Critica Sociale - Anno VI - n. 7 - 1 aprile 1896

100 ORITIOA SOCIALE Indi lo Jaui-òs pnssn. 11. combdtere l'accusa che si mo\'O al rrogt-tro, di i,itnbilire. col sistema delle dichin.1111.ionte dt•lle ,•el'iOche del reddito. una in• quiii-h:ioue contnu·ia alla libert..\. Nel si,,itema bor– ghe11e, egli domanrtu, si chiama dunque libertà poter frodnro la nazione t Noi vi diciamo che ben ph) alto è il concetto che noi ci racciamo della libertà. Noi Togliamo che la li– bertà poggi 1o•ra un tale 1l1tema di garanzie sociali, per cui l'indll'lduo non ceni di euere libero per uere risposto alla nazione che gli domanda: chi sei tu, quali sono le tue rorze perchè io possa esigere da te un supplemento di ugrltlciot Non si tr&tta dun4ue di im• posta. socialista, n~, molto meno, di im1,osta tirannica o inquisitoriale, ma, per rispondervi con una parola. cli cui uete sorrl10 l'altro giorno e che puro è il re– togglo della rh·olutlonc, si iratta di un'imposta umana di una lmpos1a tolta penelr!Lta. o impregnala di urna~ nità. Ecco pcrchò noi vogliamo l'lm1>ost.a. personale. E nello sto88o tempo noi la vogliamo progressi\'ll, per invincibile consoguonia. Procisamonte perchè per noi l'uomo ò al disopra di tutto, perchò noi facciamo di lui la suprema misura e la legge supreme, noi non ,·ogllamo paragonare f'ra loro, come quantilà equh'&– lenti ed omogenee, le risone di ogni cittadino, per pre– leure su di esse, mercò un·operaiiono aritmetica, una parte proporzionale. No! Noi mettiamo In rapporto le risorse di ciascuno, non soltanto colle risorse del ,·icino ma colle cond11ionl elementari e medie della. vita uman~ a. un drito momento della civiltà. Pe1:~iò egli SJ>iegaperché i socialisti non vogliano che I unpostn ,·nda a col1>ire i cittatlini allorché essi di-ip<>nj;fonosolo del minimo necessario alla ~i-110111.a l.11. imposta che ha, nel fo1u1o. una fun– ~io,!e. supel"iore e ci!iliz~..atrice. perchè strappa gli !"d~v!rlm. so non nll egmsrn~ di classe. all"egoismo rn<hv1dunle, 11011 rle\ 1 8 avere IIIsO J"abomine\·ole con– il'tHMiziuno <li opora1·e co11tro la ch·iltà sottmendo i mezzi elt-rnental'i rli eslsteuza o. una gii.111 pa1·te rlella m11~n um111rn e tra:-1ro1·11iaudo la 1:,0,•erh\ in inrli– genzn. Lo st0.'4iO pl'incipio si npplic.'\ alle risorl'lO :ret:~~~:~op:.~hl:? quuli SI re<:lamu uu'imposta mo- Perf"hò questo risorse escono ancora vh·e, per cosi dire, dall'uomu stesso; o perrhò Inoltre esse sono il germe dollcato, qunsi lmpercettlbile, di un nuo,·o svi luppo di attività. Oli è aoltanto a misura che il red~ dito 11 f& grande, a mh,ura che esso si stacca e si al– lontana dall'uomo, a misura elle, se pure originato dalla. sua. attivi1à. personale, e,so deriva ben più dalla. auivilà spon1onea del capilale, gli è allora. soltan10 che noi ,·ogliamo colpire con 11111. imposta. eleva1a ques10 reddito, nel quale non è d1ITm~ala. sensib11i1à um ,na e che può f•e1lmente rimargrnare le proprie fe– rite. Ecco la noura. 1eor1a dell'imposta. E lo ripeto gli ò semplicemente perchò noi ,ogli1mo realizzar e nella imposi• l'ulea. umana che la nh olu1ione ci ba lascia.io in retaggio, gll è por questo che noi in ques1.'ora e in questa questione sh,mo I veri eredi della Rh·olut.ione h.ancese. 