Critica Sociale - Anno IV - n. 21 - 1 novembre 1894
CRITICA SOCIALE 325 partiti affini si presentò supcrgiù nei medesimi termini che in Italia, al Congresso di Reggio Emilia. Gli uni - e noi eravamo di questi - si opponevano assolutamente ad ogni alleanza borghese; gli altri si pronunciavano in ravore dell'autonomia delle Federa• zioni, sotto espressa riserva di mantenere integralmente il programma del Partito. Questa seconda proposta ru adottata con una debole maggioranza (110 voti contro 97 e 6 astensioni ostili), e, subito dopo, in parecchie città. si impegnarono le trattative coi radicali. Questi ultimi accettarono in massima l'alleanza, ma, eccettualo a Liegi e a Namu1\ dove furono quasi as– sorbiti dal Partito operaio, si pronunciarono al tempo stesso per la coalizione tli tutte lo forze anticlericali - per la t1·iplice dei socialisti, dei radicali e dei liberali conservn.tori. Ciò si risol,·eva net ricostituire su nuo,•o basi i due partiti tradizionali che si erano tino ad oggi diviso il 11ostro paese. Tale coalizione, rra elementi divisi da. ir– reduttibili" antagonismi di classe, non era possibile se non a patto di rigettare nell"ombra Je questioni socht.li a tutto profitto della vecchia questiono clericale. Il Partito operaio ru unanime nel respingere la tri– plico alleanza. I radicali, obbedendo allo loro afilnit;\ naturali, si precipitarono nelle braccia dei conserva.tori, e cosi si trovò confermata, una volta di più, col metodo sperimentale, la inanità della. politica delle alleanze. I cattolici. L'opposizione al Governo si trovò dunque divisa in due frazioni risolutamente ostili, fra le quali alcuni ra– dicali spaiati oscillavano, come quegli omiciattoli di sughero che vanno da un polo all"altro di una pila elettrica. Nel rraUempo, il vecchio partito cattolico subiva esso pure il contraccolpo dell'antagonismo delle <'lassi. I patroni e. tutori delle società operaie cattoliche, rormatesi da qualche anno nei centri industriali, recla– mRrono poi loro protetti - o per sò - un piccolo po• sticino al sole. E, poichò i cattolici del Governo face– vevano orecchio da mercante, i democratici cristiani palesarono l'intenzione di costituirsi in partito distinto. Tutto si accomodò nondimeno, grazie alla polente intercessione delle autorità. ecclesiastiche. Si gettò un osso do. rosicchiare agli operai cattolici e sopratutto ai loro capi; e, salvo ad Alost, dove i fratelli-nemici della reazione clericale si dichiararono un·aspra e fu– riosa. battaglia, il partilo del Governo entrò in campo strettamente unito, almeno in apparenza. Pronostlel della borgbesl11. Il Partilo operaio aveva dunque da combattere i <lue vecchi partili, rinforzali da elementi nuo\•i: il partito liberale, ingrossato coi radicali i il partito cattolico, au– mentato coi democratici cristiani. Negli ambienti borghesi lutti i pronostici stavano in favore del governo clericale. I liberali, lutfavin, si lu– singa.vano di acquistar terreno, rors'anche di rovesciare il Ministero, un ideale a cui aspira ogni liberale degno del nome. Quanto ai socialisti, tutti i politicanti erano unanimi a ritenere ch'essi costituivano una quantitù. trascurabile, uno stato maggiore senza militi, la cui insolente albagia non riesciva a dissimulare la com– passionevole debolezza. L'indomani del giorno che il Partito operaio respinse sdegnosamente i mandali e l'alleanza offertigli dai li- 81b 1oteca Gino B1arco berali-uniti di Bruxelles, la bidCpcmla,ace Beige cosi si esprimeva: e Non conviene esagerarsi le forze elettorali del Par– e tito operaio. Esso ha.un' organizzazione, una disciplina, e ed ò qualche cosa. Ma il numero, ch·esso millanta, ò e precisamente il suo lato debole. Esso se no avvedrà. e bentosto, non soltanto a 81'uxelles, ma benanche in « provincia, a dispetto delle speranze e degli sforzi dei e suoi agitatori. » Lo forzo e l'aziono del soclollstf. Superfluo dire che i socialisti, malgrado lo inconte– stabili difficolti\. della lotta, avevano troppa fode nella. rorza della loro organizzazione per lasciarsi impressio– sionare da questo prorezie. 104.000afllliali al Partito; abbondanti risorse fornito dalle grandi Cooperative socialiste; tro giornali quoti– diani, il Voon,il, il Peuple, e l'B<:lto du Pcuple, stampali a più di 50.000 esemplari; una popolazione industrialo straordinariamente densa, profondamente lavorala da dieci p.nni e pitì di propaganda incessante. Erano tali elemeriti di successo, da dover essere ciechi per disco– nosce1•ne l'importanza. Aggiungete nno srorzo SO\'Tumano negli ultimi mesi precedenti alle elezioni. La Federazione brussellese, tosto aperta. la campagna, cominciò dal pubblicare dodici opuscoli di propaganda teorica, a dieci centesimi e a diecimila esemplari eia•• scuno. i,~urono bruciati via. Parecchi, massimo quelli relativi alla questione agricola, ebbero due ed an~he tro edizioni. Si diffusero poi due milioni di opuscoli a 2 centesimi (8 pagine), indirizzati allo vario categorie di lavoratori. Ogni grande corporazione - operai dell'indumento, car– bonai, carrettieri, operai dello costruzioni, industria. tessile, impiegati dello Stato, institutori, ecc. - ebbe il suo opuscolo speciale, la cui tiratura era stata cal– colata giusta i censimenti professionnli del 1800. In certe città, specialmente a Bruxelles, la distribu– zione di questi opuscoli, acquistn.ti in blocchi dalle Fe– derazioni locali 1 fu organizzata con tale perfezione, che ciascun operaio si trovò in mano l'opuscolo che pH1 specialmente si rireriva al suo proprio mestiere. Duo iJruppi di opuscoli erano diretti agli operai cat• tolici o ai contadini. Per diffondere questi ultimi in lutti i villaggi, si ri– corse a un mezzo abbastanza. originalo. Ogni domenica, alle 6 del mo.ltino, un plotone di 20 a 25 biciclisti partiva da Bruxelles, o dalle altro città, per arrivare nei Comuni rurali all'ora della prima mes!a. Si distri• buivano ai contadini opuscoli socialisti e convocazioni all'adunanza. che doveva aver luogo appena terminata. la messa grande. All'ora fissata, il predicatore socialista si collocava atringresso della chiesa e, salito i;;uuna scranna., esponeva ai contadini il programma del Par– tito operaio. I prodromi della ,·ittorlR. I risultati di questa propaganda- interrotta talvolta. a colpi di bastone - furono nullameno soddisracenlis• simi. Pili d'un villaggio dove, un anno fa, si bastona– vano i propagandisti, novera ora. un gruppo affiliato al Partito operaio. In tutti i Comuni dei dintorni di Bru– xelles si constatò, il l,l di questo ottobre, l'esistenza. di un nucleo socia.lista, e, nelle campagne circostanti allo. regione industrialo, molti villaggi, fecondati dalle infll– t.ra.zioni operaie, ci diedero la maggioranza.
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