Critica Sociale - Anno IV - n. 20 - 16 ottobre 1894
318 CRITICA SOCIALE lavoro e la fa ribassare di prezzo per il ribassamento dello merci necessarie alla sua riproduzione, ma anche nel mentre che essa, al primo suo apparire, anche spo• radico, cambia il lavoro impiegato dal possessore della macchina in lavoro potenziato, innalza. il ,•alare sociale del prodotto della macchina al disopra del ;mo valore individuale e permetto al capitalista d'indennizzare il valore d'una giornata. di forza di lavoro con una pic– cola parto del valore <leiprodotto di un giorno. (Kapital, I, pag. 3it dell'edizione tedesca). Vediamo ora che cosa rappresentino queste genera.– li1à1 quando siano sottoposte ad una analisi minuta. Cominciamo dalla « plusvalenza. relativa). Di questa anzitutto, secondo il Marx stesso, non si può parlare che per la. produzione dello merci salario. Essa. si ,•erifica quando, richiedendo la produzione di una certa quantità. della merce sa.la.rio un lavoro mi– nore di prima, diminuisca il valore di quella parte di tale quantit,\ che costituisce il salario degli operai cho l'hanno prodotta.. Se noi quindi considerassimo i rap– porti intercedenti fra. due capitalisti produttori della stessa merce salario, quello e.lei due che impiegasse capitale tecnico differenziale, dovrebbe, per ricavare un profitto non minore di quello dell'altro, produrre, nello stesso tempo di lavoro, una. tanto maggior quan– tità. della. stessa merce, che la differenza cosi aumen– tata. fra il la"oro totale (lavoro necessario più soprn• lavoro) e il lavoro necessario, lo reintegrasse del profitto c.liminuito per opera. e.leicapitale costante. Senonchè, non potendosi, secondo i concetti medesimi del Marx, concepire duo prezzi per la stessa merce, il capitalista anticipante capitale tecnico minore, quan– tunque producesse coll'ic.lentico lavoro una minore quanlità. della merce salario, dovrebbe venderla al prezzo medesimo a cui il capitalista che impiega capitale tec– nico differenziale .. e il prezzo di prima gli assicura,·a il profitto normale, il prezzo a cui ora è coslret!Q a venderla. non gli darà che un profitto mollo al c.lisoUo. Egli dunque, 11011 potendo seguiture a produrre in queste condizioni, o applicherlt lo stesso capitale tecnico del capitalista di prima, o passera ad altra inc.lustria. Comunque, verranno meno le circostanze su cui doveva esercita_rsi la nostra analisi: per'chè, nel primo caso, i capitali tecnici dei duo capitalisti cesseranno di essere differenziali; nel secondo, uno dei duo termini di pa– ragone dileguerà. nella persona del capitalista cho si è trasferito ad altra indusiria. Ne segue, che se la nostra analisi dobbiamo portarla sopra. capitalisti produttori, con diverso capitale tecnico, di merci salario, non lo possiamo che sopra capitalisti produttori non della stessa, ma di due diverse merci salario. · Sia dunque il capitalista .t che con 100 misuro gran– turco e IO misure J>anno sa.lari, più 25 giornate lavoro di capitale tecnico a logoro zero, produce con 150gior– nate e.lilavoro 150 misure granturco i ed il capitalista B che, collo stesso ca1>itale salario di 100 misure gran– turco e IO misure panno più 25 giornate lavoro di capitalo tecnico a logoro zero, produce, puro dopo 150 giornate di lavoro, 150 misure panno. In questo caso, essendo il valore delle merci di ciascuno dei capitalisti di 150 giornate di lavoro o la loro anticipazione di 110 giornate la.voro in capitalo salari pit\ 2,:; giornate in capitale tecnico i il profitto di ambedue i capitalisti ò di 150 giornate lavoro - 135 giornate _ 15 giornate _ - 135 giornate - 135 giorna.to - 11,110/o. Fin qui i due ca1>ilalisti, impiegando lo stesso capi– tale tecnico, ottengono un medesimo profitto. S-uppo- 1 