Critica Sociale - Anno V - n. 5 - 1 marzo 1895
72 CRITICA SOCIALE erano presenti perchè vivono sul salario degli altri), lavoratori, tessitori, alzarono lo mani e votarono il manifesto e il secondo ordine del giorno. I discorsi tendevano a provare principalmente che la mac– china, senza la protezione del hn-oro, era una ro– vina o una maledizione. «. Signo1•igiurati! Se vi dovessi dire tutto ciò che so dei padroni, vi meravigliereste. Un padrone di Stockport, che dieci anni fa occupava cinquanta. persone a 3ll>O alla settimana, oggi produce hl stessa quantità di lavoro con dieci uomini a 2;; lire. o di un'altra fabbrica in cui il lavoro è fatto tutto a macchina (alludeva al filatoio inventato nel 1770 da Samuele Crompton) ('). Rayners, fiutato lo spirito del meeting, ritirò )a riduzione e cosl fecero tutti gl{ all1'i padroni ad eccezione di un certo Bayloy. E lui che dovrebbe essere sul banco degli accusati. So egli avesse, come gli altri 1 riti– rata la riduzione, non vi sarebbe stato sciopero. li popolo si sarebbe contentato di avere resa impos– sibile la diminuzione. Si tennero meetings a Sta– lybridge, a llyde. A Ryde gli operai dichiararono di essere pronti ad abbandonare la rabbrica so non si ritirava la minacciata rid11ziono.A Droylsdon si fece lo stesso. Questa è la storia della chiusura degli opifici. lo sono sicuro che senza questa lotta migliaia sarebbero morti di fame. Perchè il grido dei padroni era: « Noi vogliamo ridurre i settima– nali!> Io non sono tra coloro che si contentano di vivere, come gli irlandesi, di patate, che si lascc- 1-ebbero vendere, come in Russia, colla terra. Io voglio che il popolo sia istruito. E una volta che il p opo lo è educato, la Charta deve divenire legge. « l.fy lm·d e signori giurati! Io non ho altro a dire se non che, malgrado lo deposizioni contro me, voi terrete conto della mia condiziono nei -,-apporli colla mia famiglia. lo ho veduto nelle fabbriche mogli e madri lavorare dalla mattina alla sera con un solo pasto. Come ho veduto le ragazze che portavano i bimbi due volte al giorno a succhiare lo mammelle dolio madri. Ho visto non pochi padri lavo1·are dall'alba al crepuscolo, con un solo pasto. Questa era la condizione degli opol'ai al momento dello sciopero. Avevano salal'i umilianti, poco da mangiare, pativano una miseria senza nome ed erano oppressi come non lo erano mai stati. li popolo oppresso, sturo, venne alla con– clusione che non vi era che la resistenza. Quale ne fu il risu1tato1 Vi leggerò uno dei tanti nostri manifesti, che proverà. come noi abbiamo fatto di tutto per non uscire dai limiti della legge. « La Voce del Popolo è voce di Dio•; è il ma– nifesto ai padroni e ai commercianti di Ashton– under-Lyne e del disfretto che lo circonda. « Noi, operai di Ashton-under-Lyne, riuniti, sen– e tiamo il dovere di dirvi pubblicamente che le « nostre sofferenze pei bassi salari e per altre causo « sono tali, che non è più possibile andare oltre. « Noi perciò vogliamo che ci diate lo stesso setti– « manale che ci davate nel 1s,10. Se voi dito cho « non potete pagarlo 1 è tempo per voi di radunarvi « e cercare la causa per la quale il lavoratore non « può essere sufficientemente rimunerato. Noi do– < mandiamo la cooperazione di tutte le classi per e impedire l'intera distruzione del nostro commer•cio « e la ruina dell'impero britannico. > « li placm·à ha la lista dei prezzi che ricevevamo noi 1840, e quesli, dice, sono quelli che vogliamo. « Il governo sembra determinato a non fai' nulla ( 1 1Proprio In quen'anno venne eletto nella Oran BN1tagn11.Il primo rappresentante del luoro. Non ne ricordo, in questo mo• mento, il nome. Ma ricordo beniuimo che present.