Critica Sociale - Anno V - n. 17 - 1 settembre 1895
270 CRI1'1CA SOCIALE chiaro che non si forà nò una cosa nè l'altra, ma un bel giorno, al camerata che minaccia di mamhu· a malo l'impresa, si dirà: Amico caro, noi lavore– remmo volontiel'i con te, ma poiché tu manchi spesso al tuo posto, o fai il tuo lavoro alla peggio, ci dobbiamo separare. Cercati alfri compagni. che si adattino alla tua trascur-atezza. (1) Ciò ò dav– vero un po' forte, ma notate come le apparenze sono salvate, e come si rimano anarchici.. .. a pa– role. In verit.\, noi non ci meraviglieremo se si troverà, nella società anarchico comunista, chi verrà ghigliottinato a titolo di semplice persuasione o almeno in forza di contratto liberamente stipulato! Del resto questo mezzo cosi anarchico di ridurre alla ragione i « libol'l individui » poltroni, ò del tutto « naturale », e«. viene anche oggi adoperato in tutte le industl'ie, in concorso con tutti i possi– bili sistemi di multe, ritenute sul salario, sorve– glianza, ecc.: il lavol'atoro dove a date ore andare all'orflcina, ma se egli fa male il suo lavoro, se per negligenza o altl'i difetti incomoda i compagni, se provoca alle1•chi, allora 0 finita; egli è costretto ad abbandona1·0 l'officina ('). » Si vede qui come l'« ideale a11a1·chico » conco1·dacompletamente collo • tendenze • della società .... capitalista. Ma cosi estreme misure saranno rarissime. Li– berali dal giogo dello Slato e dello sfruttamento capitalistico, gli individui sentiranno in se stessi liberameuto l'impulso di soddisfare i bisogni del gran tutto, della società. 'l'utlo si farà mercè il « libero accordo ». Or dunque, cittadine o cittadini, preconizzi chi vuole le caserme industriali e il con\'Ontodel comunismo au– toritario; noi dichiariamo che lo. tendenza della società muo, 1 0 in direzione opposta. Noi vediamo milioni e mi– lioni di gruppi liberamente costituirsi per soddisrare a tutti i diversi bisogni umani, gruppi gli uni riuniti por quartieri, por strade, per case, gli altri stendentisi la. mano al disopra delle mura. delle città, al disopra. dello frontiere e degli oc eani (!). Tutti riuniti dalla loro qualità cli esseri umo.ni, che coreano la libertà, e che, finito il Invero produttiv o, sì trovano insieme sia per consumare, sin. per prC'odurrearticoli di lusso o per dare un nuovo indirizzo alla. scienza. Questa. è In.ten– denza. del secolo XIX, o noi le obbediamo; noi non do sidorìamo altro cho di poterla svolgere libera.mente senza.pastoie governative. Libertà all'individuo! - Po– nete - serivevo.r~ourier - dei ciololi in una.scatola. o scuotetela: e ssi sì a dageranno da sè e comporranno un mosaico qua.lo invano cerchereste di ottenere or– dinandoli di vostra mano. (') Di&Seun uomo di spirito che il catechismo anar– chista può l'idursi a due articoli di una fantastica legge: 1.• Nulla sarà. 2.' Nessuno é incaricato dell'esecuzione dell'ar– ticolo precedenle. Ciò non è esatto. Oli anarchici dicono: I.' 'l'utlo sar-à. 2. 