Critica Sociale - Anno V - n. 6 - 16 marzo 1895
CRITICA SOCIALE della nazione• ('), si avrebbero pur sempro,i di– fetti oggi lamentati, ln,•eee, nel C0".5? della tratta– zione, egli nbbandonn, dopo esserv1s1_ brevemente trattenuto, queslo campo astrailo, e s1 dà a lavo– rare lo sue argom_entazloni sulla base di fatto che il Parlamento è • 111 gmn parie composlo d1 perso– nalit.'1 ignoto o insignificanti_• (') e che e la pnma e pii1 evidente causa della 1mmorahtà del Parla– mento è nel modo con cui i deputati vengono eletti • (') (coll'appoggio cioè di Tizio e di Caio e non per meriti riconosciuti dal .P?J?OlO, e quindi colla prodisposizion~ alla corruthbiiltà_ e al com– mercio dei favori). E bensì vero che il S1gheletenta di 1-a11nodn1·e ancho questi dati di fatto attuale col fenomeno della psicologia colle_t~h 1 a; ma quanto sia infelice il tcntati, 1 0 vedremo piu oltl'e. Intanto soffermiamoci sovra la tesi astratta, ossia sovrn In i'egge geno1:nle eh.eal Sighele pare-di ~vere scopo,·to o che egh apehca al pa1'1amentar,smo: la leggo' cioè di psicologia collettiva da lui espressa cosi: « ttnfrst nel monclo umano, 1iU0l àire peu- uto,-a,•sl, • . , . Per mhturaro quanto poco positiv a sia tale enun– ciazione, giova J'icordare com 'essa, nel.la _men_le del Sighele, aerivi dalla premessa a cu_1_ 11S1ghele tiene corno a un 'altra sua scoperta or1grnale. Che cioè in una riunione di persone, le idee si comu– nica'uo meno facilmente dei sentimenti. Afferma– zione che non ò altro so non la ripetizione di una verità già acquisita de tempo alla psicologia posi– tiva: che i sentimenti o le emozioni, essendo il materiale greggio delle idee, hanno un carattere comune fra tutti gli uomioi; mentre le idee - combinazione o architettura di que' materiali - portano il suggello della, struttura psichica iodiyi– duale e si prestano assai meno alla comumcab1htà. o,· quale è il nesso scoperto dal Sighelo tra questa legge, vera nel suo _compless~, di _psiCC?IO– gia elementnro, e la conclus1one a cu1 egh arriva, cho « unt1·st, nel monrto tonano, vuol di1·e 11eo- 11torarsf? • ii un nesso difficile a vedersi. Perchè lo stesso Sighele, nella sua lottora al 'l'ardo, pubblicata ne_lla Critica ('), aveva l'iconosciuto cho « la colletlmtà sa so1·pas.saro l'individuo nello supreme maniresta- 1.ioni morali • o ciò in coerenza all'avere ammesso che, mentre dello idee non si può fare che la media, dei sentimenti invece si può rare la somma. Ora, da cotali p~mess~ saltare ali~ ~nclusion~ che l'unirsi ò P8f$S'IOr:lt'Sl, non è possibile _sen_za _11 deliberato proposito d1 recare grossolana 1ng1ur1a alla logica. Comet l'unirsi, voi dite, crea forze mo• rali superiori alle possibilità indi,viduali,_e ~itm– geto che l'unirsi è pegg1orars1! La rntelhgeoza rappresentanto la media indi\'iduale, congiunt~ a unn potenza morale l'appresentan!e la somm~ m– diYiduale, vi paro dunque che sia un peggiora– mento I Yero è che il Slghele, nell'opuscolo che sto an– notando, mutn, non ò chiaro se consciamente o meno, quelle promesse alle quali tuttavia dice di riferirsi. A pagina 47 scrive:.« Che ~n_a riun!one d'uomini sia uoi suoi risultati collelhv1 peggiore della media dei slnçoli che la compongono, è un'af• fermaziono di cui Cl lusinghiamo di avere portato le provo o di ossa ci accontentiamo ». E qui, in calco alla pagina, rimanda il letlore alla sua pub– blicazione folta nella Critica, Ma m quella pub– blicazione egli aveva dotto che dei !òtOntimenti è possibile rare In somma, mentre delle ideo non si <') rag. t. (IJ Pa1. :11. (') PA&"- '7. t.