Critica Sociale - Anno V - n. 12 - 16 giugno 1895
CRITICA SOCIALE 179 tesimo del totale, sono assai più, fatte le proporzioni, che non ne abbiano avuti, a suffragio universale, nelle ]oro prime elezioni, i socialisti tedeschi. Ma appunto perciò non ci pare nè saggio nè prudente il gonfiarci le gote con cifre iperboliche, con esagerazioni volute. Un tantino di ebbrezza si capisce e si scusa, dopo che gli eccessi della rea– zione, tollerati passivamente dal paese per mesi e per anni, potevano farci dubitare che ogni robu– stezza di fibra e fierezza di carattere fosse morta in Italia. Ma,contro l'ebbrezza che perdura, qualche goccia d'ammoniaca, benchè spiacente al palato, è antidoto ecce1lente, e noi ci non dorremo se questo articolo nostro parrà, a più d'uno, troppo simile a una goccia di quel non profumato liquore. Tanto più che, se buona parte dei voti che anche certi intransigentissimi, che qui transigono alla di– sperata, attribuiscono al partito, sono ripudiati da noi come voti di partito, non perciò essi perdono il loro speciale valore. Questo valore, anche per noi, è grandissimo. Essi ci dicono che v'è una schiera crescente, se non di socialisti, di malcon - tenti 1 coscienti se non altro del loro malcontento, e che si ribellano col voto avvicinandosi a noi. Il paese non è morto e infracidito sotto le calcagna del dittatore. Di questo dobbiamo rallegrarci, come degli schiaffi. morali toccati al dittatore, dei quali gia facemmo la rassegna: come delle forze acquistate dall'estrema sinistra, ai cui membri più non basta alla Camera il solito settore. Qualcuno dei giornali socialisti mo– strava compiacersi che l'estrema sinistra avesse, a nostro vantaggio, perduto terreno. Ciò fortunata– mente non e vero, è vero il contrario. Ben più lieti noi siamo che il terreno da noi guadagnato sia terreno, in gonerale 1 di altri partiti. Del resto, nulh, sarebbe meno rispondente al con– cetto marxista che fantasticare e rallegrarsi di un progresso del partito socialista, improvviso e fuor di misura, precedente e sorpassante lo sviluppo delle condizioni materiali, che al partito socialista porgono saldezza ili basi. In Italia 1 sotto le sferzate l crispine, s'è destato un lievito di ribellione 1 che è segno di salute e di vitalità, ma che solo in piccola parte è già socialismo. Il ricondurre le cose, per quanto è possibile, nei loro limiti veri ha anche quest'altro vantaggio: che eviterà una delusione a noi e spunterà un'arma nelle mani dei nostri avversari, il giorno che, ces– sata la reazione violenta, e rientrata la politica italiana nel binario normale, quel lievito di rib~l– lione :giù non fermentasse: noi allora, stando alle apparenze ingannatrici, subiremmo un rinculo. La ricerca schietta della verità è sempre più furba degli artifizi della furberia. . .. Detto questo, dovremmo aggiungere qualche nota sugli insegnamenti che l'esperienza elettorale ci ha porti intorno alla questione di tattica a lungo agitata. . Ma l'articolo è già lungo, e arido la sua parte. Queste altre ricerche non perdono nulla a lasciarsi rinviare ad un prossimo numero. LA CRITICA SOCIALE. provincia di Siracusa, ad Augu@laIl in%,. a Noto Il 94!! Qui bi– sognerebbe essere degni del paradiso per nedere ad una eppros• Rimati va sincerità elettorale. A Firenze m nelle stuse elezioni, votava 1113,i0 ¾ degli elettori, e a Torino I il !!,ti. Anche In un <'olleglo rurale prossimo a Milano, Rho, infeudato a grossi proprietari e do1·e li commercio all'ingrosso del voti è tradiz\onale (s'intende bene che I processi incoatisi per corruzione, tirali in lungo a bella posta, hanno poi sempre fruito, come è giusto, della regia