Critica Sociale - Anno V - n. 18 - 16 settembre 1895

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: Anno L. 8 • Semestre L •- All'F.■tero: Anno L.10. SemestreL. 5,&o. Utlere, vaglia, carlolin~wgtia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE.MILANO: Portici Galleria V. E., 23 2.' (,llH 1tlJle) Anno V - N. 18. Non al t:etuù a 1u,11uri separati. Milano, 16 aette111bre 1895. SOMMARIO AUualltà, HaJUodla del to letUm1'rt (I.A. CRITICA Soou.u). Soclalllll /rtmCtli a COYlflr"(IIO , ... ). Studi ■oclologlcl. l,'tcor,oml~ polUfetJ (lii) {P'IIOHICO El'fO•l..l). L',tka '"dlrfth,lllt tltlla ,oc,,,, capiUll/1ta ( \n, GIIJ8. Rn :si). / pio"irn dtl proletariato 1r,11tuemord<r-"o: t'lne degli ,chlz.zl 1ull'ln1urrttlon• ch1rtl•ta CP•0L0 VAL&a,). 111oc101Umo '" Jtatla e Il ,uo att#l11/larmr,to dt rronte agli arll– oianl '""'· OOWIUUCO SP.lDOJIIII), La dl/tlO dal pora111tt (O. WA'S,U,T 8 E. VASDBR.VSLt)ll), Flloaoaa, lettera\ura e T&rle\à. Bolldtino t.ifbll011ra}1co: libri di A. lfutO!( e J. ORA.ve (A. M ), Blbl,oteca dt propaganda. Rapsodia del 20 settembre Il piano scellerato che alberga nella mente del dittatore italiano, e che noi da ~rao tempo and1amo denunziaodo, si rivela, ogni giorno meglio, anche agli occhi più imbambolati. I due ultimi colpi di scena, lo scioglimento dell'Associazione eletto.raie socialista di Pale1·mo e quello della Federazione delle Società repubblicane di ltomagna, che da tanti anni si era ratta guanciale a'suoi sonnecchiamenti del p1·ogramma cli Safll e di Mazzini, non sono che due nuovi opisodì dell'impresa che riassume tutta la tattica di governo del Crispi: provocare, non potendo alla rivolta, a qualcosa che con l'aiuto di una srncciataggine senza esempio possa gabella~i per tale, poi intervenire brutalmente colle armi, seminare di vittime il terreno, ingombrarne le carceri, spargere dovunque il te1•rore e la maledi– zione; e, (1iovandosi dello coliche simpatiche che questa artificiale convulsione mette nelle flaccido budella di altissimi e me1.zani imbecilli, persuadere della provvidenziale necessità della sua permanenza al potere, divenuto vacca da mungere per sè e pe~ suoi Batilli politici e llnanziari; sotto colore d1 pt>oteggerle. logorare le istituzioni, e del crescente logorio farsi un pretesto per continuarne lo sfrut– tamento. Tanto, per la sua eL.\e per la sua assenza di scrupoli, vi è egli forse un domani t La provocazione alla rivolta non è, a dir vero, una trovata del Crispi: ru arte, in ogni tempo, delle polizie til'anniche e fu azione, voluta o no, di tutto le classi parassite e pl'ivilegiate. Che altro fu, se non assidua sobillazione di rivolta, il con– tegno delle classi dirigenti italiane verso l'Italia moridionalo in questi trentacinque anni di vita unitaria? li programma da esse esplicato fu benis– simo sintetizzato dal ministro Sonnino in quello memorabili linee più voHe riprodotte: « La Sicilia, e lasciata a sè, troverebbe il rimedio ...... Ma not « 1mpeafamo elle lutto cto avvenga; noi abbiamo « legalizzata l'oppressione esistente ed assicuriamo « l'impunità all'oppressore .... Colle nostre istituzioni « noi abbiamo fornito un mozzo alla classe oppri– c monte per meglio ri\'eslire di forme legali l'op– « prossione, ed ora le p1·estiamo mano forte per e assicu1-arla che, a qualunque eccessosptnga la e sua oppressione, noi non permetteremo alcuna e specio di reazione illegale, m.enll·e dt rea;;;tone e legale non ve ne pu6 essere . ... , (') E a qual altra conclusione a1•ri\'a !"ex-ministro Villari nel suo lungo studio su la Slcllfa e 11 Socialismo, pubblicato in tre rascicoli di luglio ed agosto della .Nuora Anlologfa1 ( La rh 1 oluzione sociale che si e avanza siamo noi che l'abbiamo colle proprie e mani apparecchiata, e, dopo averla resa inevita– « bile, la vrovocJJtamo col non volel'la pre\'eoire, • sperando sempre di poterla reprimere, nè volendo e persuaderci che il numero e la forza reale non e sono dal lato nostro. ~ Ben vero che la complicità da lui assunta come partecipo al potere col ministero Rudini, dove so– stenne una delle più splendide pa1•tidi Pier Soderini che rammenti la storia, lo fa ossere severo aoche coi socialisti; responsabili, secondo egli dice, non già. di aver voluto i tumulti, contral'iissimi, egli lo ammotte, al loro interesse o ch'essi fel'Vidameute si adoperarono a scongiurare, ma di essere entratt nella polverteJ·a colla 1ntccta accesa. La miccia erano l'organizzazione di resistenza e la propaganda elettorale, era quel programma di riforme minime, specialmente del patto agrario, che, sventolato e cominciato ad attuarsi cor Congresso di Corleone, fu sepolto dalla repressione, e noi quale il Villari stesso vode ancora il solo 1·imedio immediato pos– t1ibilealle miserie dell'isola. Ond'è che il suo studio, spogliato degli accassori, può ridursi schematica– mente a queste semplicissime e meraYigliose pro– posizioni: - 1e prepotenze e il servilismo sono i! malanno della Sicilia, e pericolo permanente d1 tumulti e di sangue; lo Stato e le classi dirigenti si rivelarono affatto impotenti a. temperare le prime e a scuolero il secondo; bene stanno dunque in galera i socialisti che tenta1'0110 di riescirvi cou l'agitazione legale delle classi soggette, poichè, ten– tando qu83t'unica possibile prevenzione dei tumulti, essi. .. portarono la miccia nella polcertera! ! ~la quella provocazione alla rivolta che nei_ P8: l'iodi precedenti era. come dicemmo, o astuzta dt polizia, o effetto dell~. ceclta e della irnpoten_za_or: ganiea. dolio classi d1r1genh, soltanto col Cr1sp1 s1 elevò a sistema di governo, esplicito, coosaputo, ,·oluto, confessato anche, ed al quale lutto si subor– dina per conservare il potere. . .. Sali - lo rammentava testò Cavallotti nella let– tera pro Ba,•IJalo - eccitando i Pasct e serven• ('J cJt•to dal Colljaool: A.i:c,nfnllntl df SlcUla, pag. tlS.

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