Critica Sociale - Anno VI - n. 1 - 1 gennaio 1896
B CRITICA SOCIALE \fa.ltie. potriLvenir dato da altri oblatori, incoraggiati dall"esempio. Or ecco le norme del concorso, le quali, s'intende, salvi i diritti volta per volta acquisiti dal concorrenti, cl riserviamo di modiftcare,annunciandolo, in prosieguo di tempo, giusta l suggerimenti degli amici e dell'espe• rienza: NORME DI CONCORSO. I.• Solfo il nome di Edoardo Mattia è indetlo mi Con– ro,·10 a 1wemi pei migliori opuscoli originali, italiani, inediti, clipropago.mia socialista, che ,ara,1110p,·esc,i– lati dal J. 0 gemiaio 189G in avmili. Il legato Mattia cli nette L. 113/J, in cle1>01ito p,·es,o ta Critica Sociale, co1titui1ce U PJ'imo fonclo all'uopo. 2.• I prewi ,aram10 eia L. 50 e da L. 100, a ,econda del p,·egio e della mole degli OJJUICOli.Di ngola ,e ne a9giudicheram10 non più di 4 pe,· og11ia,mo. Gli opu,coli dovram10 e,sere prese,1tati, 1et·illi chia• ,wne11te, per og ni .rcadcn.zadi h·imc.rtre; gli auto,·i potranno pale.ra ,·e il loro nome o indicarlo in busta .ruggellata,contraddi1ti,1ta eta motto ni'Jeluto ,opm il mano,critto. Le aggiudica.zioni ,i faranno 1:>011ibilme11te p1·im,, della ,cadenza di og,1i ll"ime,tre ,-ucce11foo. Una l'Om• tnaria motivaiio11e comparativa 1al'lì comunicata ai giomali del pa,·tito. 3. 0 Gli opu1coli giudicati degni di p,•emio saranno pubblicati a cura della 1·appreu11tan:a centrale del partito sociali,ta italiano e diven·a,ino p,·op,·ietà del pa1·tito; in difetto, quando cioè detta 1-appn1entan.za non potc11e o 110,i t:olu,e inca,·ica1·1ene 1 pa11eran110 pe,· la ,tampa e in proprietà alla Cooperativa Lotta di elasse aiumte .rede fo Mila110. I mano,critti non premiati 1a1·a,mo rinviali agli auto,·i, quando usi sopportino le 1pe1epo,tali del rinvio. 4.' f'i110a nuouo avvi10, la Commi11ione aggiudi• catl'ice .rarà.compo,ta come .regue: EdmondoDeAmicis, Nicola.Badaloni, Leonida Dissolati. Le comu,1ica.zionidot:i·amio fa1·1iit1Cli1tintamtnt,e al• t·uff,cio tiella Critica.Soeiale, in Milano. ... Due parole di chiarimento circa quel che s'intende per • opuscoli di propaganda ) e circa la nomina della. Commissioneaggiudica.trice. Dalla dizione generica « opuscoli di propagando. so• cialista. • nessun ramo di letteratura socialista ò escluso in prevenzione: massima. libertà è lasciata, per questo rl(tuardo, sia all'iniziativa. dei concorrenti, sia a.i cri– teri della Commissione.Un'esposizionegeniale dei prin– cipi elementari del socialismo, una polemiea arguta, una novella, la trattazione, purchè in forma popolare, di qualche problema. od argomento speciale (questione tributaria, suffragio universale, legislazione sociale, ccc.), t1ncheun breve la\'oro drammatico adatto o.i teatri so– cialisti popolari che vanno qua e là. sorgendo, tutto questo, e altro, se di breve mole, può essere ammesso al concorso. Quanto alla Commissione, noi fummo guidati, nel comporla, da un criterio complesso.I giudici più idonei in questa materia son certo coloro ehe, non solo sanno essere critici, ma che seppero anche essere buoni au– tori essi stessi. D'altro eanto non u.bbiam voluto pre– cludere a dei presumibili concorrenti la via del con– corso, elevandoli a.giudici. Con poca cortesia., a dir vero, stampiamo qui i nomi dei tre commissari designati, senza. primo.aver trovato pur il tempo di interrogarli. Ma essi ce ne daranno venia e non vorranno, conftdiamo,ricusare un incarico che, se farà loro spendere tre o quattro serate di ogni trimestre, sarà immancabilmente fecondo di risultati per quella propaganda, cui valorosa.mente già consa– crano tanta parte di sò. flLIPl'O TURATI. d LACONQITISTA DELLE CAMPAG E L'AVVENIRE. Le cose dette noi numero