0 Niuno è incaricato di darsi pensiero di quel che sarà o potrà essere. È questo un seducente ideale che pur troppo non ò probabile si muli in realtà. Che cos'è questo « libero accordo » che, secondo Krapolkin, esiste già nella società capilalisla ! Egli vi porta a conforto duo specie di esempi: a) re- ( 1) La co11quC1e du J')tth1, pag. tOl-!Ot. 1~, la cori,,utte au 110111, 1iag. !Of, t'> L'a>1archk aaiu l'il:otut1011 1occat11te; conforence rnHe à la talle Lé,11; Parli, pag. ~!I. lati vi alla produzione e alla circolazione delle merci; b) relativi alle va1·io 1·iunioni di dilettanti, come scienr.iati, filantropi, ecc. Pigliamo tutte lo grandi intraprese, il canale di Suez, la navigazione transatlantica.. il telegraro checongiungo Io duo Americhe. Pigliamo ìnsomma.questa organizza– zione del commercio, por la quale siamo sicuri, levan– doci il mattino, di trovnro dal prestinaio il pane, dal beccaio la carne o via via, nelle botteghe, tutto ciò che ci abbisogno. È questa opera dello Sta.to1 Certo, oggi noi paghiamo gli inlermodiari orribilmente caro. Un!l. ragiono di più per sopprimerli; ma non perciò è da tlensaro ad nmdo.roal governo l'incarico di provvedere al nostro vitto e o.Inostro vestito. (L) Dognodinota. Noi cominciammo dal beffare i\la1·x. che non avova pensato se non a soppt·imere il « plus-valore » e non avovn alcuna idea sul modo di organizzare la produzione; ed eccoci, alla fine, a chiedere l'abolizione del profitto degli « interme– diari », mentre, quanto alla produzione, predi– chiamo il bol'ghese « lasctw· {a,·e, lasciar pas– sm·c ». Non a\'rebbo torto Marx di esclamare: « ride bene chi ride l'ultimo ». Tutti sappiamo in che si risolve il « libero ac– co1-do » degli imprenditori, e possiamo solo am– mimre la « assoluta » ingenuità d'un uomo che 1•avvisa in esso l'araldo del comunismo. Invero, questo anarchico e accordo » è appunto ciò che si deve toglier di mezzo per far si che i produttori cessino di essere gli schia\'i dei loro proprio pro– dotti. (') Quanto alle ve1·ame11te libere sociel.'\ di scien– ziati, a1·tisti, fìlanti-opi, ecc. 1 l\rapotkin stesso deve sapore quanto valga questo esempio. Essi sono « 1·iuntli dalla loro Qttaltlà di essere umani che cercano la libertà dopo avere p,·esta/o ti toro lavoro come v1·odullo1·t ». Benchò ciò non risponda del tulio al vel'O - poiché per lo più in tali so– ciet..\ non vi è neppure un produtto1·e - ciò a ogni modo proverebbe solo, che soltanto allol'a si può esser liberi quando si son regolati i conti colla produzione. Perciò la famosa «: tendenza del se• colo XIX » non ci dico un bel nulla sulla questione in disputa, come cioè la illimitata libertà dell'in– dividuo possa conciliarsi coi bisogni economici della società comunista. E poichè questa « tendenza » è in fondo tutto l'appa1•atoscientifico del nostro « pen– satore anarchista :., eccoci costretti a conchiuderne che il suo appello alla scienza non è che una frase, e cho, malgrado il suo disprezzo degli utopisti, non è egli stesso che uno dei meno ingegnosi utopisti, un volgare cacciatore del < migliore ideale ». li « libero acc01·do » JH'Oducemeraviglie, se non nella societ..\ anarchica, che sgraziatamente non esiste ancora, almeno nella argomentazione anar– chica. Tolta di me1.zola sociotà.presente, gli individui non a\'endo più bisogno di o.ccumulare tesori pel domani - ciò che d'altronde ò roso loro impossibile dall'aboli– zione di ogni denaro o altro segno rappresentati\'o del valoro - essendo o.dessi go.r,mtito, nella nuova so– cietà., il soddisro.cimento di tutti i bisogni, lo stimolo degli individui non essendo più che l'ideale di mirar sempre nl meglio, o le relazioni d'individui o di gruppi non basando più su quegli scambi in cui ogni con– traente non cerca che di rovinare l'altro contraonto (il ( 1) La con([Utte dH patn, pag. 19. (Y) 1<rapotkln parla del Canale di Suez - e perchè oon del Pa– nama I
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