Critica Sociale - Anno VI - n. 7 - 1 aprile 1896

• CRITICA SOCIALE 107 M& questa è solo la parte più appariscente e la ri– sultante del moYlmento, mentrf',. sc.~ndtrndo più in fondo, conviene osser,,are l'intenso lavorìo che, secondato dai possidf'nti, va operando il clero in mezzo al popolo. Il clero trova per l'ignoranza e pel disagio economico delle elusi basse un naturale ambienie di favore. Nel volgo cresce la rede nel miracolo e l'attaccamento alla speranu. suprema di una relicità in un altro mondo a misura che, coll'intristire dei 1ompl facendosi più acute le sue miserie, esso perde la fiducia di potere uscirne collo sue forie e la speranza di godere una relicità in questo mondo. Se, come sobillano i pre1i, le miserie della. vila sono un castigo del peccato, è na– turale che, più crescono le miserie, e più aumentino la devozione e la penitenza espiatrice delle supposte colpe. L·ingenuo popolano d'altra. parte, non sa. ordinaria– mente concepire di por sè la possibilità di trasrorma– zioni radicali. Nell'angusto orizzonte del suo intelletto non scorge altro conrorto che quello promesso dalla religione e l'istintivo accento ribelle alle iniquità so– ciali gli muore sul labbro in un accento di rassegna– zione rata.listica. (') Il ricco e il povero non li ha ratti lddio 1 La ricchezza fa. forse felice l'uomo1 I poveri non sono forse gli eletti del Signore1.... Più si pena di qua e più si gode di là... Pazienza dunque e rassegnazione ai voleri di Dio: ecco la morale della poV<',·tàconlenla. ( 1 ) . . . Ma questa comoda morale, se è flno a un certo punto efficace fra gli ignoranti, laddove specialmente i rap– porti economici fra capitale e lavoro si conser,'ano pri• mitivi e confusi, non è altrettanto ertlcace laddove la visione di questi rapporti è più chiara e il malessere economico trova la sua intuitiva spiegazione nell'an– tagonismo degli interessi. Se ò vero che non di solo pane 9ive l'uomo, è pur vero che l'uomo non vive solo di speranza. Di fronte all'incertezza del lavoro e del pane quotidiano e alle privazioni pili dolorose, la speranza lontana di felicità in un·a1tra vita sbiadisce e perdo l'atlratliva; i sensi richiamano energicamente l'uomo alla. realtà e a.Ilene• cessità impellenti della vita terrena e lo traggono a partecipare alle speranze, agli odi e ai cimenti terreni. Cosi è che, malgrado gli evangelici predicatori della rassegnazione e del digiuno, gli opera.i prestano ,·o– lentieri orecchio alle sobillazioni materialistiche del sociaIismo. Il socialismo, al di sopra delle rrontiore, delle razze e delle stesse religioni, ra appello al sentimenti e ai bisogni immediati dell'uomo e promette il pane a tutti gli stomachi \'uoti, Il riposo a tutti gli affaticati, la luce del pensiero a tutti gU schiavi dell'ignoranza, un po' di bene per tutti in questa vita e ai reietti del mondo l'amore del mondo. Come combattere cosi formidabile avversario! - Prenderlo di rronte ò vano e pericoloso: prenderlo di fianco ò il più pratico. li clero si ò dovuto accorgere che il fattore ocono- (') rn uno ,torn•llo toscano è upruso mirabilmente qut1to un• tlmen10 di rlhelliune e d1 rau~gnatione del 'l"OlllO iiinoranlt!: O Dln del d~lo, o l)u, del dl'I heulRno, 1•,..rrhè IU non f11ceu1 il mondu 1111rv I Tu f11c .. 1u rh1 ricco e rh1 m..81·hmo, A rtu dun11-t111d<>lre,a chi 1·11n111ro, A rhi dun,u111l'uro, 11 chi lo plomho: Nun è 11.s1u11 cunt-,1110m quo,110 mondo. (') Que.to • il titolo •Il un·operelta moral.- dello scrittore ge.. 1111tallanlello Bartoll. mico è preponderante nella vita umana: cerca dunque servirsene per i protiri fini. Posto in seconda linea il me1odo antiquato del buon pa1lre Daniello Bartoli, oggi, colla. cooperazione della borghesia nera, si presenta alle turbe nella Juqinghlera e ingannevole sembianza. dell'amico e difensore dei deboli e dei disered1tti e, colla promessa di miglioramenti pratici immediali, cerca prendere la direzione del movimento e deviarne l'obbiettivo a pro della reazione.