Critica Sociale - Anno V - n. 6 - 16 marzo 1895
CRITICA SOCIALE 89 Due vizii erano contenuti nelle ti1-annie antiche: essere eredita.rie ed essere individuali. » Non si potrebbe imaginare una concezione più volgarmente idealista ed erronea di questa. che il Sighele manifesta, della formazione del sistema rap• presentativo. Infatti, il vero è, press'a poco, il contra1•io di quel che il Sighele dice. ln sulla soglia dei tempi storici o barbarici non vi ha neppur traccia di dispotismo o di tirannia politica. Nelle comunità primeve ogni comunista aveva dil'itto di far pesare la sua vo– lontà nelle deliberazioni sociali. Persino le donne partecipavano direttamente alle funzioni politiche nelle assemblee della gente o della tribù (Indiani del Nord America al tempo della scoperta del nuovo mondo). In seguito, la divisione del laYoro, per cui fu assegnata tanta parte alle occupazioni domestiche, distolse la donna dalla funzione politica, che fu esercitata solt.."'lnto dai liberi atti alle armi (Germani al tempo di Cesare e anche di 'l'acito). lodi, col passaggio dalla barbarie alla civiltà, ossia collo svilupparsi della industria agricola, una parte degli uomini liberi prese stabili sedi e abbandonò a una classe distinta il lavoro della difesa comune. A questa classe, che presto divenne casta, fu lasciato il còmpito della legislazione e della giustizia. Fu allora soltanto che si abbozzò la prima forma di– spotica. Il re era il capo della casta militare, sdop· piatasi poi nelle due funzioni sacerdotale e guer– riera . .Ma la carica di re - confrariamente a quel che scrive il Sighele - fu più spesso elettiva che ereditaria; nò l'autorità regia fu, alle origini, di carattere individuale, come il Sighele mostra di credere. Quel che si dice dei tempi barbarici o di prima ciYiltà, va!e anche per l'era medioevale, in cui troviamo ancora che il re non ò un despota o tiranno assoluto ma è parte di tutta una una ge– rarchia ed ò spesso elettivo (imperato1·i di Ger– mania). La potenza regia non si afforza se non quando, col mutarsi delle forme della produzione, Yiene a costituirsi una massa di indigenti che for. nisce i mercenari, onde si sostituisce la casta no– biliare nelle funzioni della guerra; mentre una nuova classe, la borghesia, sorge alleata del re, n combattere il predominio delle due caste pri• vilegiate. 11 resto dello sviluppo storico pel quale la classe borghese adattò al proprìo dominio eco– nomico la forma parlamentare è troppo noto perché valga la pena di essere qui richiamato. :Ma i richiami sopra accennati erano necessari per concludere che il concetto del Sighele, sulla formazione del sistema parlamentare, è in tutto contrario ai dati della storia. Non fu: infatti, dietro l'idea volgare che« due occhi vedono pili di uno solo» o per reazione alle « antiche tirannie ert,di– ta1·ie • che si adottò il sistema del!'«. unirsi» pe1• le faccende politiche; ma l'« unirsi» fu la conse– guenza, dirò cosi, automatica e indeclinabile, della vita sociale che gli uomini devono vivere. E il fatto dell'«unirsi » fu primitivamente completo e generalo, e venne poi a ristringersi mano mano che, col mu– tare dei processi p1·ocfuttivi o per le sovrapposizioni delle razze conquistatrici, il potere legislativo passò, dalle mani di tutti, in quelle soltanto dei dominatori. (Continttaì. LEONIDA BISSOLATI. L'editore J(anlol'o1oic.:ha pubblicato la prima fl•a– lluzione italiana llet celeb,·e,·omanzo utopistico cli ,v1L– l,TAM Monms: La terra prome.Ha (tielforiginale inglese: Notizie di nessun luogo). Ce tie p,·ocurammo un depositopei nostri abbonali, ai quali lo inviamo franco cliporto al p,·ezzo di catalogo (L. 2). ca G no B1arco Sui fattori della delinquenza i S rdegna h> non so so a. voi - sentendo parlare della delin• quenza in Sardegna. - siano venute alla mente le pa– role del Lubbock: « in realtà la nostra popolazione criminale si compone di puri selvaggi, i delitti dei quali in gran parte sono srorzi insensati per agire da selvaggi, in mezzo od allo spese di una società. incivi– lita > ('); certo però a me queste parole sono ritornate a.Ila memoria più di una volta, leggendo con quanta vivacità e con quanta. esagerazione si ò scritto della delinquenza nell'isola.. La smania che si è avuta di raccogliere i ratti più eia.morosi noi più minuti parti– colari o l'attenzione che si è portata nell'esame del modo con cui le grassazioni si organizza.no o si com• piono, hanno favorito il sorgere della. leggenda, che nei delinquenti sardi vede altrettanti barbari sopravissuti come rossili in un'età. progredita.. Questo è stato il modo più comodo per dimostrare che si aveva.no a cuore le supreme sorti dell"isola, quantunque rorse nessuno dei delinquenti, divenuti celebri ai giorni nostri, presenti del delinquente nato i caratteri biologici ed a.natomici. Di quale infatti si può diro che sia un cieco morale per a.vere la retina psichica anesletica 1 Dirò di più. Tutto il problema della. P. S. lo si rac– chiuse nell'uomo che nel momento teneva in iscacco carabinieri, delegati e preretti; o da.ll "inettitudine di costoro ad arrestarlo, o dalla dabbenaggine con cui conducevano le loro operazioni, desumevo.no la. temi– bilità del latitante. Onde, allo stesso modo che in pas• salo ogni preoccupazione mirava a togliere Giovanni Tolu dal suo regno, così oggi - scomparsi il Derosas e l'Angius - ogni pensiero ò rivolto al Sedtla; dimen– tichi - autorità. e cittadini - degli altri reati e degli altri pericoli che minacciano l'isola. Ed av\•errà, mo1'e solito, che scomparso il Sedda., no ricomparirà. qualche altro, poichè molto si è studiato por eliminare l"autoro del tale assassinio, ma poca, ma. quasi nessuna cura si ò ri\'Olta alle cause topograflche e climatologiche, alle ragioni psicologiche e storiche che fanno crescere e divenire il delinquente. Ben si comprendo come, nell"a.udacia spiegata da un Derosas o da un Se<lda, vi sia l'affermazione più vio– lenta. del dispregio che l"iudividuo fa. delle rorze socia.li o dol potere repressivo, e come nelle rapine commesso in bande armate vi sia. l'attentato ai più sacri diritti umani; ma. non v'ha dubbio che, sin quando si vorrà. ,·edere ad ogni costo in ogni delinquente un pazzo morale e nelle grassazioni il risulta.lo delle barbarie non ancor3. del tutto scomparse, si riuscirà.- gittando 'una fosca luce sugli isolani - a circoscrivere il pro– blema ad un fatto di individui e a procrastinare ancor più la risoluzione del problema. •'• I provvedimenti escogita.ti per ridona.re la pubblica. tranquillità. all·isola. sono sorti dalla pa.?Jra del mo• mento. Lo classi dirigenti si preoccuparono troppo del caso speciflco e non badarono punto a.Ile cause gene– rali che, ove più, ove meno, premono su tutta. t'isola.; e forse non si sono accorte - o hanno finto di non accorgersi speranzose di illudersi - che la recrude• scenza. della. delinquenza. accompagna.va di pari passo la decadenza economica. Ciascheduno, secondo gli inte- (') / tempt prd.ttorlcl e l'or(qine dell'tncftiUimento: Torino,1873 1 png. 4!7.
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