Critica Sociale - Anno V - n. 1 - 1 gennaio 1895

ORITIOA SOCIALE 9 nome di Società de' doveri. Coloro che non soddisrace• vano ai doveri, ai regola.menti di q1rnsta. società, erano vessati in ogni maniera. Noi abbia.mo le più forti ra– i\.Aui di credere che l"isti1uzione di cotali 1·iunioni sia. $fata. s1imola.1a, nello spirito dt>gli operai, meno allo scopo di rar aumentare, per mezzo della. loro coalizione, il salario della giornttla di lavoro, che per i'intenzione segreta di fomentare de· torbidi. (') « Bisogna dunque - concludeva - risalire al prin– cipio. cho spe1ta. alle convenzioni libere, d'individuo &. individuo, d1 fissare la giornata. per ciascun operaio; tocca poi all'operaio di manrftnerc la convenzione che gli lti ratto con colui che lo impiega. Senza esaminare quale de,·e essere ragionevolmente il salario della. gior– nata di lavoro, e ·conressando solamente ch'esso do– vrebbe essere un po' più considerevo~e che non sia. al presente (mo1ww1·1i) .... e ciò che dico è verissimo; perchè in una. nazione libera. i salari devono essere abbastanza. considerevoli, perchè chi li riceve sia. fuori di qilella. dipendenza. assoluta. c!le produce la priva– zione de' bisogni di prima. necessità, e che è quasi quella Jlella. schiavitù. È cosl che gli operai inglesi son paga.ti meglio dei Francesi. Io diceva. dunque che, senza Hssa.r qui il tasso preciso della giornata di lavoro, tasso che deve dipen,tere dalle conven1.ioni liberamente fa.tte tra. i particolari, il Comita.10 di costituzione aveva. creduto indispensabile di sotto·mettervi il seguente progetto di Je~ge, che ha per ogp:e\10 di pre\'enire, tanto le coa– lizioni che potrebbero formare gli operai per ru.raumen– tare il prezzo della giorna1a di lavoro, quanto (ah! ba• roni. .. avrebbe esclamato don Abbondio) quelle che po– trebbero formare gli imprenditori per rarlo diminuire. » Ed ecco il testo della legge: Art t. 0 - L'abolizione di tutte le specie di corp\)ra.– zioni di cittadini della s1e~sa condizione e proressione, essendo una delle basi fonda.mentali della. costituzione francese, ò proibitodi ris1abilil·le di rit.tto,sotto qualsiasi pre•esto e sotto qualsiasi forma.. Art. 2. 0 - I cittadini di una.stessa condizione o prores– sione, gli ~mprenditori, coloro che hanno uegozio aperto, gli operai e compagni di un·arte qualunque, non po– tranno, quando si troveranno· insieme, nominarsi nò dei presidenti nè dei segretari-sindaci, tenere dei re– gistri, prendere delle risoluzioni e deliberazioni, for– mare dei regolamenti intorno ai loro pretesi interessi comuni. Art. 3.' - È proibito a tutti i corpi amministrativi o municipali di ricevere alcun indirizzo o petizione so1to la denominazione di una. condizione o proressione, di darvi ri51pos1aalcuna., ed ò ratto lor obbligo di di– chiarare nulle le dichiarazioni che ootessero essere pr·ee:.ein questo modo, e di vegliare àuenta.mente che non sta da.lo ad esse alcun seguito nè esecuzione. Arf. 4. 0 - Se contro i principi della liberlà e della costituzione, de' cittadini addetti alle stesse professioni, ar,i e mestieri, prendessero delle deliberazioni, faces– sero Ira. joro delle convenzioni tendenti a rifiutare di concer10, o a non accordare chlJ'a un determinato prezzo il soccorso della loro industria. o del loro lavoro, le dette deliberazioni e convenzioni, accompagnate o no da giuramento, son dichiarate incostituzionali e atten– tanti alla..libertà. e alla dichiarazione dei diritti del– l'uomo e di nessun effetto; i corpi amministrativi e municipali sono tenuti a dichiararle tali, gli a.utori, ca.pi e istiga.tori che le avranno provoca.te, redatte o pre• siodute, sarn.nno cita.ti innanzi a.I tribunale di polizia, a richiesta. del procuratore del comune, e condannati a 500 lire d'ammenda,,e sospesi per un anno dell'eser– cizio di tutti i loro diritti di cittadini attivi, e non po– tra11110per il tempo medesimo entra.re nellè assemblee. Art. 5,- - È proibita.a tutti i corpi amministrativi e municipali, sollo pena pe' loro membri di rispon– derne personalmente: d'impiegare, ammettere o sof– rrire che si a.mmena.no alle opere di lor proressione in alcun pubblico lavoro, coloro degli imprenditori, operai e compagni che provocassero o sottoscri vossero le dette <'J B 'roi, duranle la •otadone delln le(lge, faua articolo per articolo, rispondendo a una obble:r.lonedi Laealle, non mancò di tirar fuori (anche allora!) I ,o~fllatorl de11lloperai. o B1ar o del'berazioni o convenzioni, eccetto il caso ch'essi di lor pr<•pria iniziati\•a si rossero presentati a.Ila cancel– leria del tribunale di polizia. per ritrattarle o scon– fessarle. Art. 6. 