Critica Sociale - Anno VI - n. 1 - 1 gennaio 1896
CRITICA SOCIALE Ma è con criterii politici, - non giuridici - che il nodo sar;\ troncato. Comunque, l'abbandono della legge non fu virtù, opera e conquista del nostro pal'tito. Neppure avvenne per motivi chiari. in seguito a discussione e votazione matura, cosi da segnare (come l'abolizione in Germania delle leggi tredicennali del Bisma1-ck) un passo fatto, un'esperienza esaurita; bensì per complicazioni e pot-lJouilles di dietroquinta, per obliqui compromessi di corridoio. Ond'è che, mentre l'abbandono della proroga era già deciso e inevitabile, il sacripante ùrispi poteva lanciare al senatore Parenzo quel rouhertano « ritirarla 1 mai! :», che fa pensare, e già se ne buccina, e il susurro trova lede, a nuovo ~~~d~f ;~a:ic!Wi;~nd~~"1~' 0 :0~ie:t~ 0 li 0 s}~~~~~;: non mancherà al Governo il tumulto o l'attentato coonestatore. Egli e (per rifarci a un nostro vecchio ed ere– tico pensie1-o) che tutta questa messa in iscena cli rigori eccezionali, questo vomito di polizia, non è, o~gi come oggi, in Italia, un fenomeno proprio e diretto della lotta di classe borghese-proletaria, sbozzata appena all'orizzonte: ma 8 il trucco, è lo sfruttamento che della parvenza anticipata. di questa lotta fa la banda degli arfasatli e dei ladri per tenersi il potere a s~se della caterva innumere e spaurita degli imbecilli. Dentro la spasimante so– lennità. della tragedia, ghigna la farsaccia di Lu– dro. Come tale, con pochi ritocchi all'intreccio, può ripetersi sulla scena, con o senza richiesta, un numero indefinito di volte. E ad ogni modo, come notavamo, se cade una tenaglia dagli artigli dell'aguzzino, troppo alti-o ne rimangono con le quali, suscitando rancori, odii, rappresaglie. rendere oscu1·a e tumultuaria, pcl vantaggio degli eccelsi malandrini pescatori noi torbido, l'evoluzione della coscienza e degli ordina– menti sociali. Con la frase che incl'imina l'eccita– mento al1'odio fra IA classi - nel quale eufemismo è da intendere ogni pensie1·0 o parola che possi\ suona1·e spiacente ali;\ sola classe dominante, chò degli oltraggi alle misere plebi niun « oratore della legge » ha mai sollecitato "endetta - e con l'altra della disobbedienza e dell'apologia di reato, nella quale s'ammonticchia o~ni denunzia d'ingiustizie. ogni più sommesso palpito di pietà pei perseguitati 8' pei vinti - oggi che il « pel'icolo della pubblica tranquillità », che servì di doppio guanciale alla facile coscienza liberalesca dello Zanardelli, si è ridotto, coll'involuzione giuridica, all'apprensione, al pericolo dell'apprensione, alla virtualità delrap– prensione del pericolo, ossia al libito fatto licito del magistrato e del bi1·ro; con coteste formule a trabocchetto, quando la 1-eazione soffia dietro, 11011 v'è pagina g1·ave di sociologo, non pantoroluto ar– ticolo di pubblicista, non romanzo di costumi che salvi dalla cella l'autore se è fra i designati: ciò che dite e che non dite, l'allusione, la reticenza medesima vi saranno apposti a crimenlese. ( 1 ) Ba– sterà rammentare, col poeta, che una gente impera e l'altra langue. perchò quella che impera vi sia sopra e vi insegni colle manette a predicare l'amore ed il giubilo universale. lfa noi sappiamo che questo obbrobrio non ces– serà finché il partito socialista - che si mira a sopprimere - finchè cioè la coscienza del proleta– riato militante non sia svolta ed agguerrita assai più: e a questo svolgersi ed agguerrirsi è alimento ~ incremento necessario la