(') E questo movimento, pseudosocialista nella forma, reazionario negli intenti, si ò affermato dappertutto, prima o massimamente noi paesi più progrediti nelle industrio e nelle contese della civiltà.. Quindi, mentre troviamo, ad esempio, nel Belgio i socialisti cristiani, pieni di zelo, contendere la marcia trionfale al Pa,·tilo ope,.aio e, di fronte alla gloriosa cooperativa VOOt'ttil, piantare, ricca di capitali e di lusinghe e armata di innu"nta, la Volh•btlano, In Francia vedillmo sorgere, di contro ai sindacati puramente operai e intinti di socialismo, i sindacati misti; e mentre il card. Gìbbons negli Stati Unili scongiura la scomunica. minacciata contro i Cavalie,-i del lavoro, il card. Manning si rende popolare in Inghilterra. per l'opera prestata a pro degl operai nel ramoso sciopero dei dok8. t 1 ) Un particolare sviluppo ,·a prendendo oggi il socia• lismo cattolico anche in llalia, ed essendo qui il reno– meno recente e sotto i nostri occhi, giova osservarne la fisionomia. . .. Fino a qualche anno fa, di socialismo cattolico in llalia. non si parlava. Il pror. Bertolini, scri,·endo nel 1889sul socialismo contemporaneo in Italia, menzio– nava in nota un J>alliclo accenno di ml •ociali8mo cat· tolico consistente quasi osclush•amente in una pubbli- t 1) Il rontellce, n.-ll'Enclcllcl\ 1ulla Q~~1io11a op,rala, co1l trat• tefl'R"I• Il c"ldeUo 10d11l11mocaltollco: • IU'gn1ulml d·encomlo aono molti tra i ca11olid. che. Mnotdule le u-lJi:nle del tempi, f11nnooanl gforzo a tlne di mlgllorare onesran1,nte li condiiione delfll operai. F..,prHAne In mano la cauu, 11 ltudhrno di 11ccre- 1cerne Il bene111erelndhlduale e domulico; di regolare. tecondo equi•~. le reluionl tr11 l1Yor11torle padroni. di lenj>r 'l"lwae pro• fond11me11te radicala neA'II uni e negli allrl la memoria del do-, vere, e l'ouervanu dei precetti e'l"aniellcl. preuttl che, rllraendn J·anlmo da ogul ~rUl di eccenl, lo riducono a moderu:ione e tra la pii\ gran divertii! di 11erso11e coae nu1n1en,rono nel ci,•ìle co1110nio l'armonl11. A tal nnti ve,liamo 11>u10adunarsi del Con• areul, o"e uomini eJ[regl 111 comunicano le Idee, unl1rono le fone, con1ul1100 intorno 11glie11>edlentimigliori. Allrl 1'Jngegnano di 1trlngere acconcìamente in goclelà le varie du1I 01~r•le; le alu• llno di con1iglìo e di meul; JlrfJCurano loro onHlo e lucroio la• voro. Coraggio e 111troclnlu agRhmgono i veaco'l"I;e gotto la loro dl11en1lent11molti dell'un& e l'nllro clero auendono con Hlo al bene g11lrltuale degli auoclall. Non mancano nnaln1ente cnttollcl dovltio11i, che, faua qu111t cauu comune col l1,or1Hori, non ri• 1parm11no 11,,&e,per rontlare e largamen1e dltl'ondere u1ocJa. tlonl, che aiutino l'o11eraio non 10l0 a pronedere col 1uo luoro al b11ognl pN!tenti, ma ad aulcurarel ancora per l'a,venlre ono– rato e tunqulllo ripo110.,. ('1 Fra gli nr1tomenti addoUI dal cardinale 1rcln1covo dl 811• tlmora nella 11ualeuerA 111 cardlnale S1meonl (188;) 1,er econglu• rnre 111. condanna. dell'Ordine del Car:all,rf dfll ltli:01·0 nef{IIStati Uniti, niurano I leR"Uentl: • In 11.nenire, come hl'I dello 11 cardi• nale Mannlug. non 11ar!lcol principe nè col parh,mentl, ma colle 11r11nd1 11olt1tudml,col ))()polo, d1e Il\ Chielll do,r:\ trauare .... l'erdeu 1'1trf.-1J.,nedel J)(lpolo urehbe 1111 danno rhe l'amltii:1a del p1ccol numero di ricchi e di po1~11t1non p-otrel1be ron11>en• 11re .... Cond:innando l'Ordme dei Caullerl del lavoro. m1alla1a frll I n1111 11ude"uti della Chiesa si rh-,rr ..bbero respinti dalla loro Mn,I~ e Tinelibero fuori dalle prll.lirhe reh1no1e. e r,ndn,e della C'hiel!n,che prHtO noi gono co11rnu1tedalle 111-.!re orferle del 11opolo,acrfrlrebbero 1mmenumente e d-,1 1rnrl Il denttrv di San Pietro .... Son que~te con~u:uenr;e tali, che la 1a,1uta e la pru• denu debbono farci evitare. ,.

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