Critica Sociale - Anno V - n. 15 - 1 agosto 1895

228 CRITICA SOCIALE --------------;-=...:.....:.....:.:..::..:: _______ _ Una colonia può esser utile ai capitalisti in due modi: o fornendo un mercato In cui vendere i prodotti esu– bornntl ad ~sclusiono dello altro nazioni; o tornendo un impiego più proficuo ai capitali cho nella. madro– patrio. non possonotrovare rimunorazionosufficionto. In questa secondacondiziono si lrova l'India di fronte all'lnghlltcrra.. Là i 4"apitali inglesi trovarono una mo.no d'opera pili docile e più a. buon mercato ed un terreno più rortilo. Ne venne quindi una concorrcnia spietata. al capitalisti della madro-patrln.. f'osl l'industria agri– cola. inglese fu uccisa dalla concorrenza fatta dalla colonia ed i contadini ebbero aumentata la loro miseria. .\nche la nostra industria agricola d'Italia sentì terri– bilmente gli effetti doli&concorrenza indiana. Cosi puro l'industria del cotone trovò noll'lodia uo tale sviluppo da ridurre quasi alla rovino. lo. rnnggior parte doi co– tonieri inglesi od aumontaro quindi \l disogio déllo classi laYoratrici. Perciò anche nel caso in cui la colonia servisse per nuovo impiego di capitali noi dovremmo risolutamcnto opporci. Ma. la colonia eritrea può servire realmente come un mercato? Abbiamo noi tale una produzione esuberante da c.lover cercare dovo smaltirla 1 Ecco domando allo quali una gran parte della nostra borghesia risposo negativamente, mentre all'ormava che la nostra colonia ha o può avere solo scopi politici. Se infatti guardiamo allo roste cho l'Inghilterra ra. nlle nostre navi, so osserviamo tutti gli articoli lauda• loril del giornali inglesi sempre accennanti alrAt'rica, so toniamo presente la politica at'ricana dell"lnghiltorra tc.ndcnto ad escludere assolutamente qualunque ingo– ronta. rranceso dalla vallata del Nilo uno dei suoi mer• cali più proficui) ed a mantenere quindi i paesi eonft– nanti in possesso degli amici, quali il Congo, il Relgio o l'ltaliai noi dobbiamo venire nlla conclusione che la colonia africana, abbandonala già.dall'Jnghilterra perchò considorala improduttivo. e troppo dispendiosa, non scr,·o t~ll nitro che a nrnntonorci l'o.micìzio. di quella. potonto nazione (che non si muovo nmi por niente) o a rinvigorire cosi quellu. triplico allcnnza che noi sempre combattiamo. Mo, di pili, se noi osserviamo qualunque carta inglese dell'Africa, noi vedremo segnali coi colori italiani non solo l'.Abi!-sinia,ma anche i paesi dol Oalla e dei somali. Ora questo indica che tanto si devo estendere la nostra influenta; o questa in quel paesi non si può mantenere che colla forza brutale. Ora poi la venula del llnl'atiorl Jall'Arrica e lo di– chiarazioni dol Blo.nc o.Ila Camora cl fanno avvertiti cho uno. forte corrente provalo por la conquista otret– tiva di tutti questi paesi. Contro lii ciò il partito socia– lista dovo protestare. Non sono i quattrini del popolo, gli uomini del popolo che dovono venire sacrificati per rinvigorire quella politica militaresca che s'è imposta all'Europa colla tendenza pill reazionaria. Mentre i nostri compagni di Germania e d'Austria protestano ogni giorno contro questa politica, sarebbe assurdo che noi, con progetti mirabolanti, aiutassimo ad Illudere i ta,·oratori italiani o di ratto prestassimo man rorto al nostro governo poi• mo.ntonoro questa ))O· litica nncho a. costo delle sposo ph'l pazzo. Al contrario, nostro obbligo ò lncominciare un'agita– zione in tutto il paese por Impedire che le rantasio militaresche prendano Il sopravvento o costringano t ruturl Sonnino a domandaro di nuoYo lievi