Critica Sociale - Anno V - n. 9 - 1 maggio 1895

138 CRITICA SOCIALE LABASECOKOMICA DELLE R LIGIOIII I. Itellgiono o lotta di classe. Ancora troppo buio avvolge l'origine delle reli– gioni pe1·chè si possa affermare con certezza ch'ess~ si sono s,•iluppato esclusivamente dal cul_t~ dei morti, da uno spiritismo che precede il fet1c1~mo, corno vuole lo Spouccr, oppure ~a una con~z1~n~ direttamente aotropomorlìca dei fenomem fis1c1, come erodo il Guyau, oppure ancora da q~ella « sofferenza doll'invisibile > di cui parla :\fax Muller. Quello però, che fra il cozzo dolio opinioni ~i~e~-so rimane concorclomentedimostrato, è che la d1vrn1t..-\, qualunque sia I~ sua origine, ~plic.a _la P!'Opria azione noi favo1·1reo nel contra1·ia1·01b1sog111 delle societ..'\umane, o, per dire pii'., esattamente. ad essa vengono attribuiti quei fonomeui, prima m_olto semplici in seguilo più complessi. che appaiono una mi~accia od un beneficio per l'esistenza indi– viduale e colletti,·a. Nell'arsura soffocante delle vaste pianure del– l'India la pioggia è troppo stretlamente cougiun~, alla continuità della vita per non vouil-e conside– rata come l'emanazione di una divinità onnipo– tente· ed Jndra, in sanscrito colut che pior;e, è il dio s~premo adorato n ei Vedas. Cosi il culto che i primi Egizi innn1i.av~ no al Nilo è spiegato dall:i!D• mensa impo rtanza d 1 questo fiume nella ferllllk\ della regione. Perchò l'attenzione tarda ed ancora embrionale dell'uomo primitivo possa venire rermata sopra un fenomeno naturale, cosi da rarlo attribuire all'ema– nazione di una volool\ superiore, ostile o propizia, occorre che questo fenomeno interessi i bisogni esclusivamer..te nsici dcll'esistcn1.a: quindi tutte le resistenze della natura allo s1•iluppo delle primo società umano conducono ad interp1-etazioni sopran– naturali. PH1 l'uomo associato vinco lo resistenze della na– tura e pii, si 1·ostringo la. srora del soprannatul'ale; ogni rorma nuova di produzione, che solleva un lembo del velo di Iside, fa dare ,un passo in avanti al pensiero religioso dei popoli; colrevolversi delle rorme economiche, le religioni abbandonano i culti grossolani delle rorze temute e perciò divinizzato della natura o si innalzano a concezioni più astratto e lontane: la pa1-ansica reliRiOsa, direbbe Guyau, si tramuta nella met_an~ica. Un m~g~ior num~ro di resistenze naturah vmte dalla attività produttiva delle società nordiche d'Europa vi ha pel'messo, secondo il Loria (llases èco11omtquesde la constt– lutlon sociale), il rapido diffondersi del protestan– tesimo: il fattore economico ò stato cosi il prepa– mtore di una rh·oluzione religiosa. Nulla quindi di più ovvio che il rinvenire la preminen1.a dei fenomeni econo~ici nell'ev~luzione religiosa la !(Ualo, svolgendosi correlativa allo strutture' sociali, mutevoli e_pro~redienti! si ad_atta incessantemente alle necessità fisiche e ps1colog1che dell'organizzazione produttiva. • . .. Ogni religione, appena uscila dallo stato incedo della propria formazione, si p1·esenta con duo ca– ratteri costanti che permotto~o. di r!allacci~r~a ali~ condizioni etnografiche e socialt det popoli m cui ò diffusa. lln.sto1•:\accennare la corrispondenza tra le chiome biondo delle divinità pagane e gli ultimi stndì antropologici che vogliono i o,·eci discesi da razzo bionde, perchè si veda come ranlropomor– {lsmo di alcuno religioni possa venire in sussidio per indagare i caratteri lisici di un popolo o di una razza. Ma non meno curioso ed importante ò il vedere come i rapporti tra le diverse dirinit,\ o tra le