amnistia), ftgura anr votato 1'85 1 70 •J 0 degli elettori! Milano, più modestti,. si conlenta,•a esattamente della metà (42,43 ¾)- Oh 1 civismo di quei contadini! NEMESINERA (A proposito del delitto di Rimini) È stata un'orgia., questi giorni, in tutti i giornali cri– spini e semicrispini (rra questi ultimi il Corriere della sera\ un'orgia di sofismi e di impudenza per far risa– lire a questo o a quel partito di opposizione, o a tutti assieme, la responsabilità. dell'eccidio del deputato Luigi Ferrari, avvenuto in Rimini ad opera non si sa ancora bene di chi (il Gattei, uno dei quaranta o cinquanta arrestati, a buon conto, è sempre negativo) e, ad ogni modo, in circostanze tali da escludere, nonché un com– plotto, anche soltanto l'ipotesi della premeditazione in– dividuale. Gli ufficiosi più disinvolti (da Roma in giù ce n'è di tutti i colori, e tutti fiera.mente crispini: il Mat– tino, per esempio, che ra l'impicca-socialisti, il Gior• nale che si trucca per blague da socialista del do– mani) hanno inventato a dirittura, per accollarle il misfatto, la società delle Opposizioni riunite, Rudinl– Ca.vallotti-Ga.ttei. Dimenticarono di aggiungere, rra. i soci, il nome del Ferrari medesimo, poichè era anch'egli di opposizione e non dei più remissivi: fu lui che gridò in Parlamento, discutendosi le leggi eccezionali, che non si poteva supporre un ministro cosi suprema.– mente idiota da. applicarle anche ai socialisti, e che, se un tale ministro esistesse, non meriterebbe di rimanere un'ora al timone dello Stato. (E ora il Crispi ne ra l'e– logio alla Camera e si fa. rappresentare ai suoi fune– rali!). A Milano, Perseveranza e Cor-rie,•e ripetono, con più garbo - e si capisce: qui certo lazza.ronismo vuol essere almeno velato - i medesimi concetti dei loro colleghi napoletani. Anche per questi nostri, un po' di biasimo del fatto deve pur risalire alle varie e sette sovversive>, sia.no poi di tutto il mondo, o siano della sola Romagna. A noi non importa gran fatto di quel che scrivono tutti costoro e stimiamo tempo e inchiostro sprecato quello di quei socialisti che protestano contro le e in– sinuazioni » o che, peggio ancora, tentarono, invano, di prevenirle, pubblicando manifesti di speciale« indigna– zione » contro l' « atroce misfatto >. Non conosciamo omicidi graziosi, e questo, al postutto, non ci pa.re più efferato dì quanti altri se ne consuma.no ogni giorno.,. nel nostro dolce paese, magari, come si è visto, ad opera di crispini e contro di compagni nostri. Ma il curioso, e ciò che solo voleva.morileva.re , si è che le nostre vendette, in questa campagna di calunnie in– vereconde di cui sia.mo oggetto, le fanno.... i preti I Si· curo! sono i clericali, i quali vanno a. nozze ogniqual– volta possono manovrare sulla testa dei loro amici-ne• miei, i modera.ti, quegli stessi fendenti di logica che i moderati mulinellano contro di noi. Cosl l'Osservatore Cattolico rimbecca alla Pe-rseverat•za, la quale, a proposito del delitto, aveva.scritto che« ra– dicali, socialisti, anarchici sono, senza che lo vogliano, legati ad una stessa catena; il radicale, che biasima il socialista, è responsabile in parte di ciò che il socialista dice ed opera, e a sua volta il socia.lista è responsabile in parte di ciò che l'anarchico afferma ed eseguisce. » E le rimbecca.così: « Oh! perchè la. Pe1'Severanza non è andata. pil\ in « su,· numerando gli anelli della. ste.Jsacatena, fino a.I– « l'anello primo a ritrovare sè stessa 1 Forse perchè, « sapendo che vi si sarèbbe ritrovata, aveva paura. e che avrebbe dovuto confessare di essere essa. stessa
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