Critica Sociale - Anno V - n. 20 - 16 ottobre 1895

308 CRITICA SOCIALE Stato delle spese per la costruzionoe Il mantenimento delle 1trado 1 ferrovie, corsi d'acqua, dighe; s.• AuutuioM dd 1eroizio ipolteario e dei debiti fondiari da parte dello SiaJo, con tasso fissod'interesse, commisuratoal costo i 6.• Auun.:iono da parie ~Ilo Stato delle a.ssicura– ~ioni mobllia.ri ed immobiliari {incendio, grandine, in– ondazione ed altri di1culri naturali, assicurazione del besliame, ecc.) e estensione dell'assicurazione a ogni sorta di lavoro agricolo i 7. 0 eo,1,c,·vasione ed e1ten1ione dell'uso dei bruchi e dei prati, eguale per tutti gli abitanti del Comune,· 8. 0 Libertà. di ca.cela sul terreno proprio o preso In affitto: protezione contro i danni provenienti dal bestiame o dalla cnccia, o, alroccorronza, piena inden– nità. Questo lo schema sul quale s'ingaggiò la bat– taglia. 'J'1•ascu1•iamo pel momento altre aggiunte o mòdil1cazioni che la Commissione proponeva alla parte speeiale del programma generale del partito. Basta leggere coteslo schema, di cui stampammo in corsivo le parti più caratteristiche, per intuire quale fu la preoccupazione che dominò la Com• missione proponente: attirare nel seno del partito la falange dei contadini piccoli proprietari (Baue.-n), promettendo loro una quantit..'\ di vantaggi, sia pure transitori, sulla base dell'attuale modo di produ,ione e dell'atluale ripartizione della proprietà della terra. Ora, concordava ciò cono spirito del p1-ogramma generalo, coi fini e colla funzione ca• ratterislica del partito socialista 1 Invano il relatore Quark si sforzò di dimostrare come fosse errato il dilemma degli avversari: e o rivoluziono o rirorme ,, e come, ad un partito che oltre l'a,•venire ha anche da contare col presente, convenga essere nl tempo stesso riformista e rivo• luzionario, senza che le rirorme immediato impli· chino rinuncia ai fini più lontani. Invano rincalzò Bebel accampando il timore che, quando non si fosse presa questa via dei miglioramenti immediati, l'armata degli elettori socialisti, non che aumentare di continuo come foce finora, si sarebbe a lungo andare dimezzata. Più forte, più elllcace, più po· derosa suonò la logica di ferro degli oppositori, che da Schippel a Kautsky ed alla Zetkin, per tacer dei minori, rimproverarono al progetto di essere un progetto dt spedienti, e, per usare la parola rovente di Max Schippel, una vera e propria au1camamla, degno dell'antisemitismo (questo socialismo d0$li ignoranti). Il partito socialista è parlilo essenz,almento di classe, esso non può fai-e al tempo stesso gli interessi dei contadi01 piccoli proprietnri e dei contadini assalariati: agli uni do• vrebbe p1'0mettere il mantenimento della proprietà, di cui già. sono fanatici, mentre deve predicarne per gli nlfri l'abolizione. La protezione dei lavora• tori è ben altra cosa, diversa. anzi opposta, alla protezione dei cootndini piccoli proprietari come tali: questa implica di necessità la difesa delle vecchie rorme d1 produzione che nulla può salvare e che è inleresse del socialismo di veder distrulte nel più breve termine. D'altronde Io misure p~ poste, o tendono a ricondurci a forme arcaiche di produzione già in gran parte superate dall'evolu– zione economica, come i diritti dt pascolo e di lo. gnatico, la proprietà comunale e corporativa, ben diversa dal collettivismo dell'avvenire; o tendono (come la assunzione dolio ipoteche da parto dello Stato, l'assicurazione di Staio contro i disaslri, ecc.) a rlnforza1·e immensamente il potere dello Stato attuale, dolio