Critica Sociale - Anno V - n. 8 - 16 aprile 1895

CRITICA SOCIALE 127 Lione, dove gli operai sono senza Ia,·oro, il pane co::ìt& da. 7 a 8 soldi I& libbra. • (I) Anche dove il prezzo del pane non giunge,·& a cotali altezze, il tasso dei salari restava al disotto dei bisogni; la prova si ha nelle pa– role di Lecointre-Puyravau, uno dei commissari in\'iati nel dipartimento d'Eure-et-Loir per a,·er notizie sulle cause e gli etretti della insurrezione nata a. proposito delle sussistenze, il quale cosl si esprimeva, il 30 no– nmbre 170'2, in seno alla. con,·enzione: « Noi dobbiamo, in omaggio alla verità, dire che gli uomini op11lenti abusano della facoltà. di far eseguire i lor lavori a. un prezzo troppo tenue.• ('J La mano d'opera sovrabbondava necessariamente. e Le manifatture non ranno niente• lamentava Saint– Just il 29 novembre 1792; (') « gli operai mancano di ocr.up, \ziono •• ripeteva alla Convenzione il mai1·e di Parigi, il 5 gennaio 1793; (t) e Tallion, nel rnpporto sui fatti di Lione tenuto all'assemblea il 25 febbraio li93 ricordava « la cessazione dei lavori, il rincaro d'u~ gran numero di derrate, la miseria alla quale si trovano ridotti parecchio migliaia d'operai. a- (') Il popolo, come rimedio alle sue trlsti condizioni, domandava la fissazione del maximum dei prezzi dei grani e poi di lut.ti gli oggetti necessari alla vita. La Convenzione resistette piò a luogo che le fu possibile; per bocca dei Roland, dei Petion, ecc, proclamava che « la concorrenza sola (la libertà commerciale) può por• tare l'abbondanza e il basso prezzo delle derrate. > l'J Ma come atfermava un'apposita deputazione di Parigi dinanzi alla Convenzione il 18 aprile li93, alle ten– denze liberiste contrasta,·a la coscienza popolare: « Il popolo vi domanda del pane. Le misure che noi vi or friamo (maximum) hanno di già forza di legge nell'o– pinione pubblica. • {'J Ed il voto popolare venne esau dito: « un popolo che non ò felice• aveva già detto il 29 novembre 17{h~ Saint-Just e non ha patria; non ama niente; e so volete fondare una repubblica, dovete oc– cuparvi di trarre il popolo do. uno. condizione d'incer– tezza e di miseria che lo corrompe. • {') Il 29 settembre li93 la Convenzione decretavo. essere oggetti « di prima necessità» e doversene « flssare il maxi mum o il pi ù alto prezzo»: lo. carne fresca, la ~arne salo.ta e il ! art.lo, Il burro, l'olio t.lolce, il bestia.mo, 1I pesce salato, il vino, l'acquavite, l'aceto, il sidro, la birra, la legna d'ardere, il carbone dì legna, il carbon fosslle, le candele, l'olio d'ardere, il sale, la soda, il sa• pone, la potassa, lo zucchero, il miele, la carta bianca le pelli, i ferri, il ferro fuso, il piombo, l'acciaio, il rame,. la c~napa, il lino, le lane, le stoffe, le tele, le materie _prime che senono alle rabbricbe, gli zoccoli, le scarpe, 1 ca,·olrape e Il 1·abette, il tabacco. ('} Così ve– niva ad aver ragione Oucos, il quale diceva fin dal ~ aprilo 1793: e Bisogna. Ja,sare tutto, se volete fissare 11 prezzo del grano; è l'unico mezzo di stabilire una proporzione tra il prezzo delle cose e i salari. ) (10) La mèta che s'ebbe in miro.con le leggi del maximum subito da.Ila Convenzione come una necessità. rivolu~ ( 1 ) Ga.ntte Natlonale del !9 AJ>rlle 1711J, n. t19. 1i1 Ga:11Jtte .Nat1onale del ! dicembre rnn, n. 337. l'ì Ga,1e11e .Vationale del 1,0 dicembre liH, n. 336. (t1 Oa,1Ute Nartonale dell'8 gennaio t793, n. s. ( 1 1 Oa.retu .Natlonate del t7 fobbralo t793, n, ss. l') Gaiette Natlonale del'! dicembre ti91, n. 337, 1'1 Gautte .Natùmale del to aprile tiV3, n, HO. t 1 J Oa,1e1te,vauonale del 1.e dicembre 179!, n. 336. ( 1 J Gailfltre Natlonale del t. 1 ottobre t793 o t74 (") Otuette Natkmale del S maiglo '793,' n. I~.