Critica Sociale - Anno V - n. 19 - 1 ottobre 1895

300 CRITICA SOCIALE stenz..'l si aumentano subito, tostochè aumenti la rebbe tuttavia necessaria, poiché essa sola rende– forza di produzione applicala generalmente a un 1-ebbe possibile quella educazione della massa ai dato oggetto. rreni morali de11aprocreazione, nei quali lo stesso E qui si appalesa una nuova contraddizione del- Malthus ravvisa il pH1 efllcace e il più. facile anti– l'Economin. La «domanda> dell'economista non ò doto contro l'eccesso di popolazione. Per essa ci ru la ,·ora domanda, il suo e consumo• è un consumo palese il pH1profondo avvilimento dell'umanità, la arti Ozioso. Per l'economista non si dà vera do- sua dipendenza dal i-apporto della concorrenza: manda, non vi è un vero consumatore se non quando o..~ ci dimostrò, come, alla fin fine, la proprietà questi possa offrire un equh•alento di ciò che chiede. prh•ata ridusse l'uomo ad una merce, la cui pro– Pure, se è un ratto che ogni aduHo produce pili duzione e la cui distruzione dipende pure soltanto di quanto egli stesso può consumare, e che i ran• dalla domanda; come perciò il sistema della con– ciulli sono come gli alberi, i quali restituiscono ad corrcnza uccise e giornalmente uccide milioni di usura ciò si spendo per essi - o questi non sono uomini; tutto ciò noi vedemmo e tutto ciò ci sprona forse fatti innegabili I - si dovrebbe dunque pen- ad abolire cotesto avvilimento, abolendo la proprietà sare che ogni lavorato,·e può produrre assai pilì di privata, la concorrenza o l'antagonismo degli inte– quanto gli è necessario e la comunità dovrebbe ressi. volontiel'i provvederlo di lutto ciò ond'egli abbi- Ed ora, per levar di sotto ogni base al timore sogna: una numerosa ramiglia dovrebbe parere della sovrappopolazione, torniamo al rapporto della alla collettività un 1-egalo dei più desiderabili. Ma I forza di produzione colla popolazione. Malthus pre– l'eeonomista, nella rozzezta delle sue ,·edut~, non senta un calcolo, che è la base di tutto il suo si– capisce altro equivalente se non quello che è sbor- 1 stoma. La popolazione aumenta in progressione sato in conianti. Egli è talmente impiglialo nello I geometrica: I +2+4+s+ 10+32 ece.; la forza sue anlitesi, che i falli i più evidenti lo inquietano I produttiva del suolo non aumenta che in progres– cosl poco, come i principì scientifici. j sione aritmetica: I+ 2 + 3 + 4+ 6 + G. La dir- Noi annulliamo la conh'addizione semplicemente feronza è e1•idente e spaventosa; ma è questo esatto I col risolverla. Con la fusione degli interessi ora Il Dove è egli dimostrato che la produttività del suolo antitetici, sparisce il contrasto fra eccesso di popo- aumenti solo in progressìone aritmetica t L'esten– laziono da un lato e eccesso di ricchezza dall'altro, I sione del suolo è limitata, concesso! La forza di sparisce il fatto miracoloso, più mir'acoloso di tutti lal"Oro disponibile su cotesta superficie aumenta i miracoli di tutte insieme le religioni, che una colla popolazione; ammottiamo anche che l'aumento nazione, cioè, debba soffrir la rame per la sua vana del prodotto che si ottiene con !"aumento del lavoro ricchezza ed esuberanza; sparisce la insana teoria non stia sempre in proporzione col lavoro: rimane secondo la quale la terra non• ha forze sufficienti pur sempre un terzo elemento, che per fermo non per nutrire gli uomini. Questa teoria è veramente ha alcun valore per l'economista, la scieuza, il cui l'apogeo della Economia cristiana - e che la no- progresso ò altrettanto infinito o almeno altrettanto stra Economia sia essenzialmente cristiana, avrei rapido <1uanto quello della popolazione. Di quale potuto dimostrarlo in ogni suo principio, in ogni progresso non va debitrice l'agricoltura di questo sua categoria, e lo farò a suo tempo: la teoria di secolo alla sola chimica, anzi a due soli uomini: Malthus non è che l'espressione economica del dogma Onfredo Ilavy e Giusto Liebig! Ma la scienza si religioso della contraddizione rra lo spirito e la na- accresce almeno quanto la popolazione; questa au– tura o della conseguente corruzione di ambedue. menta in rapporto al numero dell'ultima genera– J)i questa contraddizione, la quale, per quanto ri- zione; la scienza progredisce in rapporto alla massa guarda la reHgione, ru da gran tempo J'isolta, io dello cognizioni, che le rurono lasciate io retaggio spero d'avere dimosti·ata la insussistenza anche sul dalla generazione precedente, e cosi, in circostanze terreno economico; non mi acqueterò, del resto, a normali, anch'essa in progressione geometrica. E \'eruna diresa della teoria malthusiana, flnchè non che cosa è impossibile alla scienza t Ma è a dirit• mi si dimostri, in base al suo stesso principio, in tura ridicolo parlare di sovrappopolazione sin tanto qual modo un popolo può soffrire la fame in grazia che • la valle del Misslslpl contiene tanto terreno dell'abbondanza, e me lo si dimostri mettendosi d'ac- incolto da trapianlar1•i tutta la popolazione dell'Eu– cordo colla ragione e coi ratti. t'Opa •, sin tanto che un solo terzo all'incirca della Con tutto ciò la teoria di Malthus è stata un terra si ritiene messo a coltura e anche su questo punto di passaggio as•olulameute necessario che terzo la produzione potrebbe almeno sestuplicarsi ci ha portati immensamente avanti. Essa ~ome con l'impiego dei meZ7.iperrozionati di coltura già del resto l'Economia in genere, ci guidò a' osser- ora conosciuti. vare attentamente la produttività della terra e del– l'umanità, o, superato lo disperato conclusioni degli economisti, ci ha guarontlti por sempre dal timore de11a sovrappopolazione. Da 8S1'-a noi induciamo i ph'1 forti argomenti economici per una trasrorma– zione sociale; perchò, quand'anche Malthus avesse assolutamente ragione, questa tra.srormazione sa- . .. 01' dunque 1a concorrenza pone capitale contro capitale, lavoro contl'o lavoro, terra contro te1•1•a; o parimenti ciascuno di questi elementi contro gli altri due. Nella lotta vince il più forte; dobbiamo quindi, per presagire il risultato di questa lotta, ricercare le forze dei combattenti. Anzitutto la

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