Critica Sociale - Anno IV - n. 21 - 1 novembre 1894

332 CRITICA SOCIALE ag,•a,•io di buona memoria. Ma disgraziatamente dopo tanto progredire, dopo tanto migliorare, la miseria della classe lavoratrice anzichè diminuire aumentò e au– menta ogni giorno. Per cui si dovrebbe oramai capire cho il Partito soci11lista 1 volendo procuraro il benessere dello classi lavoratrici, t.lO\'l'àcercare il miglioramento non dell'ogricoltura - il che in fondo in rondo vuol significare aumento del prufltto dei padroni - ma bcnsl il miglioramento delle condizioni delle popolazioni agri– cole i che è una cos.l ben diversa. Vediamo difatti che, pur rimanendo alla nostra Italia ed esaminandola regione J>orregione, è nella parte di ognuna di questo regioni 1>iù riccamente produtth 1 a e meglio coltivata che le popolazioni lavoratrici si tro• vano nello condizioni pHl basse, più misero i che anche da noi lo. leggo tli llonry Goorgo ò perfettamente vera, elio in regimo capitalista prog1•osso o povertà si danno immancabilmente la mano. M11- 1 pur lasciando da parto questa co nsiderazione ge-– nernle o che da sola basta a. innlida.ro luttal'architet– taziono del Gall&\'resi, veniamo ad esaminare diretta• monto la proposta da lui falta o o. corea.re qual valore essa possa avere. Ad allO\'iare, anzi a togliere tutti i ma.lida cui è gra– vata l'agricoltura, l'inlolligonto compagno di Bergamo, fuorviato dagli articoli dell'ing. Oaina, propone la pa: nacea di un bigliello iiJOtcr:ario tl co1·sofo1·;oso. Questo biglietto, omesso dallo Stato, verrebbe dato ai proprie• tari di terreni che lo garantirebbero con una saldissima ipoteca, nl 3 1 /, od al ,I 0 /,. Esso, secondo i proponenti, equi varrebbe ad oro; tuttavia dovrebbe emettersi a corso forzoso! Per tal modo l'agricollura, aiutata dnl credilo a buon mercato, si ris\•eglierebbe, progredirebbe e oltrecht' for• maro la felicità di tutti gli agricoltori, alimenterebbe tutto lo allre industrio, cho alla lor volta alimentereb– bero il bilancio dello Stato, il qua.lo per soprapiù iota• schorobbo da 35 a 40 milioni di inter essi annui per ogni miliardo di omissione. Insomma. tutti i mali sarebbero guariti e la questiono sociale risolla. con questo bi– glietto ipotecario. Il che sarobbo una gran bolla cosa, se non lasciasse nella mente qualche dubbio. •'• Per chiarire e p!'ecisare bono questi dubbi, facciamo un breve esame della questiono esaminandola partita• mente sotto i diversi punti di vista. in cui può presen• tarcisi e nelle sue \'arie applicazioni. Por mezzo di questo biglietto ipotecario il pubblico pres tercbbo a una parte di sò, ai proprietari di terre, o il governo farebbe in questo prestito da avallanlei a\·allante che in realtà. nulla arrischia, ma che non di meno esigerebbe strozzinesco.mente, por questo suo bel servizio, un interesso del 3 1 /, o del 4 '/,. Resta però a vedersi se il \'Oro creditore, il pubblico, si accontenterà di prestare il suo denaro g1·ati1 et am01·e, pel semplice moth•o che il suo denaro ò sicuro. La cosa è molto dubbia; poichè, sebbene il Gallavresi dica che il biglietto ipotecario circolerebbe come oro, non mi paro credi– bile. Per quanto esso sia garantito, oro non è veramente, non potendosi convertire in oro quando si voglia, e quindi darebbe luogo ai soliti o oro.mai smascherati giochelti del mercato monetario o immancabilmente dept·e;;orebbe. In tal modo il capitalista preleverebbe indirettamente il suo interesso, interesse che di\•ente– rebbo tanto più gravoso dell'ordinario, in quanto cbo si ò anche obbligati a dar la mancia al mediatore go– verno. Biblioteca Gino Bianco Prova irrefragabile di quanto dico si ò l'emissione