sacrifici o a inrnntaro qualche altro trucco, come la. riduzione della rendila per tassare i già. miseri stipendi degli impie– gali od i salari degli operai. Ro1n:o SoL01. Alla sua_ vol_ta il nostro compagno signo1• Eonio Onl Veccluo c1 manda lo segnonti considerazioni: Affalto discorde da quanto scrisse Arturo Labriola sulla. questione africana, non condivido però neppure lo idee cooperativiste del Samoggia. Dato e non concesso che e la maggioranza borghese o la nrcimaggioranu. alTarista noti ricusas,ero anche questo >, quali ne sarebbero I risultati, In un paese libero, quale l'Inghilterra., dove una bor– ghesia illuminata non tonta monomamento di incagliare Il movimento evolutivo sociale, ò facile e riconoscere che tra la rase capitalista o IA.collottivistn. un periodo di produzione cooperativa può Incunearsi o resislero .,. mo. In Italia tutto ciò non ò che uno. b~lla e buona il~ lusiono. I.a credo un"illusione perchò In Halia nulla accenna. & uno sviluppo cooporativista. tale da poter surrogare la misera iniziath·a indh·iduale (neppure la grande in– dufi!tria riesce a fiorire da noi, o I servizi pubblici, pe,r esigenze finanziarie od all'aristc, potrebbero essere un. giorno o l'altro ceduti alla speculazione pri\'ata) e perchè lo minori proposto di lavori pubblici in appalto allo cooperati\•e di lavoratori, quali ad esempio la bo– niftca dell'agro romano o la costruzione <lei canale del Hono,non sono che pìi desideri di una minuscola domo• crazia destinata a morire nella sua. più tenera infanzia. F. allora, questo cuscinetto di resistenza cooperativa che in Italia non ammetto possibile, pcrcl1ò la nostra borghesia non erriverà a compiere intera la sua para– bola. ma si lascerà rimorchiare e trascinare da un mo– \'imonlo proletario di altri paesi, ripet.fndo cosi il rato della. rivoluzione francese, potremmo ritenerlo possi– bile nella colonia eritrea, vate a dire in un ambiente nuovo ancora agli e!T'otti della proprietà. borghese, ma non por iniziativa della borghosll\ Italiana, bonsl della volontà <li un uomo <1i UOIX'l'IW. \la allora con quali mozzi 1>olrobboro fondarsi cd esplicarsi queste cooperativo arrlcnno? Co.pitali ingenti necossilercbbero per l'acquisto lii bestiame, sementi, macellino pel dissodamento del nero continente, in una p11.roladi tutti gli strumenti di Ja,•oro necessari ad una coltura intensiva. ).fa dovo tro,·arll? Fra i lavoratori stessi, vale a dire t'ra quella p11.rtodi p<'polazione che, non avendo da vivere nella madre-patria, ò obbligata a cercare il proprio sostentamento in una terra av– versa o.ll' uomo ed ai suoi lavori t No, ò ,·oro 1 oppure in ciò soltanto consislorobbe la vore. produzione coope• ro.tlva. Nello casso dolio Stato, E allora., ammesso che il governo entrasse in questo ordino di idee {la colo– nizzazione ideala dal Franchotti, o non accettata., ò li a provarci il contrario), la. cosa al ridurrebbe a talo grado di taccagneria da fare intuire di primo acchito l'inoll'ettuabilità del progetto. Non resterebbe quindi altra via possibile di effett uazio ne che la cooperazione di 8poculazione sulle basi e.li q uella iniziata per la co– lonizzazione della Sardegna e che non si riduce ad o.ltro che a.d un aJTarismo qunlunque, coperto dalla buona fodo di alcuni o dal manto pietoso della. coope– razione. Ecco porchè in tutta questa questiono preferisco an– cora II molto dei socialisti: e Ritirarci dall'Africa », di cui si reso interprete il Costa sino dal bel principio della nostra azione nell'Eritro&. 1':s:,.10 DKL VECCIIIO.

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