Critica Sociale - Anno V - n. 8 - 16 aprile 1895
CRITICA SOCIALE ll9 illegali, collo minacce., eone intimidazioni e colla violenza poi· impedire e rar cessai-e i lavori di certi mo~tio1•i e di corti stabilimenti, allo scopo di tor- 1-ori1.1.aro ed allarmare lo menti dei sudditi pacifici e fudeli. e col mezzo del te1·rore e dell'allar-me, vio– lentemente ed illecitameuto, costringere a rare certi g,-andi cambiamenti nella costituzione, stabilita dalla legge. Cho cos'ò una cospirazionet (I barone Rotre la dellul una riunione di due o pili persone per com– metter·e o indurre a commettere atti illegali o pro· curare di rar 1•iuscire o trionfare un atto legale con doi mer.zi illegali. Ciascuno di voi, per es., è libero d i nou a ndare da Giovanni Smith, il fornaio. Ma se lutti voialtri andate d'accordo di non com– pe,·aro il suo pane, il vostro atto legale diventa della cospimzione. Lasciamo la legge e vediamo di mettere assieme questo proce,zso che venne chiamato dai chartisti « mostruoso >. I tumulti, come ho detto, sono del 42 e il pro• cesso dei 50, che durò otto giorni, incomi11ciò il 1.• ma1•zo 181:3. Nel 42 la condizione del lavoratore, in gone1'llle, e1•a semplicemente spaventevole. I sa– lari e11Lnoprecipitali sotto la linea dei salari della fame, e quelli del tessitore del Lancashire, quasi sotto quello legale della carità pubblica. A Preston, a Blackburn, a Rochdale, a Bury, a \Vigan, a Bolton, a Manchester ~li operai si stordivano con dei tumulti per dimenticare che ave\•ano fame. l ceroalisti, come C-Obden e Bright, att1•ibuivano la miseria alle leggi sui cereali, i chartisti alla man– canza della Charta. Tra i primi e i secondi c'era un odio implacabile e gli uni denunciavano gli altri come nemici delle masse o come eccitatori di disordini. Feargus o· Counor, il creduto capo dei cospiratori, vedeva in tutto ciò che capit..'\\'a ai chartisti la mano del cerealista. Siete voi, cerealisti, disse, che voleto l'abolizione delle leggi sulle gra• naglie, colla for1.a fisica! Nelle sue « Cause» di queste esplosioni popola1·i, egli scrisse che il c: suo scopo principale O di giustificare gli innocenti e di sellare sul do1·so dei colpevoli. cioè dei cereali.sti, il poso del loro delitto •· li 9 agosto non ci fu, credo, una mandata di spola. A tutto le fabbriche c'erano coloro che ave– vano già. Yotato pel lastrico, che fischiavano coloro che entravano, che chiamavano fuori quelli che vi erano entrati, che strappavano dal telaio i testardi che non volevano far causa comune, e che minac– ciavano di scompigliat'O l'ordito e dar loro il subbio sulla testa se non si mettevano in processione cogli altri. Manchester aveva ubbidito senza neppure una parola di 1·esistenza. li phì vecchio dei magistrati della cotonopoli disse che il lu,-n out - n metti alla porta - era come cosa naturale. Gli operai abbandonavano i cotonifici e i setifici con piacei-e. Ba:,ta,•11. il brother.i, come oul - fratelli, uscite! - perché prendessero il cappello e la giacca per l'aria aperta. ln molte fabbriche, per essei-e sicuri che non si sarebbe1'0 ricominciati i lavori, si toglievano dalle caldaie i pistoni, cosi che parecchi lo chia– marono il plt<y plot o il complotto del pistone. A Preston e a Ulackburn i soldati hanno fatto fuoco e non pochi scioperanti sono stati portati nella sala mortuaria cada,•eri. A Stockport - al nord-est del Cheshi1-e o sulla linea di separar.ione tra il Che.shire e il Lnncashit•e - si riprodusse la scena manzo– niana del vresltn dt scansc. I tumultuanti - so-. condo il poltceman Sadlo1• e il governatore del too,·ll.lwuse p1·eso d'assalto - erano circa 30.000. • « Voui vano, disse il primo, da Ashton e da Hyde, armati di bastoni e di rande11i. Tulto le botteghe di Stockport orano chiuso. La po1>01azione delle fabbriche veniva