Critica Sociale - Anno V - n. 19 - 1 ottobre 1895
CRITICA SOCIALE 303 l'autore ba assai ogportunamenle tortate in questa ~::f~fg 0 it' J>:~:h~o 1 i g~ 1 v! 1 ~~~ 0 d~0 t!bb~i;:~tae~!~sin~~r; ediziono ai Canti del 00 (Bologna, Treves) la lirica Serva gleba, che triste accenna al dolori di un conta– dino, cui il colera. ha t olto genitor i, sposa, bambina, o ha data. nuova miseria, termino.va : e mentre foscocon iroea len:i. preme il soleo infecondo, fiero ne l'occhio un lampo &Il balena, un lampo straoo di doJor profondo. Quand'ei •'arresta an l.\ zappa dura Tlgile monumento, a gli ooebi immoti In fondo a la pianura fremon 'l'ive le s 1 elle In ftrmnmento. E •la lontano geme li cimitero e li voto easolare, mentre per l'aore un suon gn!o e leggero Improvviso lo giungo a rldotlnre. 't un'eco blanda di aoavl 1ecentl di mnsiea Tieina. Danu.te, o ricchi graul ed opulenti, gonfidel sangae di t.bl a voi ai e.binai 1b tu, gente C.OOar da, ign ava e lolle, prona a l'opne .. ne, cb6 non ti h!'.-i da le aene colle e neghi l'opre a cbl ti nrga Il pane? nella. edizione presente - ma. quanto più dolorosa è questa calma! - termina. cosi: Quand'ei s'arresta su la znppn dura, vigile monumento, a l'ocebio immoto In fondo a la pianura guizza viva una alelto In ftrniamento. Oulua 108foret, come d'una mina nel buio cuore l'agile miccia. Arautamente,china la hma. il ciglio,a'inablul e muore: :o~i 1 ~: ri~r:i:~o~ èi:xr:~~ c~:rr~~~~~eil';iti~a °!l~r~~ Preee quel vecchio ne la notte bianca, a 808pirare, n sospirare i bastoni oroall, le sue feritedi apada, gli amici ribelli un giorno, ed or ani, piallati, gialli di croci ed oneatl e felici. E nella. forma, benchè vi ala aglliU. di metri e rona a di~1irt, non è troppa. castiga{ezr.a, e la imitazione specialmente del Prati (ripenso alla edizione del 00) trae al lungo verseggi&re intorno & ne bbie. La seconda parte ha. raccolti t.ut.ti i sospiri per la patria; il dolore disperato di questi cant. i, pieni d'amor& o d'odio intonsi, ha qualche cosa di tragico, è uno sm& garsl dell'anima che, quando Il nuovo ideale non s'à ancora ratto sangue, sento svanire l'antico, tanto amato: o questo libro ha titolo abbastnnzo. slgn!Hcati vo: Ul timo grido. Di questo libro ascoltate nlcuni versi, trat.ti dal nuovo e bellissimo Pia,alo cli 7'1•efilo, cosi de nso di fan– tasmi e d'armonie: Quando disgela Aprile, • 1bocclano I nor da la terra, bnon uccelU, ln.aetti, l'ambto1lo umor de i prati; da le chiome de i pini goeclano lente le 1lille; de' ftor, de'boscbl il pianto -..laraceolaono i ri,·i: llgrlme anch'essi di cime canute per lunga sventura, ea.aeanoaeit"olanliin a:re.mbo •1 pio Be.m1co; l'Adige, lenta biscia, la cod11. ritorta a i tiranni, paSSA, di Trento il pianto traendo via con sè; quel va per lieti pioni trn densi pnpnverial maro: ivi si mesceal pianto elio la aorelln versò. no!