ò alla Camera del Comuni un blll per fl&UN!I u.lari, bllt che non venne nep~ pure 11am1)ato.Non ottenne che due o trG 1'0ti. « per prevenire la ruina imminente. Esso affetta « di ci-edere che la miseria del popolo e ~li imba· « razzi dello classi medie non siano cosl grandi « come si vorrebbe far vedere.» Aggiunge che « Sii « interessi dei bottegai e delle classi lavoratrrci « sono identici »; e dimostra che la conseguenza della l'iduzione dei settimanali ò stata una perdita per loro e pei piccoli commercianti di tre milioni o cinquecento dieci mila lire. Questo, o signo1·i, è il terribile placa1·d, del quale il P. M. lesse il titolo e non il resto. Egli si scusa dicendo che 11011 ne ha una copia, quando si sa che gliene hanno inviato un pacco! e .Kon possiamo ora dire se riusciremo o no; ma « avremo, se non altro, la consolazione di non avere « domandato coso ingiuste o sragionevoli. Noi vo– « gliamo la taPiffa unica dei prezzi di fabbrica per < tutti i disti·otti manifatturie1·i. La tarilfa unica è « nell'interesse dei padroni, perchò impedisco che « uno venda a minor prezzo dell'altro. Si parla « molto della sopraproduzione e del rigurgito sul < mercato. Pe1• rimediare ai mali del passato lavo• e riamo dmHtue sole dieci ore al gio,·no. Noi ve– « dremo decrescere la manifattura sul mercato e « aumentare la consumazione dolio derrate. - Gli « operai di Ashton-under-Lyno. :. « Distribuita questa circolare, ci 1·iunimmo e in– viammo una deputazione a tutti i padroni, incari– cata di invitarli ad adottare lo dieci ore e a farla finita colle riduzioni dei salari e coi licenziamenti in massa. Alcuni si dichiararono pronti ad accettare queste condizioni o alcuni lo rifiutarono senza discuterle. « My lo1·d e signori giurati! Non vi intratterrò a lungo. Dicevo che il 20 agosto tenemmo una riunione di delegati di tutti i mestieri, allo scopo cli redigere la lista unica dei prezzi di fabbrica. Questo dimostra subito che eravamo determinati 1>erun aumento di salario. 'l'entammo di scoprire il seg1-etario dei padroni con una inserzione nel i\lanchesle,• Ouantian. Noi vole,•amo sape1·e da lui se essi acconsentivano a fissare l'orario a dicci ore e a dare i p1·ezzi di fabbrica del 1840. « Signori giurati! Io non vi ho detto tutto ciò che potevo della (abbrica. Avrei potuto dirvi, per esempio, che il J/ayo1· di Stockport, il signo1· Orrell, occupa 600 donne. Non ammettei-ebbe un uomo nel suo sta– bilimento per tutto l'oro del mondo! Ho veduto i mariti di questo operaie andare :.Ha fabbrica coi bimbi in braccio per dar loro un minuto di capcz. zolo della madre. Ilo veduto migliaia di uomini che andavano a far allattare dalla madre i bambini! come ne ho veduto migliaia portar il desinare alla moglie: Vi cito semplicemente le fabbriche del Bradshaw, do,•e non lavorano che le donne. Io feci parte della depubzione che andò dall'Orrell e dal Bradshaw per indurli a permette1•0 agli uomini di guadas-uarsi il pane nei loro stabilimenti. Ma en– t1·amb1rifiutarono. Una moglie pres-ò caldamente il padrone porchò permettesse al ma1·rtodi lavorare con lei. Non ne volle sapere. Questi non sono che gli esempi peraonali. 11apotrei citarvene a bizzeffe. C.Onquesto sistema i direttori, i capi fabbrica e gli altri tirannelli si prendono libertà scandalose. Se dovessi din•i i dettagli di ciò che ho veduto fal'e da questi uomini, non sareste meravigliati dei ri– sentimenti dei mariti cont1--o il « sistema di fab– brica:. e non.sareste punto meravigliati che ci sia qualcuno che tenti rilorrnarlo. Questo ò ciò che feci 1 questo è il mio delitto. « Prima di concludere vi leggero quest'alt1'0 manifesto ai compagni di lavo1•0 e al _pubblico in generale: « Noi, delegati rappresentanti il mestiere del CO· « tane, essendoci riuniti 1 giovedl 1. 0 settembre 18 ,2,
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