Critica Sociale - Anno V - n. 15 - 1 agosto 1895
CRIT !CA SOCIALE 235 era animato il me1•idionale, specie nel continente, trovava del resto la sua giustiHcazione nelle con– seguenze cui addusse la rivoluziono italiana. (1) L'Italia meridionale fu la preda, il bottino ottenuto dalla borghesia selteolriooalo, la sola interessata alla causa delt'unit..\, mentre da noi la caus_a. unl• taria era solo difesa da un valoroso pugno_dl td_eo– logi. Anzi il vero carattere della r1volu~10ne 1ta– liaua fu questo sfruttamento del mezzog1orno ad opera del nol'd, o cosi lo t•ileva un acuto illustra– lol'O dolio coso del nostro paese: « L'uniflcaziono dolntalia era, in(alti, necessariamente la supremazia del nord sul sud. Unificare significava abbandonare Il debole al rorte, ed in questo caso il ricco al povero. Al nord erano le Imposto più gravi, il debito pubblico più grande: o.I sud i con,•1rnti più ricchi, i dcmanli pubblici pil'l vo.stl. SI unificò tutto, si licenziò l'esercito no.polctano, ciò che fu la. causa prin– cipale del brignnlaggio: l'Italia meridionale fu invasa. da un esercito di funzionari, di capitalisli, di impren– ditori, tutti settentrionali, tutti e piemontesi» .... L'e.:cploi• talion del sud, questa. è stata I' e impresa politica» della classe cho ha conquistata l'ltalia nel 1860. > ( 1 ) Il dominio della destra, questo partito oggi non si sa a che scopi continuamonto blandito e dichia– rato immune da ogni pecca di immoralità politica, fu appunto quello sotto il quale si compi questo gigantesco sfruttamento del me~zogi~ro~, m~otre si metteva in opera quella serie d1 m1sfath col– lettiV"idi cui parlammo più su; e la destra è il dominio del solteutrione o pili. specialmente del Piemonte o della Lombardia. Fu per il suo mezzo od a soddisraziono di una sola regione, la Liguria ('J, che il cordOrorzoso Ycnno imposto a tutto il paese. Cosi i dividendi grassi della Banca Nazionale "eni– ,·ano pagati dai miserabili « corrotti ed igno ranti> del mezzogiorno, pe1· 03sere intascati dai e: dot.ti e morali» nordici. La Banca Nazionale, per r aggmn – gere questo scopo, c01·rompeva mezzo mondo, o lo 1wo,·o si sono avute solo in o~gi. ~Ila gra~t _man:– giatoia si appondovano settentrionali o mer1cl1~uah, l'Ol'SO questi l)iù di quoui, ma sempre per soddisfare a:10 ingordig o di una 1·es-ionc,scriverebbe Turati, dei capitalisti di una 1·~g1_onc,dicia~o più n:iod.~· stamento noi. Ora, quali s1 rossoro d1 costoro 1 p1u immorali, è problema che non ci siamo posti; seb– bene un nostro prcclarissimo proressore di Etica ci imparasre in questi casi a rar uso di maggior se– ,·crità con il corruttore che col corrotto. Ma pe1· il settentrione si raceva cosa anche di maggior momento, quando, quasi nolente lo Stato, tre uomini del Nord, rappresenlanti dei più ,•ilali interessi di quello r·egioni,Elleaa, Luz1.attie Brioschi, imponevano la denuncia del trattato di commercio con la Francia, e con questo reri\•ano a morte il mezzoçiol'DO produttore di Yini o di derrate, cui d"ora rnnanzi erano chiusi i pochi sbocchi della propria produzione. E chi era l'uomo che questa opera compiva, e che acconsenth•a a consegnare la testa del mezzogiorno al sette11frione, Francesco Ct·ispi, appunto. E lui non certo mo• ve\'ano disinteresse politico od alte finalità patriot– tiche; egli Ct!deva al nord, perchò il nord era I~ borghesia, porchò la borghesia era la classe domi– nante, od egli ne ora il gestore di affari. Che Crispi cd il mezzogiOl'UOnon facciano uno, questa mi pal'O (I) fr.atntonnclit notato dn Oarlllallll nelle Memork, Firent.e, t889. t') MlmLINO, L'Jtolle telle i:u'elle e6t; Parli, 189', ll&g.31-3!.- Il 11erllno, &ebbene n:11>0leurno, è trop1"10 ana1cblco perche poua Tenire accu~ato di aur aerino, non .,ure a 1Copl • patrioUlcl •• m:l addlrlllura • re1lonollt1lcl >, QUHIO TOlume. 