~ no,-embN J894. può faro che la media. Ora. qui, _im 1 ece, salta_ruo~i un'altra o bon diversa atrormaz1one: che cioè 11 risultato collettivo è peggioro della media. nunquo: nella sua tooria di or son quattro mesi il 1isultalo intellettuale era uuuale alta media; il risultato morale supeì1ore alla media, o di gran lunga, perché uguale alla somma; e ora, in• vece eglf aOerma che il risultato collettivo è fnfa- 1·/or~ alla me,lfa I Quale è mai dunque il suo pen• siero genuino in argomentof Ne, d'allru p.,rto, lo proporzioni di quesui noui permettono eh.o !o mi di!unghi a_nota~e come_ l'e– nunciato « un11·s1\"uol dire pegg1orars1 » suo01 ne– gazione assoluta di tutto quanto la scienza positiva ò venula, omni incontrastabilmente, assodando. Pcrchè, a formarci solo nel campo delretica e della sociologia, basta notare cha la ovoluz1ono umana verso la civiltà ò provenuta unicamente dall'unirsi. Che cosa sono infatti la morale e il diritto se non la conseguenza _11oll'unh-.i1Da Aristotile,ad Ardigò la scienza ha r1conosc1uto che glt uom101 isolati non hanno nò possono avere, né morale nè diritto. Solo nel ~zzo delle prepotenze individuali si ro1•– mano le nol'me del vivero civile. Ma il cozzo non può nxvc1-a1-sise gli uomini non si avv'icinano, non si uniscono: togliete l'urto, togliete l'unione, e ogni base positiva manca all'etica ed al diritto. Per spie• garue la fol'moziono, astraendo dall'unirsi, occorre por mono alle spiegazioni della metafisica e della teologia. 'ò vale dh'O che altra cosa è la vita so-– ciale ed altra la vita collettiva; altra la psiche socia'le ed altra la psiche della folla; perché bisogn&– rebbe pur sempre spicga1'0 come la soc10là possa elaborare la sua psiche sen1.a gli avvicinamenti e senza l'unione degli individui. Dunque, riassumendo: nello studio del parlamen– tarismo il Sighole oscilla tra la diagnosi della de– cadenza e quella del tJ/;fO o,·gantco. Ma propen– dendo a diagnoslizzare il vizio organico, egli parte dal principio « unirsi vuol dire peggiorarsi », p~·il~· cipio />er sò nnti-r,ositivo ed assurdo e che egli, 11 Sighe o, il'l'aziona mento ricava dall'altro principio, cho dei sontimonti si può fare la som~na, mentre dolio idee non si può faro che la media, Ma anche quest'ultimo principio viene, in questo opuscolo, mutato nell'altro, c:ho il « risultato collettivo di una riunione è sempre peggio1·0 della media dei singoli che la compongono •· Le premesse della tesi sono dunque contraddit– torie rra di loro, o anli-positive. . .. Ma vedi:imo ora, qunnta serietà scientifica si possa attribuir'C alla applic..1.zioneche di questi suo~ criteri egli fa nl fenomeno parlamentare. E qui prometlo che lo mio osserrazioni, lungi dall'essere 1ndirizzate alla apologia del parlamentarismo, in– tendono semplicemente a mostrare come _sia ralsa la fisiologia datano dal Sighele, e come ti parla– mental'ismo sia giudicato dai socialisti, _che non lo difendono o non lo nttaccano, ma lo sp1ogauo e lo usane,. Per dar!i conto della funzione di un organo, è necessario conoscerne, anzitutto, la formazione. Or, corno ò unto il sistema parlamentare? Rispondo il Sighol?: ~ è nato, da una parte, per la ragiono che in piu c1si vedo meglio che m uno, - o dnll'a\lm parte, por reagire al pericoloso vec-– chio ~b1tema tirannico dell'arbitrio supremo di un solo •· (') E soggiungo: e Lo en?•·mità, a cui si ,abbando, navano I sovrani assoluti, recoro sorgere Il bisogno di sostituire al dominio di un solo quello di molti.
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