Critica Sociale - Anno V - n. 16 - 16 agosto 1895

246 CRITICA SOCIALE politica ed economica e l'esperienza di questi quaran– t'anni. Ma nell'esposizione degli scopi e delle tendenze dei comunisti e dei loro rondamenti scientifici non v'è una sillaba da mutare, e appena se qua. e là potrebho ritoccarsi qualche espressione, tanto la rorma ne è precisa ed esatta. Eppure son corsi, tra il Manifesto e noi, quarant'anni e più di violente rivoluzioni politiche, economiche, scientifiche e tecniche. Nell'azione - Il 1848 - Proscritto fra i proscri!li. Appena uscito il Manifesto, scoppiò la rivoluzione, dapprima a Parigi, poi in Germanio.. Pieni di ardore, Marx ed Engels si gettarono nel mo-rimento: tornarono in Germania e rondarono a Colonia un giornale quoti– diano, la Nuova Garzetta Renana, il solo giornale te– desco di quei tempi che rappresentasse le idee socia– liste, o comuniste, come si diceva allora. Marx ed En– gels mettevano in pratica ciò che avevano dichiarato nel Matiifeslo: « In Germania. il partito comunista Iol– e terà. insieme con la borghesia, non appena questa « comba.tta per un principio rivoluzionario contro la «: monarchia assoluta, contro l'antica proprietà. reudale e e contro la piccola borghesia. • Non intendevano con ciò quella politica che vorrebbe i socialisti accodati alla borghesia. Essi la spingevano avanti, esercitando al tempo stesso su di essa hl loro critica, e volgendolesi contro risolutamente non appena. essa diè a vedere che avrebbe tradita la rivoluzione. Questo non si rece molto aspeltare. La reazione vinse appunto coll'aiuto della borghesia, spaventatasi dell'intervento del proletariato rivoluzionario. In più luoghi i lavoratori si sollevarono per opporsi colla forza alla irrompente reazione; questo avveniva anche nelle provincie renane. Nei principali centri mi– nerari, Elberfeld, Solingen, Dlisseldorf, nel maggio 1819 rumoreggiava la sommossa.. Engels, avutane notizia, accorse a Elberfeld, ma soltanto per vedere la disfatta dell'insurrezione. Gli operai da soli, non aiutati da.Ila borghesia. piccola e grande, non erano allora in grado di sostenersi. Alladisfattadell'insurrezione tennero dietro, il 19 maggio, il divieto di pubblicare la Nuova Gazzella Renana a lo sfratto di Marx. Anche Engels, processato per partecipazione alla sommossa, abbandonò Colonia, dopo esservisi tenuto per qualche tempo nascosto. Si recò nel Palatinato, sollevatosi col Baden per la difesa della Costituzione, e si aggregò a un corpo di volontari prendendovi il posto di aiutante del comandante \.Vil– lich. Prese parto a tre scontri, come pure a quello della Murg, nel quale 60.000 fra prussiani e soldati delle milizie regie sconfissero, grazie alla. violata neutralità del Wiirtemberg, il mal guidato esercito della rivolu– zione, di soli 13.000uomini; con che fu decisa la sorte dell'insurrezione badese. L'esercito battuto piegò sulla Svizzera. Engels fu degli ultimi a. varcare il confine svizzero l'l l luglio 1849.Restò alcuni mesi netralpestre Repub– blica, ma,quivi non offrendoglisi alcuna prospettiva. di azione soddisfacente, ritornò in Inghilterra, e poichè la tra versata della Francia era pericolosa pei profughi tedeschi, prese la via di Genova, e su un veliero, via per Gibilterra, salpò Yerso Londra. Là ritrovò Marx e con lui quasi tutti i capi della rivoluzione tedesca, i quali null'altro sogna.vano che di rinnovare l'insurrezione. Al contrario Marx ed Engels furono lesti a ricono– scere che per lungo tempo non era più da parlare di una vera rivoluzione e apertamente si diedero a com– battere le