Critica Sociale - Anno V - n. 1 - 1 gennaio 1895

2 CRITICA SOCIALE Noi socialisti, per un complesso di cause inutili ad analizzare, avevamo sin qui resa sempre più inevitabile I&decomposizione del partito radicale, e, mi afl"retto a dirlo, neppure qui noi avemmo piene ragioni giustill– catricl. Noi avevamo, al nostro passivo politico, la de– molizione di un partito il cui incremento avremmo do– vuto riguardare di buon occhio, ed ecco, di un tratto, senza che nessun ponte intermedio rosse stato prima gettato, noi gli cademmo nelle braccia repentina.mento dischiusasi e soverchiamente generose e dimentiche. Nessuno più di me, per quanto poco personalmente si valg&, è convinto che nella politica l'agire precon– cettamente ed in ba.se ad un piano troppo preventivo sia un errore gra ve ed irreparabile, e non poca parte del nostro isolamento fu dovuta a questa ta.ttica sba– gliata: ma, d'altro lato, l'agire soltanto in considerazione degli interessi del momento può essere errore più grave ancora e più irreparabile. Ma quando poi, in vista di tµtto questo, si crede che. deflgurando la. propria ftsio– nomia e scomparendo sotto una piU larga e meno in– visa veste, si giova alla causa propria, sembra a me, come non può non sembrare a voi, che allora si corra incontro al suicidio della propria parte politica. Ora., Recando noi altri, la Lega clella libertà era., fuor di dubbio, necessaria. ed utile per noi. ma doveva. essere soltant-0 il campo comune sul quale dovevano cospira.re partiti dit•e1•.si, uniti in una o.spirazione immediata, e non uno spegnitoio di ogni divergenza di vedute. ( 1) li partito socialista non può sussistere, è vero, senza il funzionamento degli Istituti costit1.1zionali(e non pos– sono, senza. di questi, sussistere nemmeno gli altri partiti), ma esso 6 un partito proletario, cioè, un par– tito che difende gli interessi di una.classe e che, quindi, dal &olo punto di vista deU'inJ.ereue deJ p,·olelariato reclama quelle rifo rme che gli altri partiti si immagi– nano di reclama.re nell'interesso di tutta la società. Come tale, anche amm essa la. sua. partecipazione ad una lotta. per un ti.ne comune anche ad altri partiti, esso vi porta una impronta. ed una caratteristica spe– ciale; esso è, in altri termini, una forza che si applica ad un punto sul quale altre forze si applicano, ma. una forza che non concorre a raddoppiare l'energia di un'altra, qualunque essa sia. Ne deriva che, mentre lo insieme del lavoro speso intorno ad uno scopo è iden– tico nel due casi, l'effetto ne è dive?'So i nel primo, la risultante sarà la diagona.le del parallelogramma delle forze applicate, nel secondo ne sarà. l"addizione Come vedete, la. diversità. non potrebbe essere più tangibile. Gli amici di Milano, dai quali noi eravamo abituati ad aspettarci la tattica più rigida e forse qualche volta esageratamente intransigente, hanno creduto di dover prererire la seconda di queste vie, proponendo per altro la loro condotta. come esempio ai compagni di tutta Italia. Essi si son fitti in ca.po che il trionfo dei radicali sarebbe questa volta il trionro dei socia.listi{'), ed ha.nnomostrato di sperare per il nostro paese quanto è avvenuto in Francia ( 1 ). Ma. io non augurerei al mio Partito una situazione politica qualitativamente simile a. quella. del partito socialista. francese, poichè non c'è speranza che noi potremo emularlo anche sul terreno quantitativo. Ma è appunto il desiderio di diventa.re molti quello che trascina. ad aggregarsi ogni sorta di elementi, ed i socialisti francesi dai salamelecchi go– blettiani alle promesse che anche marxisti intransigenti, ( 1 -lì Ripetiamo ehe ei ri11erbiamo di contraddire a lutle queale arbitrarle Interpretazioni che l'amico Arturo l,abriol.t. fa dei no• ,trl