Critica Sociale - Anno V - n. 8 - 16 aprile 1895

124 CRITICA SOCIALE erano mossi dalla. sola Istintiva incoscienza, ma senti– vano nel loro animo il giuoco fecondo dell'intelligenza o della. ,•olontà, perchà l'untcio, ch'essi compiono nella società, Il rendeva. pili di altri loro compagni istruiti. Chi son dossi! Gli operai tipografi. Fu nel loro seno che si delineò il primo abbozzo di un ordinamento di lavoratori con spiccalo carattere operaio, nel quale ordinamento l'esclusione d"ognialtra proressio11e che non rosse la tipograftca salariata si combinava con una corrispondente coesione rra i com– ponenll l'arte tipografica stessa. Repulsione da una parte, altruione dall"altra, l'una richiamava l'altra~ e l'effetto risultante - così come nella meccanica celeste - ò uno.elaborazione di ratnnamonto e di precisione, e in pari tempo uno sviluppo organico. La. r"edcr11i:ionedegli operai tipografi splendette in breve ttimpo come un faro torreggiante sulla squallida valle di Oiosarat del proletariato italiano, nella. quale cotesto proletariato brancicava ancora assonnato. In mezzo allo. densa ombrosità di quella. landa, orba an– cora dei bagliori di quel sole dell'avvenire che su altre tetTe albeggiava, filtrò il raggio della prima organiz– zazione operaia. Italiana. Cotesta azione operaia dei tipografi si colori tosto con caratteri speciali, signiflcanlissimi, perchè spontanei, e in pari tempo voluti, o che, appunto perchè tali, proiot,. teranno la loro influenza ben più in là detrorbita del tempo, in cui sono na.ti. Eccoli: assenza, intanto, d'ogni azione r.,olitica, ma, in,·ece, una. nuova figurazione dell'azione economica. Non siamo più al semplice ed ingenuo mutuo ,occo,·,o, ma ad una vera azione economica. e sociale, quantunque molto circoscritto, circoscritta cioè all'arte tipografica e al miglioramento delle mercedi. Ad ogni modo, un'ar– dimentosa novità per l'Italia I.a 1·t.1i1te11;a economica spunta, abbinandosi al mutuo 1occo,·so e celebrando cosi un connubio, che non rimarrà inft,condo, perchè connubio di forzo giovani, vive e vitali. Siamo ai priml scioperi, non Impulsivi, non fatti a casaccio, ma meditati, discussi, organizzali, che impon– gono all'opinione pubblica rispetto, coronansi talora delralloro della vittoria, e stupiscono o impensieriscono, colla solidarietà. di cui sono intessuti e colla. saggezza con cui ,·engono iniziati e condotti, industriali e Go– verno, li quale, armalo d'una legge irrazionale e illi– berale, non tu pigro a tutelare gli interessi degli in– dustriali slossl, arrestò e processò scioperanti e lo stesso Comitato centrale dell'Associazione degli operai tipograft italiani E fatalo e, forse, provvido. Tutti i moti popolari hanno bisogno di essere cimentati sulla ru,·ida pietra di pa– ragono dei Governi per esperimentare se sono di buona o di falsa lega. Se sotto 111. contricazione govern&tiva Bi squagliano o si scolorano, segno è che non meritano Il dono della vita. Se resistono e ripullulano verdi sotto la mano, che li t.ormonta., vuol dire che hanno diritto e dovere di vivere; che di essi è meatieri tener conto; che è cosa prudente, non aggredirli, ma interrogarli, non sbi.rrar lol'o il passo col ferro e col piombo, ma assecondarli con regola e misura. Cimentato su cotesta pietra di paragone, il moto li– pogratlco si l'ivolò di ottima lega, e dalle fustigazioni urftclali use\ !acoro nelle vesti, è vero, ma più adde– strato di corpo o più temprato d'anima. L'esempio vi– rile fece scuola. E l'ispida leggo dovette smussare lo sue punte e riconoscere, finalmente, I&legittimità dello sciopero. Come scorgesi dal fin qui esposto, cotesta seconda fase del nostro mo,•imento sociale, raff'rontala colla prima, spicca por la sua indolo tpt.cifica, mentre l'altr& si caralterizzl\va per un'indole aff'atto generica. Ecco che dal caos primitivo e virtualmente creatore, rivelato dai manipoli del giovani borghesi della. prima rase, cominciano a far capolino le specializzazioni, e la prima di queste è l'economico-operala. E perchè cotesta., o non, per esempio, la spocializuzione filosofica, o la scientiftca, o l'nrtlstica, o la politica? Perchè tutti gli speciali periodi della storia si contrassegnano colla ma– nifestazione di quei bisogni umani, che in determinati momenti gio.ciono I più negletti e più vilipesi, mentre <'SSisono cocontemente sitlbondi di vita, di riconosci– mento, di dignità. Nell'ora fortunoso. cho ,•olge, i bisogni pil\ tormentati, più urgenti sono quelli del proletariato. Inevitabile quindi che dal grembo affannoso del proletariato stesso si sprigionasse Il primo moto storico di integrazione umana. E siccome i bisogni Ji queste moltitudini d[ miseri sono, innanzi tutto, bisogni economici, era na– turale che cotesti imperiosi conati della vita venissero, da operai, simboleggiati In uno. organizzazione pura– mente operala e in postulati di rivendicazioni eco– nomiche. Ed ecco il movimento sociale italiano risanguato con uomini nuovi. Ogni volger di tempo ba le sue creature e le suo falangi novelle, che, ahimè! non reggono però mai intere e Incolumi agli urti fatali o rudi delle vi– cende e delle battagiie. Oh! quanti - pur troppo! - ingoia una cieca morte, o uno scoramento repentino, o una lenta corrosione del cuore! Ma non tutti li inghiotte il nulla. Restano ma– nipoli di vivi, di forti, di buoni, che vanno ognora ali– mentando quel mondo di genti nuove, che, sul terreno stesso elci vecchio mondo, rabbric& e motte assieme, l'una. sopra l'altro, lo prime pietre d'una civiltà. supe– riore e o. tutlo lo passato o ali& presente. 0. GNOCCHI VIANI. I NUOVI BARBARI Sono del Oumplowicz - un sociologo pessimista ma 11011 socialista, che insegna, crediamo, diritt~ all'Università. di Graz - queste parole, le quah togliamo da un suo articolo della Neue deut.lche Re1JUe su le Alluctnazcont soctalt. Esse ci sem– brano molto adatte ad es.sere poste sotto gli occhi delle e classi colte> italiane, io questo momento, in cui l'allucfna;tone barbarica, che spinge alla persecuzione dol pensiero e dell'opinione, subisce un ricorso acuto, quale nessuno avrebbe, qualche anno ra, creduto possibile. Noi, ora, ci burliamo dei processi cho s'intentavano altra volta contro le streghe o gridiamo contro la bar– barie, !"ignoranza di quei tempi, che si direndevano contro le sventure puramente Immaginarie che le pre• tese streghe attiro.vano sulla buooa gente. Le sventure, che I nostri rivoluzionari possono attirare su noi con i loro discorsi, non sono mono immaginarie, ~.i nostri codici non sono meno barbari di quelli del medio evo. So si abolissero, per uo giorno soltanto, le leggi che garantiscono al rappresentanti del popolo l'immunità poi loro discorsi o agli scienziati la.libertà della. scienza, il primo sostituto procuratore venuto potrebbe mandare in carcere il flore della. nazione. Egli polrebbe;provare a

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