Slato dei capitalisti, dello Stato di polizia nemico ai proletari, e questa è abdicazione del socialismo democratico in mano al socialismo di Stato. Simili proposte, non meno che l'accredi– tamento allo cooperatil'e, esperimento pericoloso nell'attualo ambiente sra,·orevole, non potranno avere emcacia se non, come misura di transizione, allorquando Io Slato sarà già nelle mani del pro• letariato vincitore. Questa fu la oor1-enle che prevalse a grande maggioranza: concretata nel seguente ordine del ~~o';~ ~'.;'t~~t~ ~tippol e da Kautsky e accolto Il Congresso respingo Il programmo. agrario eia.bo ~ rato d alla Commissiono,porchè esso tende a t:onsoli • da.re la proprietà. 1>rinla. Questo programma dichiara cho gli interessi dell'agricoltura nella. sociefa attualo sono idonticl a quelli del proletariato, mentre in realtà. gli interessi Jcll'agricolturo.,come quelli dell'industria, sono in 1>0l0l'0 della.proprietà privata e intoressano gli srruttatori del prolotnriato. Ponendo inoltre nuove armi in mano allo Stato doi capitalisti, esso rende piU diffl• cile la lotta di classe proletaria; e inftno attribuisco allo Stato dei capitalisti una. missione che solo sarà omcacoquando il 1>rolotariatoavrà. già conquistalo il potere politico. L'ordine del giorno 1·iconoscepoi che la diversità dei fenomeni economici del mondo agricolo da quelli del mondo ioduslriale re.ode necessaria, pe1· l'e/Ti· cacta della p1YJpaganda, una cognizione approron– dita e speciale di essi, o solo per queslo scopo chiede nuovi studi e pubblicazioni speeiali. Questa deliberazione, la cui importanza saliente lascia nell'ombra le successive intorno al I.' maggio, f!1~J~, 1 ~!~1~~ ~:<!:., 8 ~ ~::v;:~~~=~t~ r:;;l!!ut: di rimbalzo in tutti gli allri Stati d'Europa, cl fa lieti e superbi, perchè è una prol'a novella della potenza e dell'rnflessibilità di quel parlito socialista che rorma l'avanguardia di tutti i partiti socialisti del mondo. Questa avanguardia si trovava come Ercole a un bivio decisivo. Dn un !alo lo lusinghe dell'opportu– nismo cho avl'ebbero aumentato sicul'amento lo simpatie borghesi intorno ad essa, che le avrebbero bentoslo raddoppiati i successi elettorali, che le a\'1-ebberoInsomma facilitato un buon tratto di via; col pericolo soltanto che questo tratto di via la conducesse lontano dalla strada ,•era, la obbligasse un di o l'altl'o a l'irare i propri passi e rorse a vedersi tagliata la possibilità di ritrovare l'antica traccia e di porcor1-erla intera. Dall'allro lato le si apriva dinanzi, erta e ratioosa, la salita della lotta di classe senza transazioni, promettitrice di disagi e magari di sconfitte temporanee, ma in vetta alla quale sta luminosa la rnèta. Quest'ultima via ru la prescelta. La prima via era tanto più tentatrice, porchè il mettersi in essa avrebbe certo disarmato, o almeno f!!!nu3it 0 ·rl 0 0!:rs:c~r 0 r~e~~\?a:WJ.g~~~ ~~:er~ stesso Liobtnecht viene ora p1-ocessato per lesa maestà poi suo discorso inau8'urale contenente quella fiera risposta alle ingiurie imperiali che i giornali hanno 1•irerita.E, da.ogni lato, da11eclassi posside11ti, esce ad Ol'a ad ora In minaccia della soppressione di quel surra-agiouniversale. che ru sin qui lo sfru– mento più efllcace del pa,•lito, tolto il quale osso dovrebbe affrontare cln sn quali burrasche. Ma neppure questa prospettiva valso a disanimare i nostri compagni di Germania. Essi tennero fermo, malgrado l'opposta opinione dei loro più autorevoli condottieri, ai quali forse la stanchezza degli anni

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