divinità e l'uomo sono una piit o meno grossolana continuazione dei rapporti intercedenti u-a gli uomini n.ssociati. Questo soctomol'/tsn-w re· ligioso, che si evoh·e più rapidamente delle con~– zioni antropomorfiche, è quello che ra delle reli– gioni una ro,·1.n coo,·citiv~ _sociale e per~ette l<? sviluppo di una casta religiosa che sanziona coi precetli divini og-ni prepotenza di classe. Nelle tribù p1•1me,•e,quando le guerre incessanti indussel'o una prima divisione di lal'oro, ed accanto ad una classe guerriera sorse una cla~e. p1~ut– trice composta dallo donne o dalle tr1bu vmto. questa classe di ~chiavi, troppo inerme e fiaccata, non poteva ribellai-si contro i dominatori agguer– l'iti. Quindi il continuarsi immutato di una ol'ga– nizzazione, che Ol'a d'altra parto richiesta dalle ne– cessit..\ della vita collettiva, doveva tradursi come un fatto natumle nei rapporti sociali delle divinità. Un rapido sguardo alle gerarchie celesti di quasi tutto le prime religioni, basta a persuaderci che le medesime di\'isioni di cla~si e di poteri si conti– nuano inalle1·ate dalla terra alle regioni sop1•anna– turali: cosi il cielo dei Karen ha sudditi e sovrani, cosi Zeus dolio milologia pagana sta cogli altri d_èi in quegli stessi rapporti nei quali un monarca as– soluto sta con l'aristocrazia di cui è capo.. \ncho il mito paga_no dello sconfilla dei Giganti prep~rati alla scala~, del cielo sarebbe sorto, secondo Iopi– nione del Loria, dal ricordo confuso dei primi po– poli vinti. ridotti a schhvitù. La seconda "ita colle suo letizie e colle sue pene non è che la continuazione immutata della prima. Rire,·isce lo Rpence,· (Principi di sociologia,§ !01\ o Jl:;) che i 'l'nhitiam dividono i defunti in. class! simili a quello che esistono tra loro; e cosi fra 1 'l'oogani, i 1,~igia11i, _i Gaffri, _ecc., i. morti_ s~n~ or~ dinati collo stesso sistema d1 classi che h d1v1c!ova vivi. Inoltre le società composte di conquistatori e di conquistati, avendo ll'adizioni di origine diversa, hanno per la vit..'l futura serli distinto in superiori ed inferiol'i. l costumi primitivi dello tribl1 barbare si traducono, como crede il Ouyau, nella pena del ruoco che attendo i colpevoli nella vita futura, sim– bolo questo cho sopravvive anche nella religione cristiana. La religione dunque in questo pr!m.o pe_riodor~– flelte esattamente le strutlure sociali dei popoli : essa perpetua anche nella seconda vita la .condi--: zione di iororiorilb. dello .schia, 1 0. I conqmstator1 che opprimono e domano col terrore le ribellioni dei vinti non chiedono alla religio11e che la san– ziono divina della loro violenza: essi possono, come presso certi popoli, togliere allo schiavo .la _Sl>f:'– ranza di una vita futura seo1.a che quesh s1 ri– belli alla intora soppressione della propria indi"i– dualità umana. ... Col passare dall'economia a schiavi all'economia . a servi comincia la vera funzione storica della 1'6-– ligione che, uscendo così da quel soc.fonw1•fismo grossolano, cho non era che la continuazione della esistenza terrona attraverso i campi squallidi e de– solati di una seconda vita, viene usata come sh'u– monto di coercizione per reprimere le aspirazioni de::"c~:!li~n:f~~'.t~;olla cui Fede si sollevano gli oppressi pe1· chiedere il riconoscimento della pro– pria individunlit.\ <!ava1_1ti a ~io, ~i ~ramuta, ap_pe~~ compiuta la prop1·1a 1•1voluz1one,1_nuno dei p_1u meravigliosi narcotici sociali che ricordi la storia. ( c~nforti di un'altra vita, compensando le oppres-

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