Critica Sociale - Anno V - n. 12 - 16 giugno 1895

CRITICA SOCIALE 181 zata. o continua non reggerebbe un sol giorno; intanto date almeno quel tanto di libertà ch'à pur compatibile con essa e che altri Stati borghesi ed arciborgbesi consentono ai popoli. Cilio.mo l'Inghilterra, citiamo il Belgio - il e paradiso dei capitalisti > - dove nè la parola, nè la stampa, nè la riunione, nè l'associazione subiscono la benchè menoma vessazione. Avete mai udito che in quei paesi un socialista, un anarchico, magari un perdigiorni qualunque abbia mai attentato alla vita di un re, d'un ministro, d'un depu– tato, Sono cose impossibili a concepirsi. Anche là, in dati momenti, si manda l'esercito contro il popolo; è una necessità del sistema o non sparirà che con esso. Ma nessuna violenza è esercitata sistematicamente contro i dirilti elementari; lo spirito di rappresaglia non è continuamente stuzzicato; la vendetta politica d8l ministri o dei Parlamenti è nssolutamente scono– sciuta; l'oppressione, non solo è assai minore, ma ò assai mono irritante, o si presenta. come un grande fatto collettivo e storico, che solo un altro fatto non meno grande, collettivo o storico potrà rovesciare, non già. come Il fatto personale d'un ministro, d'un questore o di qualche deputato. La via del progresso legale non è preclusa, e le attività. popolari, che hanno libero sfogo nella via maestra della. propaganda, non possono sentire mal alcuno stimolo a. buttarsi pei viottoli tortuosi o bui del complotto o doll'o.tlontato individuale. Noi Belgio abbiamo avuto scioperi politici che misero in piedi tutta quanta la popolo.zionoproletaria.; una volta sola i capi dello sciopero - Volders e Vander– velde - vennero arrestati, dopo un loro discorso, in un momento di tumulto i ma vennero rilasciati dopo un'ora. In Italia li avrebbero, per molto meno, condannati a dei 12 e a dei 18 anni di galera. Questo il segreto - un segreto, davvero, di Pulci– nella - por cui, in Belgio, In Inghilterra, non si deplo– rano mai dcliLti come quello di Rimini; qua.'-i mai in Fro.ncia o in Gormunia, do,•o la libertà esiste, bonchè In minor grado; spesso, invoco, In Jtalia. e spessissimo in Russia, dove la llbortà. è un nomo vano. Non ci meraviglierebbe che qualcuno no avvenisse in Austria., se la polizia.insisterli. noi sislemn, onde ha dato esempio giorni ra, di impedire le riunioni operaie. I dotti della borghesia hanno un bel cercare ragioni di clima, di raiza e di costumi per spiegare queste diCTerenze.Sa– rebbe come ,·oler spiegare con ragioni speciali di com– positiono chimica perchè un dato blocco di neve si stempera al solo o perchè una. data. molla d'acciaio, compressa, rimbalzo.. Tutta la neve, al sole, si scioglie, e tutte le molle, compresse, rimbalzano. Tutto ciò è nell'ordine norm11le delle cose umane. Quest'ordino normale noi tutti lo riconosciamo in ogni altra sfera di rapporti che non sia la politica: per es., nel rapporti familiari o commerciali. Non v'è padre di famiglia, non del tutto aceralo, 11 quale non sappia che la paco o l'affetto domestico dipendono da un equo trattamento dei bisogni di tutti i membri, e che il ba– vaglio e la vessazione porterebbero subilo l'inferno nella casn; non v'è gerente di società. che non senta. il medesimo noi rapporti dei suoi consociati. Ma, qui da noi, quosto, che è l'al>bccè della psicologia collettiva, diventa più astruso del calcolo sublime quando s'entra nel campo ·politico, dovo imperano lo spirito o il pre– giudizio di