Critica Sociale - Anno V - n. 5 - 1 marzo 1895
74 CRITICA SOCIALE efTeLll.Questa, dello studio del Ferroro, è certo la parle più curiosa. La. condizione di queste donne, che dello recondito volult.à dell"amore non hanno che udito vagamente parlare, cho per una tendenzfl. psicologica. naturale disprezzano ciò che non hanno polulo gùdere, de,·o necessariamente portare nella. società. inglese quella pl'lulerie, quel riserbo pudico, soverchio ed affettato, che senza la presenza di queste 1pimter1, così nu– merose e cosl invadenti, non si potrebbe allriruenli spiegare Inoltre, in loro è ancora viva quella sentimentalità, quella eccessiva emotività che è propria della. donna; e questa tendenza, impedita di sfogarsi negli affetti della fa.miglia e nella cura della prole, riveste forme anormali. In nessun paese d'Europa. troviamo, come in Inghil– terra., numerose e fiorenti le associazioni per la di(o$a. degli animali; sono le tendenze psicologiche pervertite di questa nuova forma. di celibato che hanno saputo educare, sullo srondo stra.no d'idealità inrantile proprio alla rrzza britanna, tutta quella pietà malata.e ranatica. Ma, accanto a queste manirestazioni patologiche, la senlimenlalilà. appassionata. della donna seppe estrin· secarsi in un grande ufficio socio.lo . Vissute senza una. famiglia propria., queste spi nste,·s hanno trovato nel– l'amoienlo ben più largo doll'umani1à i deboli ,la soc– correre, gli sventurati da conrort.are. I..a carità, mercè la loro opera. attiva. od intelligente, ha assunto in In– ghilterra. proporzioni mera.vigliose i convien ritornare ai tempi in cui più. rigogliC'lsamcnte fioriva. il mona– chismo cattolico per comparare l'opera benefica cd amorosa di questo ter::o ses,o in mezzo ad una società in cui un più. largo sviluppo della. lotta per la vita ha fatto un maggior numero di inrelici e di vittime. In Inghilterra, dove ogni evoluzione economica. si compie senza scosse e senza sbalzi, perchè lo corri– spondo esattamente l'evoluzione del pensiero o della moro.le , la. rormazione di questo ler:o sesso, per qua.nto rappresenti un fenomeno di decadimento, non ha tur– bata la somma delle forze sociali. La donna delle classi medie inglesi, se non eompio il suo ufficio naturale di madre, adempie altri ufllci egualmente importanti i ìl suo \'alore sociale, se ha mutato di qualità. non ha certo varia.lo in quantità. L'individualità potenziale della donna si è trasformai.a in una energia nuo,·a, ma non è stata nè strozzata nè condannala all'inerzia. . .. Avviene lo stisso in Jtalia.1 Ci afl'retliamo a rispon– dere che no. Nel nostro paese la formazione di questa specie dì celibato con caratteri propri e con l'importanza di un fenomeno sociale non è paranco aV\'ertita: la donn11. si libra &ncora fra le idealità vaporose onde l'abbelliva l'arte dei secoli passati. Non che in Italia la rormazione del celibato remml– nilo nelle classi medie sia. proceduto più a rilento che negli altri paesi d'Europa. i al contrario. Se, dietro l'e– sempio di A. Bertillon calcoliamo il numero degli sposi non su 1000abitanti in genere, ma su 1000 abitanti che per età e per stato civile possono contrarre matri· monio, troviamo 53 sposi nell'impero germanico, 52,6 in Inghilterra e Galles, 51,3 in Austria, 50,1 in Italia e 45,8 in Francia (I). Dunque per l'Italia un numero pro- ( 1) Btdltffn del'I1u«tut nttt-naUc>nal d1utatl,1ti12ue. Rome, tS.94. G no porzionale di matrimoni inreriore a quello per l'In– ghilterra. Inoltre, se nella società. inglese, più.che l'emigrazione alle colonie, è la progrediente miseri& economica. delle classi medie quella che si opp)Oe al m1trimooio, molto peggiori a. tal riguardo sono le condizioni dell'Italia. Da noi i piccoli proprietari, stremati dalla concor– renza, dalle imposte, da un parassitismo esagerato, non trovano nel loro rata.le passaggio al proletariato altro riparo che le pubbliche amministra.zioni. - Tisica l'industria, chiuse quasi tutte le altre forme di esi– stenza più libera, i pubblici impieghi rimangono il solo grande porto che prometta ancora qualche ricom– pensa al lavoro intelleltuale. M!L il numero di questi speciali lavoratori troppo superiore ai bisogni delram• ministrazione, ha permesso a questa, già. esausta. dal poso dogli alti runzionari, cli speculare sulla eccessiva orrorta di lavoro intellettuale e di giuocare al ribasso. Nessuno dei grandi paesi d'Europa ha come l'Italia un cosi vasto esercito di tt·a-oetti, cui il matrimonio sarebbe un lusso disastroso. Alla scarsità dei marit.aggi corrisponde nelle nostre classi medie un celibato remminile rorse maggiore che altrove. M&.queste zitelle non costituiscono ancora un ler;o sesso La loro incompletezza fisiologica non impresse loro alcun carattere nuovo, non schiuse altri campi o.Ile loro attività. la.tenti, e sono rimaste, cogli istinti nor• mali della donna, a cullarsi nella impotenza del desi. ùerio non saziato. Nessuna esistenza. è più inrelice della toro! Per l'anor• malità. dell'ambiente, invertile le leggi biologiche della elezione sessuale, trascorrono la giovinezza. nella caccia disperata all'uomo, cui le esigenze economiche sroriano al celibato; e quando, coll'esaurirsi della runzionalità generati\·a. 1 cessano gli acuti desideri e con essi i lunghi civottamenti d'amore, nella rassegnazione dolorosa con cui sopportano il loro stato novello si affaccia la per– cezione lucida. della ,•anità. della loro esistenza. E, allora, in quello stato di decadenza fisica o morale che segue lo sforzo nervoso di un desiderio lungamente custodito e cresciuto, esse non trovano più le vigorose energie di nuovi e dh•crsi desiderì propri a un terzo ICSIO. Ma è ancora l'ambiento della società italiana che al– l'esplicarsi della individualità romminile all'inruori del matrimonio e della ramiglia ha opposto una. cerchia rerrea ed insormontabile. Quelle donne, che hanno ten– tato rorzare i campi riservati all'atti\'ità dell'uomo, hanno trovato, salve rorlunale eccezioni, un cosi \'h·o contrasto nel misoneismo paul'OSO delle nostre classi colle, che i loro sforzi riuscirono vani. L'origine di questo strano misoneismo e di questi pregiudizi runesli sull'ufficio sociale della donna si debbono ricercare nella nostra e,·oluzione economica ritardata e in– completa. ... La morale, i costumi, il pensiero insomma di un paese e di un'epoca non sono che fenomeni correla- 1ivi alla. sua organizzazione economica: a certe forme, a certi sta.dì dell'e,•olu1.iono economica corrispondono cerio forme e certi stadi del pensiero collettivo. Non possiamo comprendere il culto eccessivo della rorza bruta nelle società primitive, se non pensiamo alla economia a schiavi, che questo pauroso rispetto alla forza esige\'a per la. propria conservazione i non pos siamo intendere la runzione storica dal cristianesimo nell'età. di mezzo, se non ricordando l'esistenza di una
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