Critica Sociale - Anno V - n. 15 - 1 agosto 1895
CRITICA SOCIALE 237 L'adattamento passivo alparassitismo Le modificazioni che il parassitismo arreca alla vittima possono classificarsi sotto tre rubriche: 1.• Indel>OUmentodella ,·ttttma. 2.• Obbttgo di n11de1·escntzto at pamssita. 3.' Sclluppo di me;;t 111 difesa contro que• sfultimo. Quest'oggi delle due prime. I. Indebolimento delle vittimedel parassitismo. L'indebolimento, che dee risultare in un essere dal fatto cho un alti-o vive a sue spose, è cosa così evidente, cho non mette conto di insistervi. Ma val'ia moltissimo la gmvità. della lesi ono. I l danno ò quasi ridotto a zero per l'albero che fa.da sostegno a una pianta arrampicante, o pm· le fogli e da cui una specie d'insetti prendo la rorma e il colore. ln altri :~~t~nJ:i'i:' ,!luf 1 ~1:,5sita finisco per cagionare la La fillossera, per esempio, ha ucciso migliaia di vigneti; lo stesso avviene nelle varie malattie mi– crobiche. Citiamo quella cu1•iosa « anemia dei mi– natori >, che si osservò specialmente nel traforo del Cenisio. Eua ò prodott a da un verme (anchy• losloma) che si locali1.za nel duodeno, si nutre di sangue, o può n tal 5egno esaurire il suo _ospite da produrne la morto. Paolo Combes, nel suo lib,-o sulle Gioi/là animali, ci dà un curiosissimo esempio delle conseguenze disastrose di certi p:u-assitismi. Il parassita abituale delle rormi~he da. miete O un vermiciattolo che si sviluppa in gran copia noi formicai, a seguo che in,•ndo talora il corpo di quasi tutte le formiche. Un formicaio in,•aso da cotesti vermi somiglia a una città presa da epidemia. Le rormiche muoiono a una a. una o, sulla strada del cimitero, non si vedono oil1 che cndavol'i traspo1•tati alla fossa co– mune. 1:0 gnllorio son dosol'le: ben tosto le formiche inre1·mo non bn:,,;tano più al servizio funebre e i ca• dave1·i ingombrano lo cnme1·0 o lo gallerie, sinché gli ultimi abitanti della casa flniscouo anch'essi per perire. li parassitismo sociale, caratterizzato dal procu– rarsi ad altrui sposo i mezzi di sussistenza, non dà luogo a p01·tu1·bazioni cosi gravi come quelle del parassitismo di nufrizione di cui accennammo ora gli effetti. A,•,·icno tuttavia che i parassiti sociali si moltiplichino por modo, o diventino talmente nocivi, da esina111ro del tutto i lavoratori che li mantengono. R[Mlncor rirori.sco che, io Oriente, la mpacità dei monarchi arrivò tah•olta fino a p1-en– dero tantn parlo dei pl'Odotti dei sudditi da doverne poi restitufre lol'O l'occorrente per le semine. La pagna, alla Ono dello scol'so secolo, può con– siderarsi come il lipo de1la comunità ridotta a una spocio di consunzione economica dallo spaventoso sviluppo dei parassiti e dei laxoratori troppo scar• s.'lmento produttivi. Sotto Filippo Il[ si contavano Hft8conventi di monache o 32.000 monaci que– stuanti; il numero rloi mona~teri triplicò nei cin– quant'anni cbo procedettero il 1624, e il numero dei monaci crebbe in proporzione anche più forte. Il consimon!o del 1788 <liorloun totale di 1.221000 fra preti, soldati, marinai, nobili, avvocati, impie– gati del flsco, studenti, domestici, su circa 3.800.000 uomini, dai quali doveva aucoi-a dedursi una massa di mendicanti, vagabondi, ecc. (1) (1) U,)IICIJKR, Pd1tciM6 a·sco11. P.JI . Jt, l):lg. Ui e Il~ (Trad. Wo– lov.A))· 2. Serviziresi dallevittimeai parassiti. Sarebbe errore c1•odere che le vittime dei paras– siti reagiscano sempre, con più o meno energia, pe1• sbarazzarsene. ~loltisslme ~i so_ttome_tt';>n~ pas• sivamonte. Talune rendono anzl dei serv1gl at loro srruttatori e, nel campo del p.