pe1-secuzionepiù odiosa. E la « politica delle vie di fatto » quella che in- (') Non 10110!pote1i. Anche contro di noi. per titolo di o/lu.1to111, dl retlce,ue (.Ile.') e d1 medi late verltd (.1lcl .1tc.') pendo un processo di ,tampa che 1I nolgerà al trlbunale Il cli 8 corrente. gombra, in questa torbida ora, tutto 1'01·izzonte europeo. Dai bl'ulali appelli al sangue di Guglielmo imperatore alla Guardia, fino alla distruzione dei villaggi, alle ciniche sobillazioni di 1·ivolta e a tutte le feroci viltà dei Livraghi e dei Baratieri in terra africana, e come una meteora di ,•iolenza o d'im - postura che si e abbattuta sulla terra. Passerà, e le porto del passato non preva!'l'anno. Passerà, e tl'arrà seco le convulse smanie di una barbogia civiltà, frolla, sanguinosa e bugiarda, che, se prima non disonorata, non s'arrende a morire. LA CRITICA SOCIALE. Ils~nificato della lotta odierna i Germani Questo articolo di Claudio Trevos - che da parecchio tempo è a Berlino dove studia ed osserva - sconcertorA qualcuna delle idee semplici o convenzionali che si hanno in Italia circa l'azione, la (unzione e l'ambiente del partito socla\ista, oggi, in Germania. Tanto meglio. € giust'appunto per questo che lo pubbli– chiamo. LA CRITICA. Andiamo,via.! Non è affatto il caso di lacerarsi le vesti, di coprire i capelli di cenere, di trarre dagli ar• madi le urne lacrimarie e di chiamare le prefiche a singhiozzare sulla morte immatura. del grande partito socialista. tedesco. Oh no! ,·edete: un misterioso fato prov\ •idenzia.le trascina i protervi persecutori, nell'ora. stessa che do• vrebboro rallegrarsi del loro trion(o. Il sig. von KOller, il ministro degli interni crispineggiante, è morto alla. vita. politica. sul suo attentato stesso. Il suo predeces. sore del 1874, il signor Tessendorf, quello che credeva bastasse recidere le flla delle organizzazioni della. de– mocrazia sociale por soffoca.ria.nella sua. stessa.rete, è morto nello stesso ~forno alla vita. reale... Ah! ben altro tempeste han sortlato i loro venti si– nistri sul nostro partito e non ne hanno punto scosse lo radici. Anche questo flotto passerà, e quando sara. passato, voltandoci indietro, scovriremo che avrà por– tato via altri vecchi tronchi sfondati, altre carcasse vuote, altri rami secchi della grande selva sociale, mentre il nostro e.Iberosi leverà in alto, piil in alto, fermo sulle sue radici, ricco di umori, più verde, più espanso, più rigoglioso di prima. Non quindi sono da levar querimonie, ma piuttosto è da istituire una pacata e calma.disamina sul perchè e sul significato di questa nuova.èra di persecuzioni contro il socialismo in Germania, cominciata. si può dire il domani che il Jleichstag sotterra.va. il famoso progetto contro i sovversi ,·i. . .. Come si spiega. che,mentre la. borghesia. tedesca. re– spingeva le nuove leggi chieste dal Governo cnntro i socialisti, proprio allora comincia.va.a scoppia.recontro di ossi la. lotta feroce, senza quartiere, che oggi è a tutti palese1 La.cosa si spiega appunto in quanto la lotta non è stabilita, come si potrebbe a prima giunta credere, fra il socialismo o la borghesia - ma la lotta. ò fra il so– cialismo e l'Impero - ciò che è assai differente. La lotta. attuale contro il socialismo todesco non ò diretta contro il contenuto e economico> del suo programma, ma contro il suo contenuto e politico•· Il collettivismo non si presenta. ancora in tale atteggia.mento contro la.
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