Critica Sociale - Anno IV - n. 20 - 16 ottobre 1894

CRITICA SOCIALE 311 tineau, di w. N. Moleswol'lh, di Spencer Walpole e di Justin M'Carthy - il supposto leader degli auti– parnellisti il'landesi della Camem dei Comuni. La dill\ll'enza tra le pagine dei p,·imi e le pagine degli ultimi nou è che nella dala. I salal'iati, i senza sala1·ii. i pitocchi senza spe– mu;,.a rii uscire dal naufragio sociale. formicolavano nelle courls - angiporti - e immelmavano nelle cellai·s - luride stanze sotto il suolo - degli abi– lu1·i, come i lol'o antenati dei secoli xvi e xn1. Le cou,·ls erano cosparse di detriti umani. Nelle cella,•s, dell'individuo non rimane\•a che la bestia. \"ivevano pigiati, ammonticchiati, in un'atmosfem pestifera. Coloro che a\•evano un letto, o una par– venza di letto, o uno sd1-aioqualunque, non senti– vano più il sesso. La famiglia intera vi si coricava sopra e vi dormiva abb1-acciata, pelle a pelle, in– cosciente che i bi~otli ben pasciuti considerino <1uestigruppi or1•or1 sociali. La loro degradazione o la 101-0po, 1 erezza erano tali che il Walpole scrisse che un salario pii, alto avl'Cbbe 1·esa la loro esisteu1.a spa"ente\'ole e un sahwio pili basso intollerabile. Nessuno di loro a\'eva mai sentito dire che l'ultima fucilata a \Vaterloo a"eva innalzato il 1·egno unilo a prima potenza. del mondo. Essi emno una ge11e1-azionedi allampanati, di e.arca se, come e peggio di pl'ima. Nell'esercito imperava anco,-a il floggltl,{J (castigo corpo1-nle). La pitoccaglia, cho aveva immortalato \Vellington, veniva cu1·,·ata sull'asino cli legno e cin– ghiata o frustata a schiena nuda fino a quando il dorsale non era più che una poltiglia insanguinata. La gioventù pove1·a venh 1 a agguantata dallap1·ess– gang (pattuglia di a1·1·uolator1) e irreggimenlata nelresercito e nella marina. I tt-ibunali e le assisie considerm•ano le moltilu• dini non al disopr-a del bestiame. li cosidetto fel– lone. nno al 1836, alla vigilia della Clw,·ta, 11011 ave,·a neppure di1·ilto alla difesa, vale a dire a farsi rappresentare dall'av\'OC.'\to, e al condannato a mo1·te non si accordavano che poche or-e dalla sentenza. Lo si impiccava o squartava all'indomani in pubblico. Non 1>a1·liamodella legislazione operaia. Non esi• sleva che la tirannia pacfronalc. A Olasgow - nella Scozia - non appena la gente dei lavo1·erii si fe. dem1-0110per uno sciopero, i padroni li chiusero tuol'i dalle fabbl'iche. Nel 1831, per esempio, selle conciato1·i di 8e1·mondscy 1 a poche miglia dalla metropoli, vennero condannati al ca1-cere per essersi licenziati pt·ima di a, 1 cre finito di conciare un nu– mero di pelli. )laI111•adosi fosse in piena propa· ganda socialista, l'rnfanzia non a,·eva che qualche asilo . .l'CI' IOl'Ol"alba della legislazione non appa1·ve cito nel 1838, quando il Parlamento votò la legge che limitava il lavoro dei fanciulli sotto i 13 anni a otto 01-ee dichiarava illegale l'occupazione della ragazzaglia sotto i O. I giovani sotto i 18 poterano ltnrom1·e U9 ore la settimana. Lo leggi contro il dil'itto di associazione (combt– nalion taws) erano scompal'se da poco. Ma nella mente dei legislatol'i d'allora la protezione del lavoro col mezzo delle Unioni ora della cospira– zione o della tirannia democratica. (Vedi to,•à .\let– l>oiwne·s Papers). Nel IS.'ll, durante l"agitazione pel btlt della riforma (llcfo1·m Mll o{ 1832), pii, di mille operai entl'arono nelle pl'igioni a scontare il dclillo di voler migliora1·c la propria classe. I sei ma1·tiri - come sono chiamati - di Dorcheste1·. stati condannati a sette anni di deportazione J>cl grave crimine di ~were. 1·c~istt-ati i nuovi soci el– l'Unione con giuramento d1 es.sere fedeli allo sta– tuto - una cosa comune a tutto o quasi tutte le associazioni del tempo - sono ancora nella me– mo1·ia di coloro che hanno la b~u·ba grigia. B1blloteca Gino B1anro Lo st esso Robel'!o Owen - il padre del socialismo a ba.se di una morale sana, il gmnde « rigenera– t ore • - lo spel'imenlalisla che aveva già diffuso pel regno che « il la1•oro ò la sol'gente di tutte le ricchezze• - colui che, come rJisse il suo illustt-e biografo (Lloyd Yones), lavorò pel popolo, morì la– vorando pel popolo e non ebbe alti-o pensiero, mo• rendo, che il suo benessere - il 1:-;aprile 1831, a capo scoperto, p1'0tetto da ti·edici vessilli ciel lavo,·o. a fianco del 1·e, 1 erendo \Vado, negli indumenti cano· uicali. seguito da un esercito di 120.000 operai commossi, si a, 1 viò da Copenaghen-fields colla dopu• tazione che portava al segretario di Stato ~e1· gli inte1·ni la petizione che prega, 1 a sua maestà, Ou– gliclmo IV - il re, come si diceva allo,~a, affabile con tutti, il re che passeggiava per le arterie lon– dinesi come qualunque altro cittadino, il re cho st1·ingeva la man.o agli amici cli una ,•olta e spesso, incontrandoli, li faceva salire nella sua car1'0z1.a- a ridurre la sentenza che ados.-.;opotremmo chia– ma1·e siciliana o a g,-aziaro le vittime delle assise di Dorchester. Pu un'o1-a solenne. 'l'utto il mondo operaio era c<,lla mano sul cuore. Tutte le speranze erano al ?\linistcro in Parliamenl street. E quando si seppe cho lo,•d .llelbourne - colui cho pochi anni dopo si pavoneggiava presentando Roberto Owen col volume del Nuovo 111.ondo1no1·ale in mano, alla regina Vitto1•ia - non volle ricovel'o nò l'uomo che aveva spiegato dalla tribuna dei rapp1·esentanti di \Vashington la te01•ia della 1·igene1·aziono so– ciale, ne la depula.zione, il dolore e l'ira trabocca- 1-0110insieme. Col f1-ont indietro sali per l'al'Ìa rululu ! lungo che senti,•a dell'ambascia e dell'in– dignazione della massa battuta. La stampa era \'eduta di mal occhio. I giorna– listi e,·ano come dei libellisli. ol 1S08. per dir1•enc una, i capoccia degli av\'ocati di Lincoln Inn vota– rono un articolo cho escludeva dal foro « tutte le persone che avevano criUo nei giornali c1uoti– diani ». Vent'anni dopo ammutinarono perchè il lo1·d cancelliere aveva invitato al banchetto il p1~0. prietal'io del 'Pinics. Southe,r, cho era stato gio1·– nalista lui stesso 1 propone,,a a lo,~d Live1·1>0oldi « cu1·,•are la stampa deportando i giornalisti•· lm– ma~inatevi poi che cos'erano i gio1·nali e i giorna– lish della gente che voleva conquistare i dil'il!i J)Olitici e miglioraro la p1'0pria condizione'. Sui giornali J}8sava anco1•a il bollo di 4 pence (40 centesimi). Gli operai si può dire che l'iusci– vano a sapere certe notizie come ai tempi di Sa– muele Johuson - il pioniere dei reporters parla• menta1·i. Cioè quando giunge,•a un amico o una leltel'a. '!'ratio t,·atto usciva qualche mostl'iciattolo di giornale chb il fisco ammazzava. Qualche , 1 olta riusciva a tirare innanzi poi· delle settimane. Ma la « battaglia • h'a « i til'anni di Somer.set House » (gli ufnci londinesi del nsco, ecc.), e coloro che anelavano al giornale libero dai ceppi fiscali, accu– mula1'3 dell'allro combuslibile nel cer,·ello dei ri– formato,·i. Dal bili della l'irorma, alla riduzione del bollo sul giornale a un penny, nel 1S.'l6,pill di 500 fra riformatori e chartisti incipienti subi1-ono la gatlabuia pe,· la pubblicazione dei periodici « ille– gali ». Per le « classi inferiori » - come si chia– mavano allora persino dagli 01•ato1•i radicali - non t1·0, 1 ate che valga la pena di es ere ricordato che la I oce <lei vopolo del 1831, la quale, malgrado costasse 7 pence col bollo. ave\'a una tiratura di 30.000 copio. Lo scopo della Votce o{ lite Peopte e1·a di « uni1·e le classi p1·odutt1·ici » in ciò che ad03Sosi chiama una am.atgalion, (lntdes unfon. o fodera1.io11e di meslicri). La pl'ima « rivolta le– gale » conl1'0 il francobollo sul giornale, fu il ,·er– dotto del I~ in f,wo1-edel JJ(Jo1· 11,wt's guarrlian

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