1•1 Sur1NO, Sl'•rla de'la rfrcol,nto>te hl llalla i Torino, 18').5 la prova decisiva. Sollo tale a_spollo U nord. solo dov1·ebbo riconoscenza a Cr1sp1cd a lui cost1tu1re maggioranze parlamcnta1•i; ma perchè cosi non sia stato non è mollo difficile capire. . .. La siluOT.iono oggi pl'OSentata dall'Italia non è né nuoYa nò unica. La corruzione politica in basso o l'abbieziono morale in alto godette pur a.neo il nostro paese in altri tempi o l'Inghilterra verso la fine del secolo scorso ed il principio del nostro, quando, cioò, lo condizioni economiche del paese erano, con poca differenza, quelle che adesso lctHI: cano l'Italia. Qui 1•isovYienealla mente il nome d1 un uomo {>Cliticoinglese, accanto al quale Fran:– cesco Crisp1 avrebbe pieno diritto a stare se quegli, Roborlo Walpola, non potesse in ca.rio modo d~– mandar pe1·donoper la privata corruzione, rn grazia degli incontostablli moriti politici, onde non ce1·to il suo emulo italiano può 1·eputn.1•si adorno. Quel– l'uomo almeno diede a11'Inghilte1•ra una buona amministrazione, consolidò la dinastia degli llan · no,•er direso la Camera dei Comuni di fronte a quell; dei Lordi, sin puro parchè la prima ara il campo ove egli poteva pili. propriamente spadro– neggiare ( 1 ). Mn il \Valpole italiano non può ricordare cho i disastri di una politica eslo1·a disonorevole, solo pareggiati dalla rerocia reazionaria della p_oli· tica interna. Freddo, cinico, ignorante, sprovvisto di qualità oratorio, astuto e non acuto, speculatore di coscienze, vile e. come tutti i vili in posizioni forti, provocatore, \Valpola parrebbe la. folograH~ di Crispi, so questi non fosso la caricatura d1 quello. Coma Walpolo fosso possibile io un paese che ricorda\'a gli eccessi del rigidismo puritano, e corno Criiipi sia possibile, oggi, in Italia, noi manisti ricerchiamo noi supremi motori economici della storia Un'analisi lunga e paziente ci porrebbe in grado di assodn1•0questa verità: che è la ricorca dal più alto proHllo possibile che spinga, agli inizì del capitalismo, il capitalo commercialH alle piit srrontato e criminose azioni, come nella ricerca di un profitto qualsiasi o quale 1·eazione alla caduta di questo dovo rin,•onirsi la 1·agiono degli abissi innominabili do! panamismo, in cui si travaglia il e.i pitale, giunto alla p,·oprin vecchiezza('). La c,•fticc, si dicel'a: e: non è detto che ogni nazione, sol perchè la borghesia. v'impero., all'inruori dello srruttamento organizzato di classe, debb.l naturalizzare ogni sorta di rrodo più sfacciata», ecc. 1la allora io mi do– mando: e perchò Marx ha scritt~ quel m.i1-a~ile capitolo del Capitale sulla geno!l dal cap,tahsta industrialo, che fa sor~ere, dai f1•eddi elementi onde è composto, palpilt o lampi c!i indignazione! Per chi, nel terzo ,·olume, ha fatto quella analisi degli elementi dal credilo, por la quale apparo come inevitabile necessità lo sfruttamento, con la rrode, di tutta. una nazione, cosi che Engels può, in nota, affermare che con quella ricerca 1 Yent'anni innauzi 1 si prevedeva e si descriveva la gran frodo del Panama? (') \Valpole dominava l'Inghilterra precisamente quando le biudolerie del Law, penot1-ate anche in quel •paese, vi menavano sti-ago o la classe dei commel"cianti era rorto e numerosa. La Compagnia del Maro del Sud a,•ea io sua mano il Parlamento, f') ER1Jk1Nv.M•Y, lll6totre tOn6tlhdtonetle del' A.noleten·e, voi. I. l'>Avo1amo n<•I1lUro accennato a questa riposta ragione, Il proposito del muzoglorno d'ltalla, e cl1nndo Il Lorla, nel nostro ultimo .trtlcolo: CIU to1'd il tri6pt6mo: CRITICA, 1893, n. t.., pa• glna. !ti, teato e nota. (Nota della CRITICA), l'} • Wle chnn hk1' tkr ganu Pa"amo.,chwlnchl genau b,ach,'ft– Hn Ut, i:011, .:tc4'116(D' Jallre~heer6icherdgn~t/>ESOBU•K.Jib1::a:, Kap(tal, 111 1 parie I •, pag. 4H, noti.
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