Critica Sociale - Anno V - n. 16 - 16 agosto 1895

r CRITICA SOCIALE 247 tedesca scatenò lotte e creò rapporti che tesero oltre misura le forze dell' ltitm·nazionale. Eogels diventò membro del Consiglio generale della Internazionale, nel 18i I segretario corrispondente pel Belgio e la.Spagna, più tardi per la Spagna e l'Italia. Narrare a fondo l'a– zione di Engels nell'lnterna.zionale, non solo eccede– rebbe troppo il pia.no di questo articolo, ma presuppor– rebbe uno studio dei verbali e delle corrispondenze del Consiglio generale, che non appartengono ancora alla pubblicità. Caduta l'Intemazionale, ebbe fine la atlività pratica e immediata. di parlito, cosi di Engels come di Marx. Ma ancora, come prima, essi rimasero i consiglieri del proletariato militante lii ogni paese. E<lera ben natu– rale. In nessun altri si trovava come in loro quella rara unione di una dottrina scientifica vastissima. con la esperienza pratica derivata da quasi un cinquantennio di attività nel movimento operaio; nè quella esalta co– noscenza. dello stato e delle qualità specifiche di ognuna delle nazioni moderne che presentano un movimento opera.io , conoscenza ch'essi avevano acquistata visitando di presenza. gli Stati industriali più importanti e che avevano ampliata ed ampliarono sempre phi con pro– fondi studi e con costanti relazioni, parte epistolari e parte orali, coi più eminenti socialisti di tutte le na– zioni. Cosi si trovarono essi in grado, meglio di chic– chessia, nei fenomeni politici ed economici di un paese, di distinguere l'essenziale dall'accessorio, il costante dal transitorio; e di precisare la posizione che conve– niva prendere, di fronte ad essi, ai lavoratori socialisti dei nri paesi. Nessuno possedeva più di loro la fiducia degli elementi socialisti più intelligenti delle varie na– zioni; niuna meraviglia che questi, nei momenti critici, si rivolgessero sempre volentieri per consiglio ai due veterani in Londra. Nè questi si ricusa.vano mai. Essi esprimevano francamente o liberamente la loro con– vinzione, senza riguardi, ma anche senza pretendere d'imporsi. Nessun proletario, nessuno che avesse seria– mente a cuore la causa proletaria, si rivolse ad essi invano. Innumerevoli lettere in tutte le lingue stanno a testimoniare della. loro inesauribile attività. di consi– glieri del proletariato inlerna.zionale. Ma Engels non si limitava alle lettere. Quante volte insorgevano nuove questioni, di fronte alle quali con– venisse prender posizione; quante volte si tentava dir– rondere teorie od opinioni che potessero compromettere l'unità. del movimento operaio e la sua consapevolezza. del fine, allora egli non si esprimeva soltanto in lettere private, ma benanche pubblicamente con articoli e opu– scoli. Pigliando egli su di sè questa parte della rappre– sentanza deliboteoria ch'essi avevano insieme scoperta, la.sciava il tempo a Marx di meglio elaborarla sistema– ticamente pel mondo scientifico. A questa divisione del lavoro deve attribuirsi se il frutto delle ricerche di Engels è disperso in molti, e per lo più bre\·i, scritti d'occasione - lavori così numerosi che a noi manca lo spazio di illustrare anche solo i più importanti. Tanto più ce ne possiamo astenere, inquantochè, a dilferenza da quelli fin qui citati (eccezion fatta pel Mani[e!to dei Comuni!ll), la più parte dei più importanti scritti di Engels usciti dopo il 1870 si trovano ancora in com– mercio. Pure, benché siano scritti d'occasione, rimane in essi tanto valore, tanta ricchezza di spiegazioni po· siti ve, che della più parte di essi divennero necessarie ripetute edizioni. Anche i divieti della legge antisocia– lista non noquero punto alla loro diffusione. Il più im· portante degli scritti di Engels posteriori al 18i0: La 1·ivolu.iione scientifica a; Eugenio Diilu•i11v, libro che, sotto l'apparenza di una semplice polemica, tratta in realtà, alla. luce della dialettica di Marx ed Engels, i punti più gravi della. scienza moderna, ebbe una nuova edizione precisa.mente sotto l'impero della legge ecce– zionale. Sventure domestiche. Il periodo successivo al 1870 prometteva di essere il più bollo della. vita. di Engels: libero da preoccupazioni materiali, poteva alftnc dedicarsi intero all'amico e al– l'agitazione che si svolgeva così potente ed irresistibile sulle basi ch'egli e Marx le a.vcvano poste. Pur troppo non doveva. a lungo durare questa. sua seconda. prima• vera. Il primo colpo che lo ferì ru la morte di sua mo– glie, donna, per tutto ciò che sapemmo di lei, allrettanto valorosa quanto amabile e a.Ilaquale egli era tenerissi– mamente legato. Pochi anni di poi, mori\•a la moglie del suo o.mico - indi la costui figlia - alftne l'amico medesimo. E, poco stante, lo percosse un altro fiero dolore: la morte di Elena Demuth, distinta. signora, ben conosciuta a. quanti lessero la. descrizione, scritta da Larargue, della vita intima di Marx. Dopo la costui morte essa. aveva converse tutte le sue sollecitudini materne alla. ca.sa di Engels, e la sua ricchezza di spi• rito, la sua amabile giocondità, la sua divota abnega– zione ne a.ve \·ano fatto per Engels, più che un'amica, un vero sostegno. Cosl il settautesimo anniversario della nascita non polè essere un giorno lieto pel nostro vecchio campione; egli lo passò presso una rossa re– cente. Ciò che gli permise fino ad ora. di vincere il dolore di tutte queste perdite, ciascuna delle quali nel suo genere era irreparabile, ciò che tornò ogni volta ad infondergli coraggio e giovenilità, ru, insieme alla sua energia personale, il poderoso svilupparsi del nostro partito e l'importanza. dei lavori ch'egli aveva sullo braccia e che non poteva confidare ad nitre braccia più giovani. Egli solo poteva compiere i lavori ~h'egli si era proposti e quelli che la morte del suo collabora– tore gli aveva legati. L'eredità scientifica di Marx. - Speranze e voti. Com·è naturale, quel elle a lui pare il più importante è il completa.mento delle opere postume cli Marx. Gfa dal 1885questo suo lavoro sembra arenato, ciò che desta molte impa.z.ienze. Ma si rifletta che il terzo volume del Capitale, oltre essere vastissimo {circa. un migliaio di pagine), tratta una. quantità. di problemi dei più difficili. Il Capitale non è un'opera. elTimera, come quei « sistemi » da. dozzina. dei nostri professori, che sono cosl presto architettati come obliati. La scoperta delle leggi dinamiche del sistema di produzione capi– talista è opera scientifica altrettanto immortalo nel suo genere quanto potè esserlo la scoperta delle leggi del movimento degli astri ratta da. Keplero e da Newton. Creare nella scienza qualche cosa che rimanga. non è possibile senza quel lavoro profondo, vasto e coscien– zioso, cbe non ò solo di Mar:c ma anche di Engels, e che impedl ad entrambi di licenziare i loro prodotti con la rapidità desiderata dal mercato librario. Nel terzo volume non deve Engels curare solo la redazione del manoscritto originale, ma vincere inoltre le lunghe dif– ficoltà. inerenti al completamento di un lavoro scienti– fico altrui, sforzarsi di esprimere esattamente cd esclu• sivamente il pensiero dell'autore nella forma a lui pro• pria., senza sostituirsi ad esso. Perchè, quand'anche le

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