8101oteca u1no ~,arco niamo ora. che .4 cominci ad adoperare un capitale tecnico non più cli 25, ma. di 3i,5 giornate di lavoro a logoro zero. Perchè egli possa ottenere malgrado questa anticipazione, sterile per sè stessa di profitto, il profitto normale, bisogna, secondo il :\tarx, che, in seguito alla introduzione Jel capitale tecnicodilferenziale, laquantifa della merce aumenti, a spesa costante, di tanto, che il valore c.lellaparte e.liessa, che costituisce il salario degli operai, diminuisca di fronte al va.lor~ delrintera. massa in modo tale, da ricondurre al saggio comune il profitto diminuito per raumonto del capitale tecnico. Se, mentre il la\'oro mosso dalla nuova anticipazione totale rimane di 150 giornate, l'aumento della. quantità di granturco, prodotta in seguito all'introduzione del capita.le tec– nico differenziale, non sia semplicemente proporzionale all'aumento del capitale, non sia. cioè di 163 misure, ma di 171 misure, a."remo allora che, possedendo questo 171 misure granturco, come prima lo 150, il , 1 alore di 150 giornate di lo.voro, lo 100 misure granturco che vanno spese in salari rappressntano un va.lor(\ non più e.li 100, ma. e.liSi,5 giornate la\'Oro Abbiamo allora che il capitalista A, se anticipa. in più di B un capitale di 12,5 giornate di lavoro che non gli fruttano nulla, spendo però in salari solo 87,5 giornate lavoro in gran– turco pili 10 giornate in panno: in tutto 97,5 giornate, anzichò I IO come A. li suo profitto dh•enta. dunque di 150giorn. Ja,•. - (9i,5 giorn. salari + 3i,5 giorn. cap. tec.j 135 giornate cioè del /~, ciel 11,11 ¼, egunlo quindi a quello del capitalista. JJ. Sembra dunque che il capitalista A, quantunque abbia introdotto un capitale tecnico c.lifferenziale, riesca ad ottene.-e, per mezzo della plus,•nlenza relativa, il pro– fitto comune. Ma. si badi un momento. Il capitalista B, come già. sn1>piamo, anticipa. ai suoi operai, produttori di panno, ollro alle 10 misure di questa merce, 100 misure granturco. Ma questo hanno ora., come abbiamo visto, un valore molto minore di prima, un valore di Si,5 giornate di lavoro. La sua anticipazione quindi non è più \li 110 giornate lavoro in capitale salari, più 25 giornate la,•oro in capitalo tecnico, cioè di 135 giornate in tutto, ma. div~nln invoco di 97,5 giornate lavoro in capitalo salari, più 25 giornale lavoro in capitale tec– nico: complessiYamente di 12?,5 giornate. Il suo profitto è dunque non più dell'l l,1 I 0 /,. ma del 22,40 Ofo. Vediamo cosl cho il processo stesso per cui il capi– talista anticipante il capitale tecnico differenziale riesce a ritrarre il profitto comune, la diminuzione cioè del valore della merce salario da lui prodotlii, fa. sì che il capitalista, il quale anticipa il ca.pitale tecnico minoro, percepisca noi medesimo tempo un profitto molto mag– gioi·e di quello di prima. La distanza frn. i due capita– listi rimane cosi incolmabile. L'identico fenomeno si ripeterebbe nel caso dello scambio fra una merce sa· lario prodotta con ca.pitale tecnico differenziale, ed una merce non salario. Nessun altro caso essendo, oltre a questi duo, possibile, rimane dimostrato che il capitale tecnico differenzialo, anche quando 1 essendo impiegato alla produzione di merci salario, produca. una plUS\'U· lenza. relativa, non ò capace di ridare al cn1>ilalista che l'ha introdotto il profitto no1•mnle. D'altra parte la esperienza del passato o la pratica. di tutti i giorni ci insegnano che i capitalisti produt– tori di una qualsiasi merce salario, quando applicano una data macchina, non fanno punto il calcolo, elio noi, per seguire il ~lars, abbiamo compiuto i non guar– dano punto, cioè, se in segui·o alla introduzione del
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