/~fsoal~~~6 :f ~~\~natsiloR~;:;lto, da prima o.tran• Q uando l'augel ne l'Alpe di Auguato dal magno trofeo e.ne la testa, una, -..ig-Ue an due mari, h1111.1ttgg\6 di biade, di mandre, la docile terra gala per -..le florenll di letlon superbe, e l'uve ritondette colarono Il reUooamaro vin dilello a Virgilioe a CesareOtt.nlano. Allor placida, o roccn, aeJestl aul mondo tranquillo, e panroal I lupi ti ulularono al pl6; ahi, eb'e811gbignan ora beffardi a l'aUeta caduto! In queste liriche - prevale l'imitazione del Car– ducci - la parola, I&frase è serrata, nervosa, efficace a dare vigorosa nitidezza alle Immagini e la strofa snod& rapida l"idea: pur talvolta. l'autore tenta - e questo avviene nelle poesie, belle, che meno sentono la ~\~~~f1 1 :t:~ p-:~:~~~i~~i,-:}:,.~~~eel~ 1 :i1·eroico Barba.lo, è serenità; del nuovo Ideale tuttavia si sente non la presenza, ma il prorumo annunziatore: Dolce de' dolei amici odo una -..oce: - T'innova, o bardo, - auuurrnndo vien.... dice l'autore nella. Jm,oca.:iom, premessa. a questo libro. L'idillio, che indugia sin dal vecchio Teocrito, sulla ~ lcillt\.,11opra. la.quale ora grava tanta ignoranza e t~nta miseria, qui non si leva lieto ad Inerte adorazione, d?,~:s~ 0 r:!t ~d~~es~f11: ~~~~ od:~~:'" l~d ::1:i;:~~: tratt.o tratto sente hirghi fremiti umani, accoglie il pianto dell'uman volgo ne' dolori antico. ( 1 ) Il senso della natura (ahi vane descrizioni dei primi canti!) schiara tutto luce e sole il verso, quasi sempre contratto dolorosamente, nell'Ultimo u1•ido, ma a. Psiche, forma e pensiero de lo 00&0 bollo, che posa in vista al mare sulle rovine del tempio di Giove, si volge l'infelicissimo caru10, il la-..oratore, 10maro da le aolfare, a capo maso, rtduce; per ali occhi semiapenti nel duro incanto auo -..ìso serpe una luce pallida, 1ulfurta, e tolto le pupille la rame addormentasi, come sotto due bmgie mal deste la cenere. Sonnecchianole bragie, con lunghi topori di pnce, con Improvvisibrividi dl tnngue. J.'aw·o ,·a scorre le vene clel mm·o affu,a come 1·oseo ca at.sw -,•o sangue sopra ,cno di vergine, e il mare s'a gita e scintilla meraviglioso In letizia di colori e di spumo! Ma a. Psiche, che raggia in mare, anelano del sogno umano sH araldi incatenati t cbt plen di fede prega, chi nep plen d'amor: gli scettici credenti, gli amanti non amali aon de l'immeasa P@lche, che apulma nel cor. Sorrldon mesti, timidi; li 1truga:on con la vergine che illudesi, con l'anima che non a"llludon pi-O. Da un triv~ adocchia languida, lucida di lussuria, di mh,lo e croci, Italia ...• aentlmontnl virtù. (ldilUo ocea11ico). Poi lo tormentoso idealità umane si levano su nolla notte stellata con il prorumo dei fiori: E aono i sogni de le nllianerle, anime che un dolor lento, lnllinlto tols,ea la -..erdeterra, e molto amarono, e moltohan pianto, 1 mtl non han mentito. (Idillio fWII• wolle llell&/11). }~ascensione continua di pensiero e di forma in questi tre libri: alla concezione romantica dell'amore succede sdegno, che ha. ragione nello coso, chè l"autore è della borghesia trentina; poi nella terza parte - nella quale non ,••ò insistenza alcuna di doriNLzione - mancato l'idonle di patria, già delirio di apostoli, ora troppo :r:,s!~ c;.~~~~lo.ene;~~:~ i:gi1!11sstl~, s h~~scra~ti~à inst~~:~~ rinnovatrice. AMOS TRAOSI. (') Veno del JJarradl.
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