illusioni chimeriche e le manifestazioni am- pollose degli emigrati, in una rivista politico-economica cui diedero nome ancora di Nuova Gazzetta Renana. Proscritti dalla patria, questo loro contegno suscitò contro di loro le furie dei proscritti in esilio. Si tro– varono boicottati dalla democrazia come lo erano dai governi. I giornali tutti chiusero a loro le proprie co– lonne. Per lungo tempo fu loro preclusa in Ger. mania la via ad ogni atth·ilà non solo politica ma anche lelteraria. Di qui le stretto del bisogno: cominciò un periodo dì lavoro affannoso, che fu però anche di studio intenso. Mal'x si rincantucciò nel Museo Britannico ed Engels tornò a Manchester, commesso dapprima. e poi, solo dal 186&,socio egli pure, in quella fabbrica nella quale suo padre era. interessato. Vent'anni durò la sua separazione da Marx: ma Lararguo ha. narrato nelle Neue Zeit (anno IX, pag. 39) come pur sempre lo scambio di idee continuasse attivissimo fra loro. Scritti militari. A Manchester Engels proseguì gli studi economici e storici che la rivoluzione ave\'a interrotti. Ma in prima linea coltivò gli studi militari, dei quali la campagna del 1849 gli aveva dimostrato la necessità, e inoltre la f\lologia. comparata, stata. sempre il suo studio predi– lclto, e le scienze naturali. Nel 1859 pubblicò, sotto il velo dell'anonimo, un opuscolo militare: Po e Reno, nel quale da un 18.to combatteva la teoria austriaca che sosteneva doversi il Reno difendere sul Po, e dal– l'altro lato i liberali prussiani « piccolo-tedeschi • che gongolavano per le batoste austriache senza accorgersi che Bonaparte era il comune nemico. Segui, dopo la guerra, un altro opuscolo analogo: Sai:oia,Nizza ed il Ueno. In occasione del conflitto militare prussiano pub• blicò un terzo opuscolo: Il p,·oblema m,ililare pi·ussiano e il partito ope,·aio tedesco, nel quale sferzava le con– traddizioni e lo corbellerie dei liberali e dei progressisli e sosteneva che solo il partito operaio potrà dare una vera soluzione al problema militare come a tulli gli altri più importanti problemi. lJuranto la guerra franco• tedesca scrisse nella Pall-Mall-Gazeue di Londra una serie di articoli di critica militare, nei quali ebbe fra l'altro la singolare fortuna di pronosticare, ftndal 25 ago– sto, la battaglia di Sédan (2 settembre) e la disfatta dell'esercito francese. L'Internazionale. - I due consiglieri del prole– tariato. - Allre opere. Nel 09 Engels si trovò in grado di potersi ritirare dagli affari. E ne profittò subito, si capisce, per tras– ferirsi a Londra e consacrare ormai, insieme a ~larx, tutta quanta la. sua attività alle lotte del proletariato. E Marx ne aveva grande bisogno. Dopo il 1860 il mo– vimento operaio s'era fatto grande e poderoso in tutti gli Stati moderni, e con esso crescevano a vista d'oc– chio la sfera d'azione, l'importanza, le mansioni della Associazione inttn·tiazionale dei lavorato1·i, che, fondata nel )86.1 1 doveva portare unità e chiarezza nei movi– menti proletari dei dh•ersi paesi. Tuttavia la numte del– l'Internazionale era Marx. Quasi su lui solo gravava il còmpito di seguire tutto il movimento operaio interna– zionale e di venire consigliera e aiutatore nelle innu– merevoli lotte di classe che qua e là. si impegnavano. La sua attività. scientifica ne veniva sempre più para– lizzata, e si può ben dire che, se non «)ra l'ltilerna:zio– nale, egli avrebbe compiuto il suo l'apitale. In tali condizioni Engels gli diveniva. un aiuto pre– zioso. E arrivò al giusto mC'mento. La guerra franco-

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