classe. Ond'è cho il vero e solo delinquente oggi, in Italia, è lo Stato. E, se vogliamo rirerircl ai partiti, non è qu~sto o quel parttto, ma il complesso dei partiti che sosten- . gono lo Stato attuale. I giornali ufficiosi speculano sul delilto di Rimini por ottenere il rincrudimento delle "iolenze che lo genero.rono. Cosl ossi coltivano artill– cialmento l'assassinio, non solo nel present-e, ma.anche nell'avvenire. Questo osservazioni, ripotinmo, sono di una semplicità elementare. Paro impossibile che non si affaccino spon– tanee al pensiero di tutti. Che la violenza generi la.vio– lenza, è anche un motto comune; ma è di quei molti che vagano sulle labbra, pill che non racciano solco entro i cervelli. Il giorno che le maggiorauzo si saranno pe– netrate di queste verità. semplleissim&, e le appliche– ranno, non solo nei rapporti politici, ma.anche in quelli della costituzione economica della soeletà,i gendarmi non avranno come meglio occupare i loro ozi che arrostan• dosi a vicenda; ma non troveranno dove collocare gli arrestati, porchè lo caso di pena saranno state adibite a qualche mono inutile impiego. rntant-0, e flnchè non scocchi quell'ora, questo palleg– giar1d, che i partiti fanno, l'accusa di complicità. nel– l'assassinio è istruttivo quanto edificante. Jl conservatore grida e assassino • al repubbllcano, al socialista, al– l'anarchico: ma il chierico, Il suo alleato di ieri e di domani, gli risponde: Il vero cu1culino, il prime as1as- 1ino 1ei tu. Il che non è letteralmonto vero, por le ragioni già. dette. Ma che non sia vero noi possiamo dirlo, e il con– servat-Oro, irretito nella sua stessa logie&,non può. Egli deve ammettere che sia vero - magari tacendo. Noi. BAKUNIN I. I e padri » dell'anarchia, nella loro critica della « costituzione politica » muovevano costantemente dal punto dt vista utopistico. Ciascuno di essi si fondava su un principio astratto: Stirner sull'« io»; Proudhon sul «contratto•· li lettore dei nostri stud"ì precedenti(') s'è anche avvisto che entrambi ~nesti e padri• non sono che tndtviduattstt della piu bel– t"acqt<a. Grande fu tuttavia, per uu certo tempo, l'in– fluenza dell'individualismo proudhoniano nei paesi latini - Francia, Belgio, Italia, Spagna - e nei paesi slavi - sopratutto in Russia. La storia intima doll'Associa:tone tntemaztonate dei lavorato,·! è la storia della lotta fra il proudhonismo e il so– cialismo moderno s,•olt-o da Marx. Non solo uomini come Tolaiu, ChòmalC, ~·lurat, ma anche altri assai supe1•iori, quali, ad esempio, il De Paepe, furono mutualfslt pili o meno larvati, pill o meno con– seguenti. Ma, come più si sviluppava il movimento operaio, tanto più diveniva palese che il mutua– lismo non ne sarebbe mai stato l'espressione teorica. Nei congressi internazionali i mutualisti erano co– stretti dalla logica dello cose a votare le pl'Oposte dei comunisti. Così, ad esempio, a Bruxelles, nella discussione sulla proprietà del suolo. (') A poco a (') v. Ala~ Stlrner: Ot-lHca Sociale, 1894 1 1lag, !3!. - Pro11dhon, fbldcm. J)ILlf- 176 e !97. (I) • .... P'ra coloro che 11dicono mulut1.l11tle le cui Idee eco• nomlche 11 connettono In generale alle Idee di Proudboo, nel 1en10 ch'eHI vogliono, come U grande scrittore rivolur.fo11arlo, la 1opp~ulone di tutti i 11relenmentl çbe il capitale ra sul la– voro. l'abolizione delle lmpoate, la reclproeanza dei 1enizt, lo scambio del prodotti ,n11labue del cotto, Il llbero credito mutuo

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