precedente rispondono anche all'altra domanda: come debbono modillcarsi le condizioni reali prima che il socialismo possa pene– trare nella campagna. La campagna deve essei· prima conquistata dalla socieU\ borghese. Occorre che le an– tiche forme di p1'0duzione agraria spariscano, che il capitale eserciti l'agricoltura come un'industria, che i p1'0dotti del suolo diventino anch'essi e dnppe1•tutto delle merci, che i piccoli coloni, i piccoli arnttuari, i piccoli Javo1•atori capitalisti sieno tolti di mezzo e proletarizzati tutti quanti. Questo stadio del pro– cesso economico e storico è ancora agli inizi nella massima parte d'Europa e deve essere percorso. In un sol caso potrebbe esser saltato, quando, cioè, il pt'Oletariato cittadino e industriale prop1famente detto riuscisse vincitore in una rivoluzione e colla fo1"1.a imponesse il socialismo nelle campagne. Cosa non improbabile, data la tensione sempre crescente dello forze produttive industriali e la resistenza ferrea delle classi rumli, ed esempio non nuovo. Cosi e non alh'imenti, cioè colla punta della spada, la rivoluzione francese si apri il varco attraverso l'Europa reazionaria, e portò dovunque la nuova storia e il nuovo diritto. .\larx, che ha dedicato tanta parte della sua at– th•ità scientitlca a studiare il processo della produ• zione industriale, dice poco o nulla dell'agricoltura. Questa, che a molti critici superficiali è parsa una lacuna nella sua dottrina, è in\'ece tutta la sua dot– trina. Marx vede bene, che il capitalismo indush·iale ò la rorma necessaria 1 dentro della quale soltanto può generarsi la nuo,•a forza rivoluzionaria che deve rinnovare la societ..\. li supposto della sua dottrina è che tutte le rorze produttive debbano assumere la forma industriale, ed egli studia questa forma dove è più netta. pili evidente e pili tesa, e dove per conseguenza dovr,\ aprirsi quel ramoso crepaccio, che mande1-à all'aria tutti i rapporti della produzione borghese. Quindi, o l'agricoltura sarà anch'essa ridotta ad industria, o la campagna sa.rit trascinata. a forza dal p1'0(etariato vittorioso. La prima ipotesi ò gii\ un fatto in Inghilte1·1-a dove Marx scriveva e studiava. rn Inghilte1·ra tutte le discussioni che si fanno nel continente sono un anacronismo o pege-io ancora, una cosa che non si capisce. lvi non esiste una questione agraria. Essa fu risoluta il giorno che « i montoni mangiarono gli uomini » e i li bel'i coltivato ri del suolo furono p1'0letarizzali colla viole111.ae tutta la campagna assoggettata al siste ma dei grand i affitti nella forma caP.italistica. f.~ vero, che in Inghiltol'ra si parla pili che altrove della nazionalizzazione della terra; ma sarebbe e,•. rore imperdonabile il crede1·e che questo sia un fenomeno dell'agitazione socialistica. In tutto ciò non entrano affatto nè il socialismo, nò i socialisti. Questa è una nuova manifestazione della lotta se– cola1•e, che si combatte fra le due frazioni della borghesia inglese, ~li industriali da una parte e i proprietari fondiari dall'alfra. Il movimento ò capi• tauato da quelli che in politica son chiamati libe– rali; ma sono gli industriali e gli stessi affittuari che lo hanno determinato e gli danno il ritmo. Essi vedono, che la produzione agraria non è di– versa da qualunque altra produzione capitalistica. e vogliono, nazionalizzando la terra, togliere agli attuali possessori di essa la rendita fondiaria ed attribuirla allo Stato che la e1'0ghe1•ebbe nell'inte- 1·esse di tutti. Questo e non altro ha voluto dil'e lo Spencer, quando parla di « p1'0priet..'\ collettiva del suolo» e di e terra che non potrebbe essere pos-
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