11suo 111010 di glori& è stato ques10 infaui, d1 a.vere trasmesso ai posteri l'idea del diritto umano. Ah, io non dico, badato bene, che quell"itlea sia siata applirata; non d co che la classe borghese, dopo a\'ere assicurata la propria viUoria colta proclamazione del l'idea umana, non abbia proclsaruenle rivolto contro il diritto umuuo lo suo forzo vittoriose. Don ml l'lcordo la parola dol Micholet, il quale con– fessava che Il walerlalismo borghese aveva incowin- ciato fin dal 1101 la. lol11.contro l'Idealismo rivoluzio– nario. L'umanità fu dunque li titolo glnrioso della rh·oluiione francMe, o la nos1ra rairion d'e511ero è nel creare una realtà profondi\ e unh•fn~ale da ciò che fu solo un titolo dell'avvento di un& classe ristretta.. yene~d!),. da ullimo, a toccare della posi1.ione dei soc1ahsll di ~,'On!e al Mmi.ictero, egli esclama con superba iromn. rivolto ai colleghi reazionari: Sl, una delle accuse che 11 fanno al progetto, fuori di queat·aula, nell'agilailone politica. 11catenata contro esso, consiste nel fallo che la. 1ua probabilità di riu– scita si de,·e all'appogjl'io parlamentare del partito so– cialista. Ebbene: io comprendo quanto ,·oi possiate essere secca.ti di ciò. Cl si era visti in cerio ore lottare con Con.a,con un& onergl11.- dirò la.parola - rivolu• zionarln, contro le presidenze di comba.tlimento e i goverui cli reazione, o si voclrebbe domani, occorrendo, che questa energia non ò punto osnurita. Si era detto che noi eravamo grmto oripnco solo di sommosse par– lamentar!, nltl n daro l'a<1sallo,Inetti a stoguire o pra– til'nro un metodo, una disciplina: o si ro1.eevaassegna– mento 1ulle nostre agilazlonl e sui nostri tumulti per attuare un 1>iano('ho non si osa,·a proSPguire alla luce del sole. Non è colpa nostra, o signori, so questa spe• ranu è s1ata delusa: come non è nostra colpa. se può sembrare e se In crTello sembra. O(l:gial paese che la impos1a personale sul reddito, iscrloa da tanto tempo nel programma. repubblicano, non può ormai più trion– fare che coll"aluto del voli del 1ociallstl. Ma.di chi ò la colpa 1 Fono che noi vi impediamo di es!ere fedeli al ,•ostro programmaT Non dipende che da ,•oi,o &ignori,di ridurci a essere qua dentro una forza soprannumerari& e un partito aup.-rOuo. Noi non doman– diamo di meglio. Non è arrure ver,mente nos1ro attuare riforme cho si trascinano d& tanto tempo in un pro– gra.mma.che è repubblicano ma non è socialista. R qui, dopo avero notato che l'aV\•orsione dei con:so,:vatori al pt'Ugeltu deriva da ciò, ch'~ssi ,·e• dono III ques10 movimento per la riro1·ma tdbu– hu·ia uu segno di 1·i11110\'!llnt,nto <lolla politica ge– nerale. e di una Ri-1pir11zio110 J>Opola,·e ver-so la eguagliauza e la glui:1tizia 1 conclude i:101·01mme11te: Quali f"hesinno lo \'OStredolibora.iloni, un somo nuovo ò pas8ato sulla democrazia, un soffio che la solle,•a e che le impedir~ di ricadere più mo.i. lo ricordo - e permettetemi di ricordarlo u.nclie a ,·oi - il largo quadro tracciato da Omero: ( La. neve cadeva. sulla riva del mare (rumori alla /Nll1·a e al ~11lro), ma la marea Hlh• e la. neve n'ura sciolta. • Ebbene: io non so quali poveri nocchi di neve u"ciranno dalla. nebbia. che IL\'\Olge la Com111111ione del bilancio; ben so che non ta.rderanno a aclogllenl. E In ,·eri1à, quando pure le miserabili comblna.i,onl politiche che ai nascondono d1e1ro I preiesll ftnanilarl raggiungessero il loro in– tento, io , I sftdo sin d'ora, o 8ignori, & governare un giorno, un'ora sola contro la democrazia. Non abbiamo l'Oluto omettere nella nostra tra– duzwne quei ca1·~,ttedstici e rumori alla destra e a~ ceut1:o > ~ho i1_1tc1·ruppero il richiamo della leg– "1adra 11nag111e d1 Omero. I.e attuali aristocrazie, ~otto lo s1)1n•en10del sociulismo, perdono persino t! seuso elemental'e. d~I 00110 1 e ben ebbe ragione I orato,·e francese dt 1·1spouclere, allo 1·umo1'0se i11- te1·1·uzioni, col sn1·c..1smoaccolto all'estrema sinbtra da uno sc1·osclo di applausi: - E slamo dunque noi i bn1·bal'i, o signori 1 LA CRITICA SOCIALE,

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