll•·ello irrlsorio. Oli lnduijtriall sl'tuuano accortamentlil ques,11 s\tu(ltione e lmpia ,1111.ri .>a J)rerer .. nu gli 011iftcia11punto lll'ile ph,ghe do,·e le br;1c('II\ w1·r11bbondano pel lavoro tiella terra {per e~mplo nelle 1·alli berg11naachet, c..rli di tro\'llr\'i la nmno d'opera non solo a miglior pretto, ma et1and10 1>1U dodle, l..a duplintà poi d,d rap1,orto industr11,le ed a~rlcolo olfre alla lega dei p11.dr111n una corr111>ondenu1 dupllclla 1111! meni di coat1one: la (amlglla dell 'optr.lo rl,,ttoso e 1fr11uata dnl fondo. (Nota della CIUTICA SOCIAl.ll), (1) Oali:lache M1ulerwtrll11chafl; Deut1che \Yot'te (febbraio 1893). scrizione delle condizioni dell"agricoltura in Galizia. Ivi il padrone ò riuscito a questo pura.dosso - del resto comuni, anche fra uoi - che l'aumenro della rendita (ondìuria va di pari passo col de1eriurt1men1Odel la– voratore. E a lui tiene il si1cco il buon ministro di Dio, il quale si lascia anùare a un"inlerpretaziono tanto più lt,rga ddla morate religiosa, quanto più.la soggezione del 1.a,·oratore giova anche allti santa bottega. RiLcconta lo Schorr ùi un curato clu,, allo. mietitura, decretava. due mezze giornate di resta. per settimana nelle quali si doveva lavorare soltanto per lui contro un salario quo– tidiano di IO h,·euze,·; un suo degno collega non volle concedere la benedizione nuziale a.d una. coppia di con– tadini sino a che lo sposo e la sposa. non ebbero ser,·ito lui gra1uitamente por un inttH'Oanno, giustìtlcando pro– babilmente le sue esige1•ze col ricordo di Giacobbe che ser\'Ì anche più. tempo per amore di Rebecca! Forsochò il padrone potrà allogare 1 procer1trnri altret,. tanto sacri e concludenti quando, per prQmunirsi contro un O\'enluale rialzo di salari nei casi d'urgenza impro– rogabile di certi lavoni agricoli come la. mietitura, la. vendemmia, ecc., e di ~conseguente aumento di pretese, stabilisce nei contratti e,:pliéi1amente o fa accettare per tacita consuetudine che o8n acquisterà la. (Ol'Za di lavoro durante 1'"'11110 secondo il suo piacere e secondo i bisogni, ma che il la\'Oratore si obbliga di tener sempre a sua tlisposizione anche in tali dpoche ed alle 01·dina1·ie e inua11:i stabilite condizioni di mercede ropera. dei suoi, o, come dice il gergo tecnico nella. eua crutlele semplicità, « una o duo animo della sua fiuni– glia 1 • Ma il colmo di questa compera d'animo ò il metodo degli antit,pi su la.,·oro da compiere in av, 1 enirc, che il padrone galiziano (e, in questo, tulio il mondo è paese) ru. al la\'orat.ore: e gli aiuti •• come li chiama lui, • nei momeutanei bisogni di denaro•· So il padrone è abbastanza coscienzioso, non mi1•a con questi aiuti che ad assicurarsi una rvrza di lavoro, vincolala dallo anticipo a presentarsi ad ogni chiamata. e a prestarsi ad. ogni servizio. Ma nei casi più frequenti egli ne cava un ,·antnggio pecuniario, perchè collo stesso denaro acquista una maggiore e più diligente forza di lavoro, obbligata a la\'Orare, colla stessa mercede, ma il più che può, por ,·iscallani. Si comprendo che i la\'Oratori non si riducono a questi patti che proprio nei casi di estremo bisogno. Perciò i padroni de\'Ono talvolta rar accel.tttre gli anticipi lei teralmflnte con la violenza fisica, specialmente alla parte remmimle dei loro Ja,·oratori. Da parte loro in,'ece i padroni tengon conto di tutte le più minute cagioni che possano legittimare una riduzione dei salari: e per a,•ero maggior libertà di movimento usano appunto in Galii.ia vari sistemi di so.lario secondo che loro meglio con,•iene, dal più gros• solano 7 1 rw.:k al sistema della. « scala. mobile •· Cosi in estate, nelle giornate lunghe, adottano il salario a giornata, d'inverno invece quello a cottimo! E all'epoca dei raccolti ricorrono ad un sistema molto simile a quello della scala mobile, cioè al pagamento in natura. (che troppo spesso degenera in un vero T,·uck) nella. proporzione della 10.• sino alla 15.• parte del prodotto del lavoro. ( 1 ) (') Per moatrHe come anche in al triste ars:romento tutto Il mondo ~IA veramente l)A@se, ~1 1mò ramment11re t111fiuto che \'enne in luce in epo('a di ele.tloni nul M,11110.-ano,do,·e t1:l ric– chluhno aiirnnrd 1>11ga,·a I ~t1oi la\'oratori asMldati a ~iornata con una quantità di J)lccoli ed tueulai formairgl che egli race,·a (abbrlcare col lane 1cadentlsalmo che d'Inverno dànno le \·acche non rlma1te gra,lde I
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy