Critica Sociale - Anno V - n. 1 - 1 gennaio 1895
CRITICA SOCIALE 11 Alla dimostrazione del settembre 1838, in favore della Riforma parlamentare condensata nella Charta del Popolo, il tribuno Vincent chiamò i componenti il ministero Melbourne e gli ex ministri un mucchio di Jmaves (furfanti). • Lord John Russell (segretario di Sta,to per gli interni), disse, è un furfante,_Brou• gham è un furfante, Peel è un furfante. Welltngton t un furfante.» Jl colonnello sir \V. Napier, presente al meeting, non seppe trangugiare l'insulto contro il « pili grande generale dell'epoca moderna!» .. « Voi mentite! Il duca di \:Vellington non è un f.Rfante. Egli combatté pel proprio paese nobil– mente, eroicamente!» Vincent: « Ripeto che chiunque, sia egli un \Vellington, un Russali o un Napier, mi nega il voto, è un !<nave. La rappresentanza come è oggi è una cospirazione contro il popolo. E io invito il popolo a rivoltarsi corttro questa ingiustizia. » Napier: ~ Le ingiurie non giovano ad alcuna causa. Un uomo,anche onestissimo, in politica può prendere delle cantonate. lo credo che 9,uesto sia il caso di Wellington. Chiamando il piu grande soldato d'Europa un briccone, vi degradate!• Il reve,·endo Stephens. al comizio di 250.000 char• tisti radunati in Kensal ì\foore, vicino a Manchester, disse che il « principio• della Charta del popolo si riassumeva nel diritto che ogni individuo ha di avere una casa e un focolare. « La Charta è il di– ritto di ogni uomo libero che respiri l'aria di Dio o che calpesti la terra di Dio. Il suffragio univer– sale è una quistione di coltello e forchetta. Se mi si domandasse che cosa è il suffragio universale, risponderei che vuol dire una buona giacca, un buon cappello, un buon letto, un buon pranzo, un salario che mantenga nell'abbondanza e un orario di lavoro che permetta di rimanere in buona sa– lute. Io sono qui tra mezzo a migliaia di persone, la maggioranza delle quali è venuta, probabilmente, senz'armi. Perché le avete lasciate a casa 1 Pe1•chè avevate paura. (Grida di no! no!) Perchè dunque le avete lasciate a casa f Perché le au1orità e i con– stabili di Manchester hanno dichiarato di ave,·e fiducia nel popolo « pacifico e leale•· È questa di– chiarazione che mi ha impedito di essere qui con 10.000 uomini armati.» Qui il lettore si ricordi che prima del 71 il cit– tadino era padronissimo di armarsi di qualunque arma da fuoco o da taglio. Lo stesso John Russell, durante la discussione tumultuosa sui disordini di Birmingham (1839), disse che < senza dubbio era diritto di chiunque di armarsi per la propria di– fesa. • Solo il « nobile lord • aggiunse che l'armarsi di una parte della popolazione per ter1•orizzare ed allarmare i sudditi era un abuso. (Bill o( rtghts). Il reverendo Stephens, come mi pare di avervi già detto, fu uno dei più violenti del movimento chartista. Sotto l' « Albero del cotone•• a un miglio e mezzo da IIyde, invitò le moltitudini a venirvi con un pugnale nella destra e una fiaccola nella sinistra. Parlando dei padroni delle fabb1•iche,incitò la folla a coprire di pece e di penne Jones (un padrone) e a dargli il fuoco. « La vendetta, disse il Signore - così il reve– rendo - è mia e vi ripago. Non date un centesimo alle chiese (egli era un dissidente della « chiesa stabilita>) e ai loro ministri, e comperatevi delle armi. Non abbiate paura dei soldati perchè dessi sono con noi. Un soldato venne chiamato dinanzi il comandante. È vero, gli domandò, che simpatiz– zate pei chartisti1 - Accidenti! rispose. Siamo tutt.i chartisti ! :» Insegnò ai presenti come prender·si