Critica Sociale - Anno V - n. 16 - 16 agosto 1895
CRITICA SOCIALE 249 COME GLISCRIVEVA Una delle cose che più col– pivano chi avesse relazione con Engels, era la scrittura. Scri– vere, ha detto un grafologo, è fissare con la mano il gesto della mente. Certo è che la scrit– tura vi dice l'uomo almeno quanto lo stilo, il gesto, il por– tamento. . --4~~y.:...........,/-=-_.......~ ~~4.-;;&a&..~r--– ~~~..,,,-...,,,a::_ ~,.,:: ......__.. ---– ,t::;. ~,z-.t..,_~' v~ ~ d, ~ ~ ~;,,.....,.,.;.., ....__.,._..._:a:;_c;._.=,.A,,~-'<- Ora,ciò che a primo tratto vi sorprendeva ricevendo per la f:A~~,~~l~~~~l~~~:~~:,~!·q"::. __,. ~ ~----~~- litàappuntochoconcordemente ~ .L-J.~ -.rw.~ ✓-~" -~ A'l...e..~~ i suoi biografi attribuisco no al / - _ - / . à / ---~• . ✓ "# -~_, ___ .C..~.....:,,_, __ n_ suosp 1rito:lagiovenilit.lca - ~- ~. --~- .... ~---- ~ ratteri erano leggiori, dis involti, sicuri, eleganti, quasi feminei, ~ c.-4( ~/ :_. ~ 7,9"-C 'e ~ ~ ma senza effeminatezza. Mai li ✓- · a~reste detti usciti da.una mano <!.--......4l.,u , ptù che settantenne. · · ' - ·7- Ma chi abbia famigliarità con questo genere di osservazioni e di studi - anche senza della Gt-afologia lombrosia.na troverà analogie eloquenti scendere a certe minuzie che hanno della chiromanzia - con la grafia di altri uomini fra i pit't eminenti e i pit't rìlever-J. inoltre molli altri tratti del carattere morale e buoni. Quella di Engels compendia anzi, corno una ri• della mento di Engels riflessi nella scrittura. Le curve sulta.ntc, tutte o quasi le caratteristiche pit'tsimpatiche dolci, che attestano bontà.: la sobrietà dei tratti, ltti o belle. regolarità, la mancanza cli ghirigori, che attestano se- Questi caratteri spiccavano specialmente nelle lettere ~\~~tte~ rr:~ ~rz:;o~to 1 ~~:rr ie!:!e Z;ri~~~'o leo1~jf1~:. s~~vt::~~ii~t~ei1~ ;~~d~z~~~~ei~:. 0 r1~ l~~:J~~cir~p~~~ precisione, chiarezza di idee, equilibrio; e perfino certi I profer immo, benchè meno graficamente elegante, stral– segni speciali caratteristici, che Il Lombroso, nel suo eia.re questo periodo, perchè ra parto di uno scritto che curiosissimo Manuale, assegna alro.ltruismo, alla tene• più s pecialmente consacra. il nomo di Engels all'affetto rezza, al culto dei ricordi. e alla riconoscenza dei socialisti d'Italia. Sorvoliamo. Chi confronti il nostro facsimile coi molti (f. l} - ---- -------------------- L'ECONOMIA POLITICA l•> (Schizzo critico) I. L'Economia politica sorge come conseguenza na– turale del dilatarsi del traffico.Essa rappresenta la sostituzione di un sistema di baratteria perfezionato, di una vera scienw del far quattrini, al semplice ed empirico piccolo commercio d'altri tempi.• Questa scienza dell'anicchirsi, o economia poli– tic..1,nata così dalla reciproca invidia e dall'avidità. dei mercanti, porta in fronte l'impronta del più nauseante egoismo Fino allora si era vissuti nella ingenua credenza che roro e l'argento fossero la l'icchezza; e la massima preoccupazione degli uo– mini era quindi di impedire sopratutto l'esporta- __.....,,. 1 ionedei« nobili » metalli. Le na1.ioni si guardavano _r a vicenda come altrettanti avari, che stringono al seno, invidi e sospettosi, ciascuno il suo sacco di quattrini. Non vi era mezzo cui non si ricorresse per sottra1•re ai popoli, coi quali si commerciava, il più denaro possibile, e impedii• poi a questo de– naro di 1·ivalicare la ben guardata frontiera. Questo principio, portato alle sue ultime conse– guenze, av1·ebbe ucciso il commercio. Si dovette perciò superare questo primo scalino: si considerò che il c..1pitale nei forzieri a-iace stagnante, mentre, gettato nella eircolazione, s1 aumo11ta di continuo. Cosi il mondo diventò filantropico; ogni paese mandò fuori i suoi ducati come uccelli di richiamo perchè tornassero accompagnati, e si trovò che non è poi fr~~,~~~!~~~ 1 ! ~~!f!§!:i't~"::~z;~~c:i!~~t~ci~~~u::t~ (Pl'lrlg1, 1814.J.'uclcoll 1.• e!•, pag. 8t•tl4J, quando Federico En• 1tels non a"è"a che!\ anni, sotlo Il titolo: Umrlne .:u n,,er Krllllli dlr NaUonaM'llonomie (letteralmente: Schtuo per mm r:rttlca aell'Economia "a.lloKaleJ. gran guaio pagare a Tizio troppo cara la sua merce, se si può disfarsene a prezzo ancora più alto ri– vendendola a Sempronio. Fu quesla la base del sistema mercantile. La cupidigia caratteristica del commercio veniva cosl un tantino mascherata; le nazioni si ravvicinarono, stipularono trattati di commercio e di amicizia. avviarono affari e filarono, in vista. del maggior lucro, il più delizioso idillio d'amore. Ma nel fondo v'erano pur semp1·e l'antica cupidigia e l'antico egoismo, che tratto tratto erompevano in guerre, la cui radice in quel tempo e,·a sempre gelosia commercialo. Quelle guerre dimostravano che il commercio, come la rapina, riposa sul diritto del più forte. Nessuno si faceva scrupolo di estorcere cotesti trattati con frode o violenza, sol ch'essi gli paressero i pii.1vantaggiosi per lui. L'essenziale di tutto il sistema mel'cantile è la teoria della bilancia commerciale. li punto di par– tenza era sempre il concetto che l'oro e l'argento fossero la ricchezza: perciò quei soli negozi appa– rivano vantaggiosi che finissero per condurre in paese molta moneta. Come saperlo! Conrrontando la esportazione colla importazione. Se quella supe• rava questa, ecco, concludeYano, che la differenza in denaro dev'essere rimasta in paese, quindi siamo divenuti di altrettanto più ricchi. L'arte degli econo– mtstt si ridusse a questo: faro in modo che a fine d'anno la bilancia fosse fa\'orevole, cioè segnasse un vantag~io dell'esportazione sull'importazione R a questa ridicola illusione si sagriflcarono in b:it– taglia migliaia di uomini. Anche il commercio ebbe Je sue Crociate e la sua Inquisizione!
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