0 - So le dette deliberazioni o convenzioni ar– ftsse o distribuite in leuere circolari, conienessero qualf'he minaccia. contro gli imprenditori, artigiani, operai, o giornalieri rorestieri che venissero a lavorare nel luogo, o contro quelli che si con1en1ano d"un sa– lario inreriore, tutti gli autori, isti,l{atori e segna.tari degli atti o scritti, saranno puniti con una ammenda di lire 1000 ciascuno, e con tre mesi di prlgione. Art. 7. 0 - Se la libertà individuale degl'imprenditori e operai fosse attaccata. con delle minaccia o delle vio– lenze da parte di quest.e coalizioni, si procederà. contro gli autori delle violenze quali perturbatori della pub– blica quiete. Art. 9. 0 - Le raduna.nze di operai che avessero per scopo di intralciare la. libertà. che la costituzione ac– corda al lavoro dell'inrlustria. e di oppor~i a dei rego– lamenti di polizia o alla esecuzione de' giuf'!izi in questa materia, saranno riguardate come radunanze sediziose, e punite come tali. La. legge fu subito approvai&. Ga.ultier-Biauzat osò di osservare, timidamente, che c'era « qualche discor– danza • rra questa legge e e le leggi costituzionali sulla libertà. di tenere adunanze > ('). Egli stesso non am• metteva, del resto, che dovessero esserci delle coali– zioni, e poteva. benissimo tacere. Non vi fu discussione in merito agli scopi della. legge e la cosa procedè liscia nel migliore dei mondi possibili-° Tuttavia La. Cha.pelier rilevò di aver sentito dire in– torno a lui, che bisognava e rare una eccezione per le Cameré di commercio delle città. > E: e Certa.mente - rispose - voi immagina.te bene che nessuno di noi in– tende di impedire ai commercianti di chiacchierare in– sieme dei loro affari. > Quindi propose, e l'assemblea. approvò, che nel processo verbale rosse inserita una disposizione dichiarante, che la legge non concerneva. le Camere di commercio. . .. Si trattava di una. vera legge d'eccezione contro gli operai, contro di loro precisamente ideata e diretta. L'assemhlea., su mozione di Camus, decretò che si stam– passe insieme al testo della. legge la relazione fattane da La Chapelier a nome del Comité de constitution, e essendo essa molto atta a illuminare gli operai in– torno a.i loro doveri ». Il Mercure de France commen– tava la seduta del 14 giugno notando come il relatore e scoprendo, più ch'egli non lo volesse, senza dubbio, 11lato cattivo di queste disposizioni parziali, che in– tanto egli qualificava. come leggi genera.li» , avesse pro– posto d'inserire nAI processo verbale, ch'esso non ri– guardavano le Borse, le Camere di commercio. « Cosl » ancora il Mercure r) e leggendo: tutte le co,'J}Orazioni (') Con decreto del t3•t9 no,·embre ti90 l'assemblea aveva di– chiarato che « I cittadini hanno li diritto di riunirsi pacitlca– mente e di formare ira loro delle società libere, purchè osservino le lejlgi comuni a tut1i i cittadini ». (I) NercuP'e de France, del !5 giugno ti9I (D. !6). Oli operai che lan:rav:rno alla chieu. di unti;, Oenoverra mo– strarnnn, nella h-ttera lndiri:r.:r.ala a Maral, di ,aiwr già anche loro, c-,heI detentori del c-,a11ilele non hanno bisogno di cnallzinni formali per schiacciare Il sal11ri1Ho.Essi ben li vede,'ano I loro « oppressori » legati Ira loro .... E come ni:rglo, Tale la pena 1H rlporllr<l que~to brano della lt-ltera dlrelta da e~ttl a Mar11t: « Pieni di ricche:r.:r.e con1e110110 gh lmp1·endit<lri.... rereano aMora di diminuire le no1tre giornate di 48 soldi che l'amministrazione ci ha accor<!1tto.Non voirllono con11iderare che noi non slamo oc• <'upati al p!U Je non sei mesi dell'anno, rlò rh., rillur.e le nostre iitoroate a U soldi; esu questa n1lsera paga bisogna che troviamo di che pa11are l'affitto, vestirci, nutrirci, e so1tenere le nostre

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