Critica Sociale - Anno V - n. 13 - 1 luglio 1895

200 CRITICA SOCIALE È ormai opinione corrente che il socialismo moderno è un prodotto normale e quindi inevitabile della. storia. La sua azione politica, che può comportare in avvenire dilazioni e ritardi, ma non più mai un assorbimento totale, cominciò con l'Internazionale. Tuttavia. il Mani– {e8lO è ad eissa. anteriore. La sua dottri11a. à anzitutto nella luce cb'esso porta sul movimento proletario, che era nato, d'altronde, e si niluppa.va indipendentemente dall'azione di qual– siasi dottrina. Ed esso è, altresl, qualche altra. cosa. Il comunismoerilico non nasce se nonal momentoin cui il molo proletario non è più soltanto un risultalo delle condizioni sociali, ma ha già. forza che basta per com– prendere che queste condizioni possono essere mutate e per lntra.vvedere i mezzi clJe possono modificarle e in qual senso. Non bast ava che il socialismo rosso la risultante della storia, bisogna.va inoltre comprendere lo cause di questa. risultante e lo scopo di questa agi– tazione. La dichiarazione che il proletariato, come risul– tato necessario della società. moderna, ha per missione di succedere alla borghesia come forza produttiva di un nuovo ordine sociale, noi quale dovranno sparire le antitesi di classe, Ca. del Ma11ife1lo un momento ca– ratteristico del corso generale della storia. Esso è una rivelazione - non già. noi senso di un·apocalisse o di una. promessa di millennio. È la rivelazione scionliflca. e riflessa del cammino che percorro la. nostra &ocietà civile (l'ombra di Fourier mi perdoni!) .... Nel movimento storico, che era apparso fino al– lora come il passaggio da una ad un'altra rorma di idee, Marx ed Engeh videro la transizione da una foi•ma dell'anatomia sociale ad un'altra, cioè da una ad un'altra rorma della produzione economica. Questa concezione storica cangia\ 1 a il vecchio con-· cetto della rivoluzione, che i cospiratori concepi– vano come un fatto dipendente dalla voloutao dal– l'eroismo di alcuni. Esso poneva la storia alla base dell'indagine, la storia del passato, genitrice ne– cessa.1•ia della storia dell'avvenire. Per far com– prendere come da une"\ fase sociale ne ge1·mini un'altra, come la dissolu1.iouedella società bo,·ghese sia un fatto fatale, inerente alla /!Slolo17ia stessa di questa società, bisognava sopratutto esporre lo· sviluppo della borghesia, ed è ciò che fu fatto a tratti rapidi, con una trattazione che è un modello di fllosofla della storia, che può essel'e ritoccata, completata, sviluppata, ma non col'retta. Nessuna orazione funebre pili grandiosa di questa. Per uguale ragione il 1.\fantfesto la finiva con ogni sorta di socialismo utopistico, metafisico, fon• dato sul concetto astratto e vago dell'uguaglianza. Riprendiamo a tradurre testualmente: li Manifesto tu la negazione netta del principio del– l'uguaglianza, inteso così ingenuamente e grossolana– mente. Annunciando come inevitabile l"abolizione delle classi nella forma. futura della produzione colletti\'&, esso ci spiega. la ragione d'essere, la nascita o lo svi– luppo di queste classi medesimo, corno un fatto, che non ò un·eccezione o una deroga a un principio astratto, ma il processo istesso della storia .... La previsione storica, che si trova nella dottrina del Manife1to e che il comunismo critico svolse poi con un'analisi largk. e particolareggiata del mondo attuale, prese certo, per le circostanze in cui nacque, un'aria di battaglia o una forma assai vi\'ace. ~fa essa non implica.,·a, nò implica, una data fissa, nè la. pittura anticipata d"una organizzazione sociale, come nelle apocalissi o nelle antiche profezie. L'eroico padre Dolcino non veniva di nuovo a rare della p(ofezia di Gioachimo del Fiore un grido di guerra. Non si celebrava a Mùnster, uJ1'altra.volta, la risurre– zione del regno di Gerusaletnme. Non v'erano più nè Taborili nè Millonnarii. Non era più Fourier, aspettante, in casa, a ora flssa, per degli anni, il e candidato della umanità». E neppure era l'iniziatore d'una vita novella, che comincia,•a, con dei mezzi artillcinli, a creare il primo nucleo d"un'associnzione, proponentesi di cri Co.re» l"uomo, come fu il caso di° Boiler, di Owen, e del!'in– trapre!a dei (ourieristi nel Toxas, che fu la tomba dell"utopismo, sogna.lata d:~ un singolare epitaffio: il mutismo che succedette a.Ila calda eloquenza. di Consi– dCrant. Non ò più una setta che si ritira pudicamente e timidamente dal mondo, per celebrare in un cerchio chiuso !"idea perfetta. della comunità, come nelle co– lonie socialiste d"America. Qui, al contrario, nella. dottrina del comunismo cri– tico, è la. società tutta intiera. che, a un dato momento del suo p,·ocesso generalo, scopre la causa del suo fata.le andare, e, a un punto salien te della sua curva, illumina se stessa. per proclama.re lo leggi del proprio moto. La previsione che il Manifesto indicava non era. cronologica, non era. una profezia o una. promessa; era., per dirlo con una sola parola, una previsione 1110,•fologica. Sotto al romorio delle passioni intorno allo qua.li si esercita la conversazione quotidiana, al di là. dei mo– vimenti visibili delle volontà che formano la materia alla quale s'arrestano gli storici, al di là. deir a.ppara.to giuridico e politico della nostra società civile, ben lungo dai signitlca.ti che la religione e l'arte danno alla. ,•ila, dimora, si altera e si tras(orma la. struttura ele– mentare della società, che sostiene tutto il resto. Lo studio anatomico di questa. struttura. sottostante è l'economia .... Quando il Manifesto dichiarava che tutta l'istoria., sino ai di nostri, non ru che la storia. delle lotte di classi e che son queste le cause di tutte le rivoluzioni, come pure di tutti i regressi, esso faceva due cose in una: esso dava al comunismo gli elementi di una nuova dottrina. e a i comunist i il tllo conduttore per discer1lere, negli eventi arrutra.ti della vita politica., le condizioni del movimento economico. In questi ultimi cinquant'anni la previsione d'un ha ,torica nuova diventò l'arte delicata di compren– dere, in ciascun caso, ciò che è opportuno di fare, im– perocchè cotesta Ora nuova è in formazione incessante. li comunismo diventò un'arte, perchò i proletari di– vennero, o stanno por di\·onire, un po.rtito politico. Lo spirito ri\·oluzionario si incarna oggimai nell"or– ganizzazione proletaria. La desiderata congiunzione dei comunisti e dei proletari ò ormai un fatto compiuto (1). Questi ultimi cinquant'anni rurono la prova. sempre più forte della. ognor crescente rivolta delle forze produt– tive coutro le forme della produzione. Noi, gli utopisti, non abbiamo altra risposta a dare, che questa lezione di coso, a quo' che parlano ancora. di turbamenti me– teorici che, a sentir loro, si dissiperanno a poco u. poco. E questa lezione basta! ANTONIO LABRIOLA, (') V. Il Caplt. li del Manl/uto, Il 11odophi spiccio per abbonarsi consiste nel '"andare cartolina vaglia da L. 8 all'Ufflclo della CRITICA SOCIALE, Portici Galleria, 23, Mi– lano tacrivere chiaro l 1 lndlrlzzo del mittente e Indicareae al tratta di nuovo abbonato o di semplice rinnovazione).

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