Critica Sociale - Anno IV - n. 19 - 1 ottobre 1894
CRITICA SOCIALE 293 EVOLUZIONE DEL PARASSITISMO ORGANICO Il parassitismo è di necessik\ un modo d'esistenza derivato all'uno o dall'altro doj modi di esistenza che noverammo nei precedenti articoli. C) Sar·ebbe interessantissimo conosce,·ne.con preci– sione le ori1;tini e 1o cagioni; ma le dintcoltà sono tali - massime in rntto di parassitismo orgnnico - che finora tale studio fu a mala pena tentato. 'ella srera degli essoPi viventi, i soli elementi che pos– sano darci qualche lume sono, da un lato, la 1>w1·• folOgi<t, il raffronto coi tipi vicini, e, dall'altro, l'emb,·tolo{Jta, lo studio dello sviluppo individuale, nel corso del quale si scorgono, in molti parassiti, apparire reminiscenze d'uno stadio anterio1-e, non p,'\rassita1·io. Quanto ai parassiti sociali - indipendentemente dai metodi usitati in biologia e che possono impie• gnrsi in dati cnsi - noi troviamo un mezzo d"in– rormazione più dil'etto e pili sicuro nella storia, e ancor meglio nell'osser\'azionc quotidiana dei falti sociali. Pii'I fortunati dei naturalisti, noi ,•adiamo nascere il parassitismo e ci troviamo quindi assai meglio in grado di studiarne le cagioni e le origini. I. Evoluzione del parassitismo nei vegetali. Nelle piante e nei protisti, come, aél esempio, nei batterii che sembrano rannodarsi al regno vegetale, il parassitismo deriva sempre o dall'olofitismo o dal saprofitismo. Lo dimostreremo con esempi tolti ai dive1-si gradi della scala, dai battorii salendo fino ai vegetali fanel'Ogami. PAHASSlTISMO OLOFITICO. - 1. 0 Talune specie di microbi sono del tutto indipendenti; fornite di una materia colorante adatL,, esse assorbono dall'atmo– sfera il carbonio di cui hanno bisogno e il loro genere di vita è molto simile a quello delle p_iaote otonte. Altro specie suppongono la presenza di ma– terie 01-ganiche e vivono come saprofih (bacillus sul>tilts); nlt1·e, ancora, possono eventualmente com– portarsi da parassiti (bactllu.i_/etani); altre, infine, non \'ivono che da parnssitf e p1·endono tutto ciò di cui hanno bisogno alla vittima che li ospita. Il bacillo della tubercolosi, ad esempio, ci pre– senta questo stadio ultimo di una evoluzione. che ha l'olofltismo por ~unto ,d1 parten,.,. _lmposs1b1I~ concepire un para.ss1ta pm completo; mcapace d1 sviluppardi fuori di un ospite adatto, esso prende il proprio nutrimento alla linfa e alle cellule, l'os– sigeno al sangue, al quale prende pure il calore; il suo adattamento alla temperatura del corpo è cosi completo ch'esso non sa acctima1-si in altre condiziom; tate è la sua dipendenza dall'organismo a cui si attacca, che, immobile per sè stesso, per diffondersi in tutta la economia di un organismo de,·o servirsi della forza del cuore, che lo trasporta insieme col sangue. 2. 0 Le ~lgl~e offl'ono tu~ti i gra<! i.di tran_s_izione tra la vita 111d1peudentee 1I parassitismo p1u ne– cessario. Le cellule riproduttrici delle laminarie germinano ii~differentemen_te su _qualunque cor~ solido a cui 11caso le faccia aderire; ma non mat si trovano laminarie adulte sovra altre piante ma– rine; quelle che vi si attaccano non tardano a pe– rire; il parassitismo è loro vietato. Altre alghe, le po11>hf1·a, ad esempio, ~iv~n? indifferentem~~le sulle roccia o sopra esse1•1 v1v1.Le teat11esia s1 111- contrano di rado e si sviluppano difflcilmente sopra sostegni inorganici;_ in quest? caso il _parassitismo è facolLstivo, ma d1ve11!aulite alla pianta. Per le my,-tonema esso è indispensabile; queste alghe B1b1oteca Gino Biarrc vivono esclush 1 amonte su altre specie, poco importa quali. A I contra1·io rel(whisla fuci~ola non vive che su un sol genere, il ge11e1·e fucus, ma la s"in~ contra indifferentemente ~ulle di\·01'Se specie d1 {i,cus; mentre il parassitismo di sostegno raggiunge il suo grado estremo di specializ1.a.zione nell'ela– chisla se1·icea, che abita esclusivamente la himan.