Critica Sociale - Anno V - n. 19 - 1 ottobre 1895
ORITIOA SOCIALE 299 ad un minimum il lavo1'0 necessario all'umanità; abbandonata invece alla concorrenza 1 riesce al me– desimo, ma per via del contrasto. Una parte del suolo nazionale è benissimo coltivata, mentre un'al– tra (in Gran Bretagna ed Irlanda sono 30 milioni di acri di buon terreno) giace incolta. Una parte del capitale circola con velocità indemoniata, l'altra resta morta nelle casse. Una parte di lavoratori lavol'a quattordici, sedici ore al giorno, mentre l'altra sta in ozio forzato e basisce di fame. 'l'utto ciò in un medesimo istante: in due momenti suc– cessivi, contrasto analogo. Oggi gli affa1•i vanno bene, la domanda è altissima, tutto lavora, il capi– tale gira con rapidità meravigliosa, l'agricoltura fiorlsce, i lavoratol'i si ammazzano dal lavorare - domani un ristagno, l'agricoltura non compensa le fatiche che costa, i lavoratori non tl'ovano occupa• zione, e tutto il paese soffre di eccesso di ricchezza e di eccesso di popolazione. L'economista non può riconoscere per vero questo andamento delle cose; so.tto pena, ripetiamo, (li Pi· nunciare a tutto il suo sistema di concorrenza; di confessare la vacuità della sua antitesi fra consumo e produzione, rra eccesso di popolazione e eccesso di ricchezza. Ma poichè i fatti son quel che sono, per mettere d'accordo questo fatto colla teoria, fu inventata la teoria della popolazione. Ma1thus, il fondatore di questa dottrina, sostiene che la popolazione preme continuamente sulle sus– sistenze, per modo che, quanto pili crescono i mezzi di produzione, di altrettanto aumenta la popo– lazione, e questa tendenza inerente alla popola– zione, di superare sempre le sussistenze disponi– bili, è la cagione di tutte le miserie e di tutti i vizii degli uomini. Perchè, quando gli uomini sono tt•oppi, bisogna pure che se ne sbarazzi il terreno in qualche modo, o colla uccisione violenta o colla fame. Ma non appena questo è avvenuto, la lacuna cosl aperta viene tosto di nuovo riempita da un nuovo aumento di popolazione, e la miseria rico– mincia. E questo non è soltanto il retaggio dei paesi inciviliti: dappertutto è la medesima cosa. I sel– vaggi della Nuova Olanda, ciascuno dei quali ha un miglio quadrato a sua disposizione, soffrono di so– vrappopolazione tale quale comegli inglesi. Insomma, a voler es.sere logici, bisognerebbe concluderne che la terra era sovrappopolataanchequandoesisteva un uomo solo. La conseguenza di questo modo di vedere è che, poichè i soprannume1•a1•iinatural– mente sono i poveri, non c'è niente da fare a loro favore, eccetto che lasciarli morir di fame il pili dolcemente possibile, e persuaderli che le cose non si possono mutare e che per la loro classe tutta quanta non v'è altra salvezza fuorché nel limitare la riproduzione; oppure, se questo non va, converrà rassegnarsi allo stabilimento di Stato proposto da :Markus per l'uccisione senza dolore dei figli dei poveri - secondo il quale sistema ogni famiglia operaia deve avere soltanto due figli e mezzo e, se glie ne nasce di più, questi sono uccisi senza dolore. Far la limosina sarebbe un delitto, perchè questo incoraggia l'aumento della popolazione eccedente; viceversa è molto vantaggioso il fare della povertà un delitto e delle case dei pove1~i altrettante case di pena, come appunto ha già fatto in Iaghilterra la nuova «. liberale i. legge dell'assistenza dei po· veri. 1~ ben vero che questa teoria stona alquanto cogli insegnamenti della Bibbia, che narra la per– fezione di Dio e della creazione, ma « l'opporre la Bibbia ai fatti è un'obiezione senza valore! » Debbo io forse svolgere ancora, debbo io forse spingere fino alle sue estreme conseguenze questa dottrina infame ed abbietta, questa bestemmia or– ribile contl'o la natura e l'umanità 1 Ecco qui l'im– moralità dagli economisti portata al suo apogeo. Che cosa sono, in pal'agone con questa teoria, tutte le gue1•re e i terrori del sistema di monopolio 1 Eppure è questa la chiave di volta del liberale si– stema del libero scambio, la quale se si infrangesse, tutto l'edifizio precipiterebbe. Dacché qui la concor• renza è dimostrata la causa della miseria, della povertà, del delitto, chi oserà ancora prendeme le difese i Alison, nella sua opera dianzi citata, buttò giù la teoria di Malthus, appellandosi alla forza pro– duttiva della terra e opponendo al principio di Malthus il fatto che ogni uomo adulto può pro– durre pili di ciò che deve consumare: un fatto senza del quale l'umanità non avrebbe mai potuto aumentare, anzi nè tampoco esistere: se no, di che cosa a,Trebbero vissuto nella loro prima età le nuove gener•azioni f Ma Alison non va al fondo della cosa e finisce per tornare allo stesso risultato di Malthus. Pro,ra bensi che il.principio di Malthus è falso, ma non può negare i fatti che condussero questo a formularlo. Se Malthus avesse considerato la cosa meno uni• lateralmente, avrebbe visto che l'eccesso di popola· zione o di forza-lavoro é sempre connesso con un eccesso di ricchezza, di eapitale, di possesso fon– diario. La popolazione è troppo numerosa ivi sol– tanto, dove è generalmente troppo grande la forza produttiva. La condizione di ogni paese eccessiva– mente popolato, e segnatamente de1l'Inghilterra, dal tempo in cui i\falthus scriveva, lo dimostra all'evi– denza. Questi erano i fatti che Malthus avrebbe dovuto studiare nel loro complesso e il cui studio lo doveva condurre a risultati ve1•aci: invece, egli ne prese uno solo, trascurò gli altri, e così arrivò alle sue folli conclusioni. Il secondo errore di Mal• thus è d'avere scambiato i mezzi di sussistenza coi mezzi di lavoro. Che la popolazione preme conti– nuamente sui mezzi di lavoro, che tanti uomini vengono generati quanti se ne possono occupare, insomma che la produzione della forza-lavoro fu regolata fin qui dalla concorrenza, e perciò anche fu esposta alle crisi e alle oscillazioni periodiche, questo é un fatto la cui constatazione è merito di Malthus. Ma i mezzi di sussistenza non sono affatto i mezzi di lavoro. L'aumento dei mezzi di lavoro non é che il risulta.mento ultimo dell'aumento della forza meccanica e del capitale; i mezzi di sussi-
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