Critica Sociale - Anno V - n. 1 - 1 gennaio 1895

IO CR!Tl CA SOCIALE di una slefsa condizione, nella legge, si dovrà aver presente una. eccezione arbitraria, inserita nel pro– cesso verbale senza forma di legge nè sanzione reale. > La borghesia francese spogliava la classe operaia del diritto di associazione, appena conquistato; e niente, osserva Marx, caratterizza cosl bene que!to colpo di stato borghese come il pretesto allegato. (') li dire che gli opera.i, coalizzandosi, tenta.vano di far rinascere le abolite corporazioni, era una cosciente e tristissima menzogna. ('). Gli è ch'essi mira.vano allo scopo di« for– zare gl'imprenditori ad aumentare il prezzo della gior• nata di lavoro >; ecco la vm·a contravvenzione ai prin– cipi fondamentali della costituzione borghese. La lealtà legislativa i borghesi delsecolo xix l'hanno ricevuta. in tra.dizionedai padri dell'89. Mara.t,a pro– posito delle leggi sulle patenti, ebbe a chiama.re « igno– rante • il Comite de constittttion. Oh! il 14 giugno 1791 esso diè prova di essere tutt'altro che ignorante: con chiara coscienza rispondeva agl'impulsi istintivi del– l'interesse di classe, che dominava, naturalmente, nel– l"assemblea. (*J La legge del 14 giugno veniva a.trac– cia.re alla concorrenza tra il capita.lee il lavoro dei limiti fa.vore\'olia' capitalisti. Chi non sa che il parlare di libertà contrattuale per l'operaioisolato è una.atroce ironia 1 . .. Con un po' pii) di sincerità nella legge 19-22 luglio 91, t it. II, a.rt. 26, è detto: « Le pene portate dalla legge sulle associazioni e radunanze degli operai e persone della stessa condizione,saranno pronunziato dal tribu• nale di polizia correzionale.• MERCURIO. famiglie, quando abbiano moglie e figli.... • Ed ultima nota: • I nostri vamplr\ ...• riflutano so•ente alla famiglia d'un operaio, ferito o ucciso a mezzogiorno, Il salario del principio della gior– ·nata •· (IJ Capitale. Ediz. francese, pag. 3!8·31'9. t'l Sotto il regime delle corporazioni si dlstingue-,.ano, In ogni mestiere, gli apprer1dUU, i compagni, ehe avevano coml,liuto il tirocinio di 11.pprend!ni 11e11zarrivare a diventare mau,n, e i mautri (maitres). NeHuno poteva esercitare 11mesllere, a pro• prio beneficio, .11'egll non era maestro. Nessuno diventava maestro se non dopo un tirocinio di un determinato numero di anni. BI– sognava ancora, per ottenere quel titolo, subire un esame aopra la regole del mestiere e fare un cavo-ct·opera, cioè provare la propria abilità praticamente, eseguendo con per(er.lone uno degli ogge~tl del mestiere; pagare al corpo del mestiere un diritto per la bona comune; pagare un diritto per la compera del mestiere \Il dirillo di la•orare In l<'randa era considerato come una parte del demanio regio); pagare a tuul I maestri un banchetto di rl• cevimento. In l)arecchie profoesloni Il tlgho del maestro, dopo a\·er compiuto il suo tirocinio d'apprendista, oUeneva Il grado di maestro senza esame nè capo•d'opera, ma pagando i dh-lttl ordinari. La vedova del maeslro non rlmaruau\ pote\'& conti– nuare nella condizione di suo marito. La polizia della corporazione era esercitata dal giur:i.tl, guardie elette dal mal:'stri o nominale dal prei;o,to di Parigi, ch'erano abitualmente ln numero di quattro, e prendevano nome dal giu– ramt:nto col quale s'impegnavano: onde il titolo colletti•o lor dato talvolta di jurar1d~. Con un edilto del febbraio t776, autore Turgot, furono da Luigi XVI abolite le comunità di commercio, arti e mestieri e le giurie (delle corporazioni} e i diritti dl maestranza. Questo editto accennando alle« dl1poa1zioni irragionevoli e varianti all"lnflnito • degli statuti delle corporar.ionl, li dir.hiarava • ognora dettati dal più grande lo1eresse dei ma1:"1tr1 di ciascuna comunltA ». L'anno steuo le corporazioni rinacquero, meno vessatorie che per lo panato, ma ancora oppressive, e contrarie al diritto di lavorare (cosa ben diversa dal diritto al lavoro}: flnchè poi l'as– semblea n:11:lonaledel 1 marzo 1791 