di assegnali fatta ,Jalla Francia rivoluzionaria nel liOO. La primaemissionedi400.000.000 ru garantita su 5.000.000.000 di beni ecclesiastici; ma, malgrado tanto solida garan– zia, gli assegnati deprezzarono tanto, cho il governo no dovette decretare il corso forzoso. Si obbietterà. forse che quelli erano tempi rivoluzionari, ma io controb– bietterò che ai nostri giorni la proprietà. del suolo ò più discussa e corre maggior pericolo che non allora. Ma un'altra difficoltà maggiore si presenterebbe su– bito, qualora si tentasse davvero l'emissione di questo biglietto ipotecario. Per fare il salmi di lepre ci vuole tlel lepre, si disse; cosl perchò si posso.no emettere questi biglietti ipotecari, ci voglion o dei fo ndi liberi da ogni gravame ipotecario, il che ò difficile assai. Or– mai i p ochi fondi che rimangono liberi da ogni gra– vo.mo ipotecario appartengono e quasi sempre - por servirm i delle parole del Oalla.vresi stesso - ad un proprietario novizio, ad un ereditiero, oppure ad un industria.le o commerciante ritiratosi dai commerci e che in\'esto i suoi risparmi con vera passione nella pro• prietà terriera »i e quivi furono già introdotte tutte le migliorie e i porrezionamenti possibili, mentre invece e dove i fondi sono spogli di piantagioni, dove la vege– tazione è stentata, lo catapecchie sono luride e eroi• tanti, ivi il proprietario o è un antico rusticano carico di debiti o misoneista, o ò un signorotto che vivo in città e non si cura dei Condi.» L'omissione di questo biglietto non riguarderabbo ndunquo i primi, quelli che gi~ hanno i loro fondi in buone condizioni, perchè vi hanno investito lo loro somme; ma toccherebbe soltanto i secondi, coloro i cui fondi trovansi a mal partito, coloro che abbisognano di danaro per introdurre le migliorie rese necessarie da.Ileprogredite esigenze dell'agricoltura. Ma di cosl-Oro, secondo il Gallavresi, una. parte vh•e lontana dai campi senza punto darsene cura e non varrebbe certo a scuo. to1·0la. loro apatia l'emissiono di questo biglietto ipo– tecario; l'altra. parto - e questa ò la piU numerosa e le. più importante - ò già. carica o stracarica di debiti i le suo proprietà sono già.interamente coperto d'ipoteche o non saprebbe più dove garantire questo nuovo da– na.ro che le \'errebbe offerto. (') Per cui potrebbe darsi il caso che questi valori cartacei, nonchè convertirsi in oro, come vorrebbe il Gallavresi, non potessero neppure convertirsi in terra, che puro è cosa ben diversa.! Nè mi paro si possa facilmente condividere l'entu– siasmo che tanto l'ing. Oaina quanto il Gallavresi di– mostrano di avere por il corso forzoso. Questo entusiasmo si basa in gran parto net sofisma economico che il danaro sia ricchezza e che basti in generalo aumentare la massa di moneta circolante per aumentare il benessere della società. Del resto i mera. . vigliosi effetti del corso rortoso non sono altro che gli effetti del credito. Anche uno spiantato qualsia.si può parere un Creso per un dato tempo, se egli riesce a farsi imprestare od a carpire in qualche modo del de• naro; il difficile però sta nella restituzione. La dolorosa esperienza fatta dalla Spagna. alla scoperta dell"Ame– rica, dove puro non trattnvasi di carta, ma di oro vero e genuino, dovrebbe esser un grande ammaestramento! Generalmente si dice: « Perchè l'Italia ò povera, perchè la sua agricoltura ò delle più arretratel Perchè in Italia scarseggia la moneto.. » (') ti debito Ipoteca.rio sale or:imal a H miliardi circa; 11 ugglunga & que,to li debito chlrogr&rnio e poi 11faccia po1to, te ,1 pu6, al nuo•o biglietto lpot.ecarlot

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