del pane. « Colla picca sul petto dite ai prestinai che alla prossima volta vi prenderete la pagnotta sulla sua punta. ~ Poscia domandò se 01•anoarmati e la folla rispose con delle scal'iche saltual'ie. otf: 1 J no B1arco Che cosa credete che abbia preso per tutto questo e per dell'altro che lascio nella penna I Gli si lasciò subire il processo a piede libero, e dopo un discorso di cinque 01•0,lo si condannò a diciotto mesi di carcere. Coi discorsi pacifici e violenti la Charta divenne la speranza della Grande Bretagna democratica o della truculenta democrazia, come la chiamò lord Melbourne. Ciascheduno trovava in essa la panacea dei suoi mali. Rappresentava la giustizia sociale. Era per tutti della emancipazione economica e po– litica. Cogli oratori nascevano i giornali. Londra aveva il suo Dtspatch, Edimburgo il suo 'Prue &:01~man, Newcastle il suo Northeni Ltbe1~ato,-~, Birmingham il suo Journal. Bronterre O' Urien, il nemico implacabile della nuova legge sulla carità pubblica, pubblica,·a l'Ope,·ative; i superstiti di Cobbett, Il Champton e la Char-ttst Circu1a1·. La grande petizione firmata da 1.280.000 nomi perchè la Camera dei comuni prendesse in consi– del'azione la Charta, alta come una ruota di dili– genza, andò al Parlamento come in trionfo. Essa venne deposta sul tavolo della p1·esidenza da otto uscieri. Il deputato Atwood la circondò di un discorso senza riuscire a commuovere gli onorevoli. Essi rifiutarono di prenderla in considerazione con 255 voti contro 46. Tutto era finito. Taylor - un repubblicano dai capelli lunghi e bipartiti - dalla cravatta rossa - - dal copricapo floscio - un uomo che aveva ereditato da qualche mese 30.000 sterline - che non credeva che nella rivolta a mano armata - riassunse la sua collera con una frase: «. Mano alla torcia! » Che farei li popolo si abbandonò alla forza fisica. Malgrado la proibizione governativa, i chartisti continuavano ad armarsi, ad esercitarsi alle armi ed a meetingare, dopo il tramonto, con selve di fiaccole. I discorsi rinvigdrivano. Il boycottismo (ostracismo sociale) si propalava. Si andava di bottega in bottega a do– mandare: Siete chartisti 1 E chi diceva: no! veniva registrato sul libro nero. Si pensò di punire l'In– ghilterra testarda col sacred monti! o col mese sacro, equivalente a uno sciopero generale per un mese. Gli operai e i non operai chartisti dovevano astenersi da qualunque lavoro per obbligare le classi dominanti a curvare la testa e a concedere la Charta. Taylor, oltre al mese sacro - il quale, tra parentesi, doveva incominciare il 12 agosto - propose un run o un'irruzione sulle Banche: tutti i chartisti dovevano invadere e portar via del loro fin l'ultimo soldo. Fu Bronter,·e O' Brien, il l'ivale di O' Connor, e il direttore dell'Operative - che mandò a monte il mese sacro colla proposta di sottopor·re la que: stione al popolo. Cane! Feargus O' Connor invece incalzò i chartisti a riempire le chiese e obbligare cosi i ministri ecclesiastici a occupa1'Si di loro. In quasi tutte le officine d'Inghilterra - e spe· cialmente in quelle dell'Inghilterra centrale e set– tentrionale - si lavorava giorno e notte a preparare picche a tre scellini e mezzo ciascuna per la rivo– luzione di domani. PAOLO VALERA. L'Almanacco socialista - che abbiamo prenunziato nello sco,-so nuniero - è ormai ttnminente. Ne abbiamo Visto le bozze - e et pa,·ve che la solerzia dei giovani amici compilatori sia stata ,'imeritata dal ptù, brillante successo. 1'ì sono articoli dei nostri migliori scritto,,;
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