messa alla porta colle buone e colle cattive.» n governatore completò la narrazione, dicendo che vi irruppe1'Ò in pa,·ecchie migliaia. e Avevamo noi 11·01·khou~e 700 pagnotte di sello libbre inglesi ciascuna, che ditfonde\•ano la tepida fragranza che provoca i ventri ,•uoti. Non ce ne lasciarono una! sronrtarono usci, ruppero finestre. po1•tarono via lo 100 lire circa che avevamo nel cassetto e fecero altri guasti. » 11 mayo,· di Stockport era cogli affamati. Egli lo aveva predetto prima che la folla si decidesse a mangiai-e le micche del workltouse. « Se voi gove1•nanti non siete preparati col rimedio. i con– tingenti dei lavoratori se1n:a pane saranno giusti– ficati di prenderlo dove c'è, per loro e per le 101·0 famiglie. Io non sono responsabile dei disordini e non voglio fare minacce, ma dico che voi siete trascinati alla confusione. Io sono perfettamente convinto che fra sei mesi noi avremo i distretti popolosi del nord in uno stato di desolazione ·so– ciale. Voi potete ropr ime1'8 le esplosioni popolari colla forza. )fa qua.lo fo1•ia militare potrebbe resi– stere in un cas o come questoT » Pochi giorni prima dell'assalto al wo1~khouse, lord Kinnaird aveva detto alla Camera dei Pari queste sagge parole: « Se vedessi i miei figli morenti di rame; se ve– dessi i delinquenti in !l"lera trattati meglio delle l >ersone volenterose d1 lavorare, andrei a fare il adro. • (') Doylo o parecchi altri oratori ripetevano agli e:sorciti, che non riuscivano a guadagnare la vita neppure con quattordici o sedici ore di lavoro sulle ventiquattro, le parole del mayor e di lord Kinnaird. « Voi volete, disse loro Doyle, sapere come sia possibile otlenore la Charta. Voi dovete cessa1'0 i lavori fino al gio1·no in cui sia divenuta legge. Ritirate, se ne avole, l'oro dalle banche, allo scopo di affamare il go,•e1·no. I vostri padroni ti– ranni non biasimeranno che facciate quello che farebbe lord Kinnaird. Vo lo ripeto: se i vostri padroni non vogliono aiutnrvi e non avete di che null'ir, 1 i, andate a prencle1·ne dove ce n'è. » Il po– liceman di Now1>0rtdepose che i poltcemen e1•ano chiamati bottighe blu - clal panno della montura - il governo, la «: grande bottega •• e che certo Newton disse loro: Se il governo non vuol trovare pano o burro pe1· voi. andate da \Vellington e, se ciò non bastasse, andate al palazzo di Buckingham - della regina - e se ciò non bastasse ancora, andate alla Camera dei Comuni e alla Camera dei lords. Pooth foce 101'0 not..'U'Oche, se il mavo1· aveva consigliati gli scioperanti a servirsi della roba doi maga1.1.ini, potevano fare quello che vo– levano. E per incoraggiarli aggiunse: « Quanto vino be\•e la regina! (luanti liquol'i bevo la regina! quanti buoi mangia la regina! e quante capl'e e quanti agnelli mangia la regina!• 1../nccusa,rappresentata da sir F. Pollock, procu– rato1'8 generale, disse: e Signori giurati I il 26 _ lu– glio del 42 si tenne un meeting a Ashton-und_e1•-L111e, a circa sei miglia da Manchester. li meetmg el'a r,resieduto dall'imputato Woodruffe, il quale esortò ti popolo ad abbandonare i lavori per un'equa mer– cede e un'P.qua giornata di lavo1'0. Pilling, con un linguaggio \liolentissimo, attaccò le fabbricbe e spe– cialmente i loro padroni. Aitkin consigliò i lords del cotone a non uscire dai loro palazzi, perché la stagione dello notti buie non era lontana. Il O agosto vi fu un meeting a Newton di 15o 16_mila por8one e il ({ÌOrno dopo, a uno di que~ti mee_hngs, Muil'lrnuse assicurò gli assembrati che non s1 trat– tava di una quo:Jtione 1·eligiosa o di settimanali, ma di una questiono nazionale. e cioè di ottenere la Oharta. « Dello vostre sofferenze si è già parlato. 1•) DIICOflO dl lor,I K., 1 8'iuano 1s,,, /lan,ard, YOI. 6S, p.tl80.
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