Critica Sociale - Anno V - n. 6 - 16 marzo 1895
91 CRITICA SOCIALE della luce, o la qualità della carta, dell'inchiostro, della penna. della matita con cui si scrive, ed infine gli eOètti dell'educazione e della volontà, che pos– sono pure profondamen1omodiOcarole naturoli ed innato tendenze. Entl'iamo cosi nel campo ve1·amente psicologico, nel quale il ~rafologo do,·rcbbe studiar rinOuem:a che sulla scrittura csorcilano le qualit...11. intime del soggetto, innanzi tutto nell':'lmbito estetico del senso, della fantasia, delle azioni 1·inesse; poi in quello etico del sentimento, della passione, dei trasporti impulsivi; poi ancora in quello logico delrintel– letto, della ragione, della volontà deliberata; inlìno in quello metafisico (metafisico nel senso nuovo o positivo della parola) dell'ideale, dell'estasi, delle aspirazioni ultrater1·ene. Questo ha fatlo, in parto, o con alti-o ordine e differenti crite1·'ì, in un rapido schizzo felice ma troppo schematico, Lucien ArrOat (l/evuephtlosoplltque, aprile 1893): ma io vorrei si rifa.cesso ancora, e proprio in quest'ordine che sembra a me il più naturale (vedi la mia Classi{i.cazionc nalut·ale dei fenomeni vstchtct - Milano, Dumo lard, 1802), aggiungendo la parto che spella alla idealità e che di solito è ingiustamente lasciata da banda: vorrei cioè che si racccogliessero, paziente– mente, centinaia e migliaia di pagine manoscritte (o scritte, s'intende, non per queste esperienze o sapendo che debbano assero studiate grafologica– mente), d'artisti, di letterati, di critici d'arte, di buongustai, di persone insomma avvezzo a tutto le più squisite 1•afllnatezze del bello sensorio, pe1•ri• cercal'\•i, in confronto con altrettante scritture di pe1"Sonesperimentate prive d'ogni gusto esletico, quali stimmate pal'ticolari imprima la pratica della bellezza nella grafia, e quali fra esse sieno comuni a tutti gli amanti del bello, e quali meglio agli artisti od ai critici, quali ai pittori o ai poeti, quali agli architetti od ai musicisti, e quali distinguano le scritture ratte nell'impelo della"""" e dell'entusia– smo, da quelle ve1·gale nella quiete e nell'indiffe– renza; e cosi poi per altrettanti valorosi e codardi, prodighi e avari, gene1·osi e maligni, collerici e miti, rogatosi e bonari, umoristi e musoni, egoisti e filantropi, e per altl'eltanti stati d'animo calmi o SCl'eni, od a~ilati dall'amore o dall'odio, dalla paura o dall'impaz1enza, dallo sconforto o dalla gioia; o cosi ancora, per intelligenti e zucconi, dotti e igno– ranti, sinceri e bugiardi, tenaci o volubili, ricerca– tori analitici e creatori sintetici, assimilatori inge– gnosi e innoYatori geniali, nell'attenzione e nella distrazione, nella noia o nella concentrazione; e cosi, infine, in confronto d'altrettanti scettici e miscredenti nati, d'indifferenli e d'incapaci di conce– pire e sentir l'infinito e l'ineffabile, di tante anime invece naturalmente mistiche e sognati'ici, di tanti spiriti visionari e contemplativi, facili ad assorbirsi nello ostasi e nei rapimenti dell'al di là. . . . Si potrebbe cosi formare, a poco a poco, un ricco museo grafologico, o meglio una sezione grafolo– gica in un più vasto museo di documenti psichici, come patrimonio comune e prezioso di dati a ri• prova delle leggi già formulate, ed a fondamento di nuo,•e induzioni e teorie; il quale si do,•rebbe poi aJlargare e completare con nuovi docume11ti sulla grafia professionale, sugli elementi comuni che si trova110 nelle scritlu1·e di tutti i proti, ad esempio (preti di vocazione, s'intende). di tutti i militari, d1 tutti gli avvocati, di tutli ~l'ingegneri. di tutti i medici, di tutti gl'indusfriah, di tutti i commercianti, e cosi via; e sulla grafia degli ano– mali, fisici e psichici, per