·\rassitismo organico, modiflcanola propria struttura per rendersi loro più utili. 1~: cosa che colpisce, sc1•ive Paolo Combes, il Ye– dere l'impoten,.a abitualo degli animali a lottare contl'O i l)Rra.ssiti, o !'inoUitudino loro a combat• tcl'li. Oli 1monotteri sociali, le api, le vespe, cosi ben armate, non sanno nò sterminarli, nè, quasi, accorgel'sene. In loro presenza questi insetti, del resto tanto sngaci, sembrano come alTetti da cecità. Quanto ai granchii, allorché una sacculina li at– tacca, ossi non si limitano a subire passivamente questo sr1•uttnmonto, ma si trasformano por modo da lll'Ologgero il lol'O pal'assita. 1'.; noto infatti, che la coda del granchio rommina è rormata di seg· menti nrticolati 1 cho possono pie~rsi e proteg– gere omcacemente le uova che questo animale porta sotto l'appendice cnudalo 01•a, quando un granchio. maschio o remminn, porta una sacculina, esso è quasi sempre colto da sterilitil. completa; si con- 3tata allora che, nolll\ remmina, la coda protegge, non già le uo,•a assenti, ma il parassita che ne OC· cupa Il posto; e nel maschio, la coda, che normal– mente é fatta di pez1.i sp1'0v,•isti di mobilità, di– Yeota quasi identica a quella della remmina. Fenomeni analoghi si incontrano sovente nei ve• gelali. li melandl'yum aliJUM, della famiglia delle ca– rionllèo, è dioico per sessualità abortita, i fiori, al momento della loro nascita, contengono insieme st.'lmi o pistillo; ma, in alcune piante, gli stami si ntroH1.1.:1no e l'indh 1 iduo diventa remmina: in altre, al contra1'io, è il pistillo che cessa di svilupparsi, e quindi, tutti i flo1·isono maschi. Un rungo, la t:Sutago antlw,·tdanou, \livo parassita _del me• lyanrtrwn album, e vi p1·ovoca renomom affatto simili alla casti-azione paras!\itaria dei g,·anchii at• taccati dalla s.acculina. Il rungo, se inntde il fìo1·e maschio, si alloga nelle antere al posto del polline, ciò che 1·omlo nocessariamento sterile il fiore; ma, se invado la rommino, le trasrormazioni si compii· cano: si vedo il pistillo alt-oHzzarsi e, in compenso. sotto· l'influenza <loll'usttla(IO che ha interesse ad allogn1·si nelle antere, gli stami, che normalmente l'imarrebboro rurlimentnri. acquistano la stessa forma che noi Hore mn.schio. Alh'o osemJ.liOca1-atto1'istico sono le fra.sforma• zioni che subiscono le f~lie sotto 1·azione delle cecirlomie (inselli dell'o1-dme dei dipteri) che le abitano In mollissimi casi, la roglia, la cui raccia iure. riore dà asilo a cotesti insetti, si cur,•a in basso, come un tetto o un parapioggia, cosi da protegger meglio i suoi ospiti coutl'O le intemperie (cecidomya J)e1·sfr•a1·ta) Altre volto, il ramo attaccato, scambio di portar roglie disposto a cert.'\ distanza. le une dalle altre, rimane assai bre\le, di modo che le ro– g1io in grazia ciel pochissimo inter\•allo fra 101-0, si riaccostano rortemonlo e si dispongono a rosette - ,,ere cune por gli insetti da esse ricoverati. Questo si riscontra specialmente nel salix repens, il piccolo salico nrgontoo dello dune. Talora, eziandio, sulle foglie nascono dolio scatolette abitate dagli iasetti (ccc11lionitabtwsa,·ta). Questi ratti di adattamento della vittima ai bi– sogni del pn1·assit.--, non sono isolati 1 e sarebbe fa– cile citarne ben altri. Cosi, pe1• esempio, la produ– zione della materia nutritiva nelle galle abitate da corti insetti; ma sembra che questo vantaggio abbia
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