· G ziunaria ('), ru quella di e mantenere le derrate ad un prezzo proporzionato al salario•, ideale auspicato già. da Betfroy nella seduta della Convenzione del 16 novem– bre 1792.(') (Si noti, che la. legge del 29 settembre 93, fissava. correlativamt,nte al maximum degli oggetti di prima necessità il maximwn dei salari). Un procedi– mento inverso era stato invocato da Philippeaux, il quale tenne, nella seduta del );:-9 aprile 1793, il seguente di!:icorso: e Il povero ba sofferto crudelmente del prezzo eccessivo delle derrate, poichè i suoi salari non si son più tro\'&fi proporzionati alle sue spese; occorre di ritrarlo prontamente da questa condizione dolorosa; e, aspet– tando la organizzazione dei soccorsi pubblici.. . se rammi• nistrazione aprisse lei degli opifici, dov·essa proporzio– nasse i salari di ciascuna settimana alle variazioni del prezzo delle derrate, bisognerebbe che tutti coloro i quali fanno lavorare, si conrormassero a questa tariffa nazio– nale per uno.logge t.linecessità. superiore a tutti i sistemi coercitivi, e in questo modo la classe povera non sa– rebbe più ridotta a.Ila. disperazione.• Intanto e decre– tate cbe, flno a. quando l'equilibrio non avrà potuto sta– bilirsi tra i salari dell'operaio e il maximun~ del prezzo delle derrate, sarà. provveduto al defìeit de' suoi mezzi con una contribuzione sui ricchi, cosi che l'indigent-e non paghi il pane al di sopra di due soldi la libbra. • (') Ma. l"assemblea non diede ascolto a Philippeaux, come non aveva accolto il giorno prima un progetto di de– creto formulato da Crouzé-Latoucbe, che face,·a.obbligo al Comitato delle finanze di presentare « entro tre giorni, un progetto di legge sui mezzi di socc◊rrere tutti gli operai, i cui salari non fossero in proporzione con il prezzo dei grani. • (') Nel conflitto tra le invocazioni feudali del popolo e le tendenze liberi1Je della convenzione rimasero cosi, non abrogate, la legge del 14 giugno li9t e le dispo– sizioni del e Code Rural • Che la Convenzione avesse intorno alla e libertà del la,·oro • un concetto ugual– mente « borghese• che quello della Costituente, si po– trà. indurre racilmente anche da una leggo, che ricor- deremo in uno dei prossimi numeri. MERCURIO. ( 1) Darère, a nome del comll11to di ,alule pubblica, diceva, nella. teduta della con,entione del 3 ,eutoao dell"anno !.• (!I feb– braio 1794): • La 1e,ge del marlmum fu un agguato te80 alla conventlone dal nemici della rep ubblica. Ol i e un presente di Londra, ma la. 1ua origine conlro-rivulutlon:r.rla e dimenticata.,• Oa,1et1• Natlonald del 4 ventoto dell'anno !.0 {H febbraio ti94), num. 15'. t'J o,uett• Nattonale del 17 ooumbre 179!, n. 3H. 1') OtuelU NaN011t1le del t mAgglo IHl3, n. 1st. (') Oa,ette Nattonale del !'l aprile lillJ, n. 11,. BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO, Or. jur. C.i\R.L SP.OYANN und Or. phil. c. 1-Iuoo: Hand– bucl&.de, Socialinnw. Lieferung I. Ziiricb, 1894.Ver– lags-Ma.gazin. « Il faut bien reconna'itre et avouer que tous les grands osp,•iHJde notre époque, tous les penseurs vé– ritablemont éclairés qui osenl rogarder en avant sont plus ou moins imbus d'idées socialistes. • Così il No– wikov, antisocialista reciso, nella recente opera: Le, uaspillages des 1ocieté1 modemes, pag. 227. ì\fa è pur d'uopo riconoscero e conressare il ratto che di tutti coloro che di socialismo parlano e scrivono e si occu• pano pro e coniro, tanto più in llalia, ben pochi hanno un concetto esatto e adeguato del nascimento, dello svolgimento, dolio cause storiche, della portat11di que• sta grandiosa, imponenle e necessaria. manifestazione de\ lo spi11itoumano. 1'"'areuna storia imparziale del so• cialismo, inteso come la somma di t.utte le idee, sotto molti lati tra loro opposte, ma. concordi nella ton denu.

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