difetto o per eccesso, ciò che ha già cominciato a fare il Lombroso nella seconda parto, la più estesa ed originale, della sua o,·a(otouia, teslè pubblicata dall'lloepli. Egli vi raccoglie infatti autografi numerosi. o de– bitamente classificati e commentati, di ammalati di visc01·i, di nei·vi o di ce1•\ 1 elloi di indiddui col– piti di crampo, di còren, d'iste1·ismo o di paralisi; di pazzi. d'opileltici, d'apoplellici, cl' idioti, agrafici o disgrafici: strani e terl'ibili sgorbi senz·ordine e senza senso, viluppi ed uncini confusi e tremanti, simboli deliranti e disegni puerili, ragnatele iue– sil'icabili, geroglifici ai-cani, tratti neri brutali, lunghi e violenti, come accessi morbosi di f1•enesia; o poi di persone $:eniali, d'arlisti, scienziati, statisti. guerrieri, da Garibaldi a Giacosa, da Yiltor Uugo a von lloltke, da Verdi a Cha1·cot, e da Ariosto a Renan; ed ancora di delinquenti, omicidi, assas~ini, briganti da un lato, falsari, ladl'i, truffatori dall'al• fro: infine, c,1pitolo inte1·ossantissimo, scritture d'ip• notizzati, p1·odigiosamente mutevoli secondo le vario successh•e personalità. loro imposto per suggestione, o riproducenti con verit,\, che sarebbe geniale so non fosso automatica, ora ~li atteggiamenti grafici d·un bambino, ora quelli d'una contadina, ora quelli d·un guerriero, d'un amanuense, d"un ,•ecchio. Perchè non tentare una prova consimile, che dov1·ebbe riuscir facile, e forse reconda di curioso 1·h•elazioni,su attori drammatici superiori, di quelli che sentono rortemente la parte loro e s'investono profondamente della personalitt\ fittizia che rap• presentano? . .. Ora, dunque, dati questi principi generali ormai definitivamente acquisiti alla scienza, rimane da stabilir~i il melodo grafologico, il corpo di regole atte a riti-arre la diagnosi psichica d'ogni individuo dall'esame sintetico ed analitico della sua sc1•ittura. Ed ò questo, principalmente, che tenta il Lombroso nel suo elegante manuale testò pubblicato dall'lloepli, ed ò questo cho prima di lui ha tentato abbozzare il CrOpieux-Jamin nel suo ormai qmHi classico libro « L'ècrttw·e et le cm·aclè1'e >, di cui l'Alcan a Parigi sta oggi per dar fuori una nuova o più l'icca edizione. Non sarà tuttavia fuoP di luogo avvertire ancora una ,•olta che si tratta d'una scien1.a che muove i suoi primi passi, e che in molto parti ha ancora bisogno di completarsi, correggersi, rafforzarsi; e che, ad ogni modo, non sarà mai sui· una semplice firma, sur un breve biglietto .isolato. che polr:\ fondarsi la determinazione e classificazione grafo– psicologica d'un soggetto: ma su parecchie pagine di sua mano, scritte in momenti ed in circostanze molto dh•e1'Se della sua dta esteriore ed interna, e dopo un lungo lavo1·0 di confronto, di cernita, d"eliminnzione, di combinazione e di sintesi: per non rischiar di giustificare con un giudizio som– mario e avventato il cinico motto di quel celebre e illustre poliziotto d"alto bordo, che presumeva di saper sempre trovare, nelle prime due righe d'un galantuomo che gli venissc1-o tra lo mani, tanto di che mandarlo a marcire nei sotterranei della Ba– sti~lia. Oli elementi significativi e rivelatori della scrit• tura si trovano, intanto, più che nei particolari delle singole lettere, nel suo atteggiamento gene– ralo: nella direzione saliente, scendente, ondata, 1!0110 suo .righe, e nella ampiezza, 1·egolarità, ele– ga111,a dei margini; nelrinclinaziono del segni verso sinistra, o nella loro erezione verticale, o, com'é più frequente, nella penrlenza corsiva destrorsa; nella grandezza delle lettere, uniforme od armonica o disuguale ed anomala, e nelle sue esagerazioni mact'Ografiche e micrografiche; nel loro tracciato
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