ne decretò l'abolir.ione, instau– rando Il regime della. libertà {o1lllmltatn concorrenza) commer– ciale e industriale. l') Come dice il Thiers, l'aHemblea e la guardia nazionale componevano« la nazione media, ricca, Illuminata e saggia»; l'assemblea era l'organo clella • bnghesla saggia e moderata », B1b1otec:1Cìno B1arco LA CHARTA DEL POPOLO 1 ') I • sei punti• della Charta del Popolo sono in un opuscolo del 1775 intitolato < Diritti Legislativi• - analizzati e difesi dal maggiore Cartwright - un lettore e un ammiratore di Paine, celebre per avere fatto parte della Convenzione Nazionale dei Danton, dei Marat e dei Robespierre e per avere scritto I Diritti dell'uomo. • ~ Ma può darsi che l'opemio Lovett - il supposto · autore della Charta del 37 - non l'avesse neppu letto. Dico «.supposto», perché il vero autore della Charta è irreperibile come l'autore delle _8ore. Tutte le piattaforme radieali del 1817 tumultuavano di suffragio universale per gli adulti (maschi), di voto (elettorale} segreto, di Parlamenti annuali, di abolizione del requisito della proprietà per essere eleggibile e di indennità pei deputati al Parlamento. Hunt ne era l'oratore, dirò così, della piazza..,e Burdett della Camera dei Comuni. • Il Manifesw della Charta venne pubblicato e dif– fuso a milioni di copie 1'8 maggio 1838, cioè circa 11mesi dopo che Guglielmo IV era passato a miglior vita e due mesi prima che corresse pel regno il sottovoce di Corte, che faceva pullulare gli inter– rogativi nella testa dei sudditi sulla troppa intimità tra la giovine regina e il vecchio primo ministro Melbourne (Z). Lord Melbourne, dall'ascensione di Vittoria, aveva come trasportate le tende da Dow• ningstreet (la residenza ufflciale del presidente dei ministri) al castello di Windso1·. La discussione e l'approvazione della Charta ;~~:~~. 1 ~~~?a ah,~~!~ 1 1.f ie~l·~c~~br~~Z1;~~r!~ct (Londra). I suoi « punti » invece di cinque sono sei: suffragio per gli adulti maschi, parlamenti annuali, voto segreto, abolizione della qualifica di un'entrata di 300 sterline all'anno pel .deputato, indennità. ai memb1•idella Camera dei Comuni, e distretti elettorali equipollenti. In testa agli otto deputati e ai sei operai che la firmarono, è O' Connell, il quale restituendola al segretario della «.Associazione degli operai» disse: « Ecco, Lovett, la vostra Charta. Agitate, e non ces• sate l'agitazione che quando l'avrete ottenuta tutta intera». Tuttavia il «.Liberatore» che io classificherei tra i whigs~ e che metterei tra i patrioti che fanno pagare, ai concittadini, salata la loro eloquenza, poco dopo voleva che si sostituisse il Parlamento triennale all'annuale e che si cancellasse il salario nazionale ai deputati! Prima che le moltitudini venissero alla frase « o coi mezzi pacifici o colla f01•za », la propaganda chartista si diffuse in tutta la Grande Bretagna. Gli oratoi•i spiegavano alle tm•be che nessuno doveva pagare tasse senz'essere rappresentato, che ogni cittadino aveva diritto al voto, che l'elettore doveva essere protetto dalla intimidazione e dalla corru– zione, che gli abitanti del collegio dovevano essere liberi di scegliersi quel qualunque rapp1•esentantedei loro interessi volessero senza l'ostacolo della rendita annuale, e che la pluralità del voto nell'individuo ricco doveva essere recisa dalla costituzione come una vergogna nazionale. Taluni dei più noti della piattaforma chartista bollavano i ministri con dei sostantivi ingiuriosi e roventi. (') L.'amlco nostro Paolo Valera ha cominciato - fin dagli ul– timi numeri della scorsa annata - questi studi sulla Iruurre• :iior1e chartùta che I lettori seguirono tl.nqui con tanto intere&&e. Ogni articolo sta da sè; tuttavia, pei nuovi abbonati, ne prepa. riamo la compie a raccolta in \'olumetto separato. (Nota lUlla CRITICA). (VJChi a•eue del dubbi spfl.gir,i The Grnille Mernolr.r - a Journal or the rclgr1 o/ Qmen Ylctorta e dia un'occhiata aJ.. l'A.t1t1Ual Re9l1tc1· del ~838. I/

RkJQdWJsaXNoZXIy