Critica Sociale - Anno V - n. 9 - 1 maggio 1895
142 CRITICA SOCIALE innata irrequietezza è portato a. nuove operazioni. Cercherà di disfarsi il piti presto possibile della pro– prietà pervenutagli, mettendola però in condizioni tali che possa ritornare a lui nuovamente; ed è su tali cambiamenti, passaggi di proprietà, che esercita spe– cialmente l'opera sua di assorbimento. e Colui - scrive il George ( 1 ) - che compra sottoponendosi all'ipoteca, finisce col non tenersi in corrente col suo pagamento, o se ne disgusta, ed è costretto ad andarsene; allora il poderA, che egli aveva migliorato, è venduto ad un altro, sempre sotto ipoteca. Generalmente parlando, il risultato deflniti\•o è che chi prende l'ipoteca 1 non già colui che la. consente, diviene il vero proprietario. ::. Ma di tutto ciò quale la conclusione i Che, come negli altri paesi, anche negli Stati Uniti la piccola. proprietà tende a scomparire sotto la pressione dei progressi tecnici dell'industria. agraria o specialmente dell'azione diretta od indiretta. del capitalismo bancario. e Tutte le tendenze dell'epoca - scrivo ancora il Georgo (:) - sono verso la estinzione del tipico colono americano, colui che lavora la terra con le sue mani. Questo mo– ,·imonto è cominciato da poco tempo, ma progredisce e deve progredire, nello presenti condizioni, con sempre crescente rapidità. • ( 1 ) Op. cit., pag. 3Hi. t 1 J op. cit., p:\g. 310. ANTONIO PJCCAROLO. Il socialismo teorico e l'economia politica Su questo argomento il prof. Augusto Graziani ha tenuto in quest'anno nel Circolo giuridico della Università. di Siena una bi-illante conferenza. 11 giovane oratore, che s'è conquistato un posto emi– nente nella scienza economica italiana, svolse il difficile e importantissimo tema con una serenità di forma e un'equanimità di giudizio da meritarsi il plauso dello sceltissimo pubblico; ed è per questo motivo che anche noi crediamo utile e interessante segnalarlo all'attenzione degli studiosi. Utile, perchè è così difficile trovare fra gli avversari del socia– lismo una parola schietta e sincera che mostri tutta la benefica influenza che esso ha portato nel movimento intellettuale moderno; interessante, perché coloro che pili sarebbero competenti a mi– surare e ad apprezzare la grandiosa concezione economica del socialismo disdegnano pudicamente di parlarne. Utile e interessante, sopratutto, nel caso specifico, perchè poche volte ci avvenne di riscontrare in un antisocialista dichiarato e con– vinto un'apologia così rigorosamente scientifica dei principi fondamentali del socialismo. I contrasti fra ricchezza e povertà - non esita a. dichiarare il Graziani - che sono ca1·aue1·istici del– l'odierno sistema sociale, non possono dirsi un effetto della disuguaglianza naturale di attitudini fisiche, in– tellettuali, morali. Per sostenere codesta tesi bisognerebbe provare che i ricchi sono veramente i più intelligenti e meriteYoli, che i poveri sono invece i meno intelligenti ed attivi, mentre i ratti più ovvii della. vita quotidiana attestano che l'attività e l'ingegno non sono fortunatamente un privilegio dei possessori di ricchezze. Anzi, la degene– razione dell'aristocrazia è un fenomeno che si manifesta nella storia dì tutti i paesi, e ben si può ritenere che il più spesso un individuo non è povero perchè difetti di cultura, ma difetta di cultura perchò è povero i così Bb 1ot C no B1arro ad ogni modo quella disuguaglianza di attitudini e di attività naturali, che si adduce dagli indagatori super– ficiali per giustificare la. disuguaglianza. economica, è in parte almeno l'effetto di questa. D'altronde l'istituto della successione ereditaria sa– rebbe sufficiente a provare che i patrimoni si raccol– gono nelle mani di persone, che possono non distin– guersi per doti di superiorità mentale e morale, ed è anche noto che i primi fondatori di un patrimonio non furono sempre i migliori, ma. i più astuti e meno co– scienziosi. Si aggiunga che soltanto entro confini molto ristretti, e cioè fra produttori della medesima categoria e del medesimo ramo d'industria, quando prevalga libertà. di concorrenza, vi ha proporzione fra la. retri– buzione ricevuta ed il sacriftcio incontrato; ma fra. produttori di classi differenti, come fra. capitalisti e lavoratori, vien meno la possibilità. di un ragguaglio; ed anche fra lavoratori abili ed inabili il rapporto giusto di rimunerazione non è mantenuto, essendo i lavori più aspri e più gravi, cui debbono sobbarcarsi coloro che si trovano agli ultimi stra.ti della scala economica, i meno retribuiti. E bensi vero che dopo queste franche e corag– giose dichiaPazioni - coraggiose in bocca d'un conservatore - il Graziani viene a dire che il ri– conoscimento di tali diseguaglianze ed ingiustizie non può essere nè monopolio nè prerogativa del socialismo; ma noi le 1•iferimmo 1 oltre che per rendere un omaggio doveroso alla lealtà dello studioso, per poterle dedicare a tutti coloro che veggono nell'attuale organismo sociale il migliore dei possibili sistemi. },Jeniinisse juvat, e l'amico Graziani ci permetterà di ricorrere qualche volta alla sua autorità. per ribattere le accuse dei nostri avversari. 'l'anto più che non si potrà dire che codesta opinione del Graziani sia nè troppo recente nè dovuta alla circostanza o all'argomento del suo discorso, ché anzi noi la sappiamo profondamente radicata nell'animo suo. Difatti, in un Nurne1·0 unico che gli studenti senesi pubblicarono nel 1893 per l'inaugurazione del monumento ai caduti di Cul'tatone e Montanara, il Graziani ebbe a stampare queste parole, le quali a molti sembrarono inopportune, e che la mia pertinace memoria ripo1·ta integralmente: L'odierna. distribuzione delle ricchezze non ò equa.bile, e consente che le grandi, colossali rortune sorga.no accanto alle miserie più squallide; la previdenza, che non ò patrimonio esclusivo dei ricchi, permette che taluni si tolgano allo stato di povertà. nel quale son nati, ma, nonostante questi fattori efficaci, le disparità più gravi rimangono, e, quel che più importa., l'ultimo strato degli operai langue fra indicibili stenti. E ammoniva severamente - triste ammoni– mento in un giorno in cui i giovani si deliziavano nell'inaugurazione d'un monumento - che noi dobbiamo prepara,·e sen;a scossequella evolit– zione, che determinerà inevitabilmente la ru.ina dell'o1·dina1nento p1·esente, e la for·mazione a·un nuovo, il quale connetta ve1·a1nente la JJroprietit al lavoro, come sua conseguenza esclusiva e immediata. E qui abbiamo del più puro socialismo, che si Pitrova anche più chiaramente 0$plicato e più in– tensamente sentito in alcuni punti della recente conferenza, che io mi compiaccio di far conoscere ai nostri leUol'i pl'ima ancora che sia abbandonata alla pubblicità. e lanciata in balia della critica. Dopo aver riassunto nitidamente il concetto di Carlo Marx, « ingegno sovrano, llotato di qualità emi-
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