– talia 10,·ea e assorbe da questa, ce1'to,almeno una pa1·te dei suoi alimen ti. :1.• Passiamo ora ai vegetali fnnerogami. Le scrofulal"inee abbracciano, accanto alla tribù delle antirrinee, che sono olofìte, le pianto della fribù delle rinanteo, che il più sovente immettono le 101•0 radici sullo graminacee e debbono quindi con• siderarsi come parassiti facoltativi. 1 ella famiglia vicina, quella delle 01·obanche, tutte le specie sono essenzialmente parassite o perdettero tutto ciò che diventa inutile poi' questo modo di esistenza, cioò le radici e le foglie. 4. 0 La famiglia delle convotvolacee presenL, una serie analoga. Il convolvulus soldanella ò una pianta che nulla chiede a·suoi \"icini. Il convolvolo delle siepi è un parassita del sostegno; esso sfrutta agli arbusti, fra i quali cresce, Ja for1..,1. necessaria por espande1·0 al sole le foglie ed_i fiori che il_~uo esile gambo non 1•egge1-cbbe.l'\el genere ,•1~mo ti-oviamo uno dei più terribili parassiti vegetah, la cuscuta; questo piante, al pari del convolvolo, si ag– grappano ad alti-e pianie,ma non soltanto por chieder loro un appoggio; il loro stelo è fornito di succhiatoi che esso conficcano nei tessuti delle loro vittime fino ad esaurirlo comploL,mente: poi, morto il loro ospite, tendono i 101·0flessibili mmi verso gli in– dhidui vicini. È con questo meccanismo che nei campi di trifoglio si formano quegli spazi rotondi, il cui centro ò occupato dalle piante morte, mentre/ alla pe1·ifcl'ia 1 lo cuscute invadono progressivamente te piante tuttora immuni. lliassumendo, negli esempi descritti, che sarebbe ago\·ole moltiplicare, l'anatomia com1>arataoffi·e una serie di formo intermedia1·io, rappresentanti i di– ve1·si stadii pei quali dovettero necessariamente passare le specie il cui parassitismo è più accen– tuato: indipoodon,.a completa nei batterii che hanno una cromofllla, nello alghe del gruppo delle lami– narie, nelle antirrinee e in certi convoh·oli; parassi– tismo di sostegno nelle po,phtra, nolie my,·!onema. nel convolvolo comune; finalmente tutti i gradi del pamssitismo di nutrizione, dalle f01•me facoltative e attenuato fino alle più specializzate e nocive. Ora. è cosa certa che in questi vari gruppi la forma primiti\ia fu indipendente; la serie delle strutture attuali ci racconta dunque la storia della specie. La trasformazione dell'olofllismo in parassitismo è ancor più evidente nel caso teratologico cui si cl:\ il nomo di JJicc/ttetlatiwa. In molle piante, sopra· lutto giapponesi, le foglio presentano macchie sprov– viste di clorofilla. Le cellule di queste parti scolo· rite sono dunque impotenti alla sintesi organica ~ costrette quindi a vi\'Cl'Ccome parassite delle pa1•h verdi. 'l'ala cloi·osi può anc;he estendersi a tutto un ramo e, in tal caso, ciò che ben dimostra com·esso non sappia bastare a se stesso, è l'impossibilità di man!onorlo come barbatella. Vuolsi por altro notare che, nel caso della picchiettatura, 11011 è un indi– viduo che vh 1 a a spese d'un alt1•0, ma soltanto un gruppo di cellule che fa sov\ 1 enire ai suoi bisogni il 1'0Stodella colonia. PAltA SlTISMO SAP1t0!-'ITICO. - ]~ nei funghi che possiamo meglio studial'e le formo di transizione fra il saprofitismo e il parassitismo pili specializ1.ato. I.• La maggior parto dei funghi, sopratutto delle mucedinee, sono esclusivamente saprofiti e si nut1'0no di cascami o cada\•eri d'animali o di piante.
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