Intenti e del nostro pen1&iero. (Nota ~lla Cf1.1T1C••· n o come Lafargue e Guesde, vanno facendo ai piccoli pro• prietari, mi sembra. una cosa bellissima, ma.da pensarci su due volte prima di inTidiarla. In altri te rmini, il pasticcio delle idee è sempre determinato dal desiderio di voler accrescere le proprie file. (1) Per non an dar troppo per le lunghe con applicazioni esemplifica.te al nostro bellissimo paese ed al nostro glo– riosisssimo partito, io noterò che appunto tutte questé cose si possono veder rispecchiate nell'ordine del giorno dei socialisti milanesi. Voi, caro Turati, e la Lolla di chu,e, vi siete sforzati di difendere quell'ordine di idee dalle accuse che senth·ate bene avrebbero pullulato contro di esse i m&,secondo me, non siete affatto riu– sciti a provare che quell'ordine del giorno non sia con– traddittorio ben due volte, formalmente e politicamente. Voi sostenete che la tattica dei comp1·omessi elettorali sia un errore e vi rifiutate o.pertamente di dare i vostri nomi alte liste radicali, ma non i vostri voti. :\ia il compromes&o consiste forse nel dare dei nomi o nel dare dei voti't Ora, se cosi stanno le cose, nulla. torna più compromettente dell'appoggiare la lista radicale. Ma.voi dite: - badate, in questo caso il compromesso è unilaterale; siamo noi a comprometterci verao di voi r&• dicali ed a regalarvi tutte le utilità. di un accordo cosi– ratto; in quanto a noi, in quanto ai nomi nostri, noi non vogliamo saperne di compromessi in nostro favore. Vogliamo aiutare bensl i democratici, mo.non vogliamo riceverne aiuti. -Strano esempio di altruismo politico! Sventura.tamente esso presenta tutti gli _inconvenienti della tattica delle coalizioni, senza dare uno solo degli aiuti che da. essa pure si possono sperare. La contrad– dizione sta qui: credete utile lo. coalizionel Ed allora fatela. per quella che deve jessere. Giova.te a.gli a.Itri e giovatevene. Non la credete utilol Ed a.lloracomba.ttete per conto proprio. Non lo potete fare o non lo volete? Astenetevi. Di qui non s'esce. La Lotta di classe dice su per giù: - interrompere lo nostre tradizioni elettorali non possiamo e quindi non dobbiamo astenerci; - combattere soli non vo– gliamo, perchè potremmo determinare la caduta. doi radicali e sarebbe un male; - accettare la coalizione coi democratici è tradire la. nostra tattica; dunque non resta che la via. prescelta. Il ragionamento è vizioso, proprio nella sua. coda.. Se voi, accettando una coali– zione, credete di venir meno ai vostri doveri di par– tito, non li seppellite meno accetta.ndola. di ratto, cioè regalando i vostri voti ai radicali; ma. se poi voi rite– nete immorale pigliare voti dalla borghesia. su nomi che signifi cano lotta contro tutte le sue gradazioni politiche, dovete pensa.re che non ò meno immorale per qualcuna di esse ricevere i vostri. Voi rendete un cattivo ser– vizio ai vostri amici, poichò in questo modo voi li disi• stima.te . La. cosa è ingiusta ed immorale rper noi, non può esserlo meno per loro. La. giustizia e la moralità, che è quanto dire rutile ed il nece.s&ario, non diventano il loro contrario guardando a.ttraverso il prisma di un diverso colore politico, come la paglia non diviene fieno se regalate un paio d'occhiali verdi ad un grasso bne. Me.,caro Turati, la cosa più amena di tutta questa (t\.Cconda. è la. e piccola lista • di cui è parola nell'or– dine del giorno dei socialisti milanesi. Voi sapote di quell"allegra ragazza la quale ricorda.vasi di avere a.voto un figlio, ma, diceva lei, « così piccino! • Ora ad un dipresso così sta il fatto vostro. I socialisti mila.nasi vogliono e non vogfiono, desiderebbero fare ed hanno paura di impegnarsi, starebbero quieti ma. !non sanno ( 1 ) V. noia precedente.

RkJQdWJsaXNoZXIy