Critica Sociale - Anno V - n. 2 - 16 gennaio 1895

CRITICA SOCIALE 25 scatti lo fece credere piit di una volta una spia - dimenticando che lord Melbourne proibì perfino al Napier di servirsi delle spie, un sistema, disse, immorale e pericoloso. Una \'Olta l'Harney andò a1la Convenziono col berretto frigio per copricapo! « Sono pronto, Jisse, a combattere! ~ R. J. Richardson era un oratore che voleva con* vincere il pubblico che le moltitudini del Lancashire avevano leUo i commentari di Blackstone e cho avevano imparato che il popolo ha diritto di ma– nifestare i suoi vogliamo, prima colla petizione, secondo colla rimostranza e terzo colle armi. « Il popolo ha diritto di armarsi in difesa delle sue libert..1\. Come hanno trattata la vostra petizione firmata da 250.000 persone contro la nuo,·a legge sui pove1•i 1 Venne portata via - dalla Camera dei Comuni - da due uscieri in coda di rondine e in par1·ucca! -.. Alla Convenzione fece una mozione sul diritto che ha il popolo di armarsi e confortò il suo discorso con un tumulto di citazioni delle più alte sommità in diritto costituzionale. E 13. Convcm:ione YOtòposcia quest'ordine del giorno:. « Che le più alte autorità ammettono che il popolo di questo regno ha diritto a servirsi delle armi. » Questa 1·esoltttion venne votata anche da O'Brien, li'letchcr, M'Dovall e llarney. Riccardo Oastler era conosciuto in tutta la Gran• bretagna, l'Irlanda e il principato di Galles come « il re dei fanciulli nelle fabb1·icho ». Fu uno dei primi che iniziarono il movimento in loro favore. Come oratol'e chartista aveva delle irruzioni di a·rm! anni armi Brewstler, della forza morale, diceva che bisognava spazzare il campo dagli Oastler e dagli Stephens. Chi crede che esistesse « una cospirazione por una insurrezione generale», inchiude nella lista dei« congiurati» anche l'Oastler. Sir Francis Hastings Doyle, un collarone del to– rysmo di quei giorni, nelle sue « reminiscenze » ce lo dipinge come uno dei pili grandi oratori. li suo discorso era pieno di fuoco e <ti energia e su• scifava nelle masse un entusiasmo indescrivibile. La sua sinlassi era corretta e la sua dizione pur– gata ed esatta. Del reverendo Giuseppe Rayner Stephens ho già detlo qualche cosa. Era un vero oratore da piau.a. Si diceva « rivoluzionario fino al colte11o e alla morte ». La classe dominante era composta « di a~ssini ». Insegnava il decalogo alle turbe dicendo loro che « riprendere le ricchezze male acquistate non è altro che un atto di giustizia morale ». Qualche volta si entusiasmava con delle metarore che incendiavano le città e le spegnevano col sangue di coloro che combattevano la volontà nazionale. Divenne poscia, come J'Jlarney, nemico implaca– bile dellf~ forza fisica. Pott era un farmacista fanatico che appendeva alle sue finestre delle palle di piombo dorate come « pillole pei tories ». lo Italia si sarebbe proclamato lo stato d'assedio, si sarebbero scariCAti pelottoni di fucili sulla folla e si sarebbero pigiate le prigioni. Lord Melbourne, il presidente dei ministri, si contentò invece di scrivere nel suo diario: « Dobbiamo seguire atten– tamente questo sistema di fondare clubs per pro– curarsi delle armi. I discorsi che fanno sono Yio– Jentissimi e pericolosi. Ma ho paura che non vi sia nulla in essi che possa esse1·e processato con successo. Vi sono tuttavia periodi che dei bu0ni giurati potr~bbero dichiarare altamente sediziosi ». Il Oammage, anche lui chartista, sembra qualche volta per la forza fisica e qualche volta per la forza rhorale. A un grande meeling dei calzolai di Nor– thampton fece votare una risolu.ztone che incari– cava il segretario dell'Unione « di domandare al d Gino s,"nc segretario di Stato per gli interni - il marche.~e di Normanby - duemifa fucili colla munizione per difendere la l01'0 vita e la loro proprietà ». Qui il lettore capisce che il Gammnge non raceva che per imitare la at·istocrazia e la borghesia spa– ventate. Qualche volta invece ne pe1•de gli entu– siasmi e specialmente quando dice « che un popolo impreparato a fare il pili piccolo sacrificio non sarà mai preparato a fare il sagrificio della vita». Per lni forza fisica e forza mot·ale sono inseparabili. Egli c1•edevache se fa Convenzione avesse adottato, come si credeva, il piano di ritirare tutti i depositi alle banche in 01'0 - la Banca d'fnghilterra a– vrebbe dovuto spaventare il mondo finanziario col sospendere i pagamenti in 01'0 - di astenersi in massa - sempre fino a che la Charta fosse dive– nuta legge - da qualsiasi bibita tassata, di non avere più nulla di comune, Hè dal punto di vista comme1·ciale, nè industriale, che con colq_roche partecipano o simpatizzano col chartismo e di inau– gurare il mese sacro con un riposo generale; i chartisti avrebbero dato prova, se non altro, di essere, ,•olendolo, gli arbitri della situazione. Sugli impazienti e i mangiabo1 ghesi si serve di pal'Ole che sembrano buffetti. « Incapaci e sdegnosi di ra– gionare dalla causa all'effetto, non possono e non vogliono vedere che certi preparativi sono neces– sari prima che il popolo possa essere in condizione di sfidare i propri 1-uten. In generale queste per– sone sono grandi chiacchiemni. che fanno, per man– canza d'argomenti, del chiasso con delle parole ampollose e strepitose. • PAOLO VALERA. I PRINCIPII DELL'89 Il. Il « Cod'l Rural ». Nella seduta. del 14 giugno li91, dopo che l'Ai;som• blea ebbe approvata la legge contro le coalizioni ope– raie, l'abate Jallet propose e un articolo addizionale re– lativo alle radunanze (att1·oupements) che si tanno nel tempo del raccolto. Crodo - egli disse - che niente sia. più indispensabile, perchè l'anno scorso s·è vista nelle campagne una gran quantità. cli radunanze sodi· ziose aventi per oggetto, dopo il raccolto, di far au– mentare il prezzo cieltaglio dei grani.• ( 1 ) Oesmeunier, membro del Comitato di co1titu:ione, avverti allora che il Comitato di agricollw·a e commet·cio s'era occupalo, d"accordo col Comitato di costituzione, della ricerca dei mezzi atti a reprimere il genere di disordini lamenta.ti dall'abate Jallet; ed annunziò che questi mezzi f ace– \'ano «: parte d'un piano generale di polizia rurale, che sta per essere stampato. » (') Il 28 settembre 1891 l'assemblea approvò il testo com– pleto e deftnitivo del e Coàe Rural • riguardante i beni e gli usi rurali e la polizia rurale. IIeurlault•Lamervillo, relatore, ne aveva {durante la seduta dell'8 agosto) pre– dette lo laudi così: e Les habilanls des campagnes n'au– ,·ont pa.s besofo a·aulre catCchisme, (JlW ce code de lois ,-uralel. • (') Gli interessi, de' quali era stato interprete e portavoce l'abate Jallet, potevano teuersi soddisratti. li codice porta. in capo la. dichiarazione che « il territorio della. Francia, in tutta. la. sua estensione, à libero come le ( 1) Archlu, parlem-t11ttllru. Tom. XXVII. (') Ibidem. <'ì Archli:e, parlemm.tairtl. Tom. XXIX.

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