Critica Sociale - Anno IV - n. 19 - 1 ottobre 1894

CRITICA SOCIALE 303 che vi salisse, si alTretterebbe a rinrorzare l'eser– cito contro i suoi nemici interni ed esterni. Qual– cuno grida allo Sta.lo: disarmati, che voglio farmi largo. Io non sarò cosi ingenuo da consigliare il dis– armo alla borghesia; ma noppul'e cosi scaltrito da far propaganda di senti mento cristiano nel popolo. Ci sono i preti, e bastano. li popolo è gia tanto pe– corino, che veste senza or1•ore la giubba del sol– dato, punta il fucile ~ulla folla, e torna domani in quella stessa folla sotto il fucile dei nuovi coscritti. Dico dunque che la classe al potere, invitata dai suoi avversari a deporre le armi, si fa premura di circondarsi di baionette. Unica, sincera ed efficace propaganda contro gli eserciti è perciò bandire una civiltà nuova che non abbia bisogno delle armi per imporsi. . Ora, quale civiltà inerme e pacifica può esserci data. dalla nostra borghesia! Essa è troppo ricca per non custodire i suoi beni; è troppo egois~~per dividerli, t,,oppo ignorante per impiegal"li razional– mente, e sopratutto troppo amante dei propri co– modi per difendere da se stessa la propria esi– stenza. Là dove la borghesia è più comggiosa e avan– zata, come in America, la vediamo sta1·e quasi senza esercito in mezzo a una popolazione di sfruttati, solo pe,·chè a questi si lascia un margine di libertà e d'iniziativa personale. Infondete, o amici della pace, alla borghesia eu– ropea l'audacia di quella americana, e avrete già fatto molto. Ma non sciup,te le forze a discutere i bilanci della guerra, o a pigliarvela coll'educazione belli– cosa del nostro popolo, che porta invece tutte le traccie del confessionale, della frateria e del gesui– tismo. E nemmeno, per amore di pace, toglieteci l'ultimo senso di ribellione. Consigliare la pace a chi ci punta. !'arme alla gola è ridicolo; assopire chi si dibatte pe1• conqui– stare la sua liberti\ è favorire il prépotente, e tanto varrebbe gettare il biasimo sulle più benefiche ri– voluzioni che ricordi la storia. Fate dunque l'ultimo sforzo per trasfondere nella nostra torpida borghesia il coraggio e la scienza di dominare senza esercito, oppure reclamate con me ed affrettate la rinnovazione, che è vintato ormai designare in termini aperti, tanto la si sente vicina ed inevitabile. Sar-a meglio, e tanto dovremo ve– nirci. Ormai è una verità che fa capolino anche nei giornali pili. retorici e sentimentali, questa, che le guerre oggi sono dichiarate e combattute dai gruppi d<igli indush-iali e dei banchie,·i. POMPEO BETTINI. Al p,·ossimo Numero il principio dt un inte– ressanttsstmo studio di PAOLO VAl,ERA sul movi– mento chai·Usta in Ingltttterra. L"abbonamento alla Critica Sociale e alla Lotta di Classe ,·timi/e costa L. i O atl"anno. L. 5 al semestre. B1b1oteca Gino Biarco . TOGHE E CODICI''' Kon c'è che dire: lutti i gusti sono gusti e bisogna ~i~c~~\~rlJe1~: 8 te:f!n 8 ~~b 0 J>~~è, ilil silio~~~ri~~~o r~;;;;::si suoi trent.'a.nni di onorato servizio milita.re , dà. le sue dimissioni e si metto a.studia.re da av\'ocatot - Ce.danl anna togae! Jnrelice! .. Ben presto giungono le disillusioni, che egli consegna. in un libro, che è insieme una confessione ed una. batt.awlia.generosa quanto pia.tonica. contro l'am– biente delia giustizia Si vede che il si!nor Oumas era ~~~PJ:ir:~d:t~ahf1~ ~~~~1::0 ~:::.~~r:i:al~. 1 Q~?ndf~~:!!~ libro è assai sincero ed ancho assai pepato. Il ramoso tempio di Temi è da. lui descritto per quello che è: un mercato di pettegolezzi quando non un postribolo, do"e }iab:.~1t!~~~~~e !~11~~i!1~teL~11?!~nb!to 0 cv~~a?~: : 'h~en st à che respressione legittima. del pensiero di quegli onesti e ladri, assassini, concussionari od imbroglioni » che furono Giustiniano e Triboniano - rinnovata sul prin– cipio di quest-0 secolo da. quell'altro lupo dittatorio di Napoleone, nell'intendimento preciso di cancellare dalla legislazione la pro(essione di rode della !ti voluzione; e l'avvocato-colonnello con una pazienza da. benedettino rileva una quantità di contraddizioni, di assurdi, di mostruosità logiche e morali di quell'opera preziosa. I sacerdoti del tempio - giudici, a\'vocati, procura– tori - degni della giustizia che scodella.no o cooperano a scodellare, appaiono preclari per asineria, prepotenza., ferocia, avarizia. e chi più ne ha.più ne metta. Le prove aneddotiche, i documenti a qua.odo a quando esilaranti o pietosi o stomachevoli si seguono e si rassomigliano solo nella loro tragica concludenza! ... 1,·irresponsabilità. dei giurisdicenti, ritenuti inrallibili, alTormata sotto colore liberale come « inamovibilità ed indipendenza» del!a magistratura dt1Igoverno (in Italia se no sa qualche cosa. - e tutto il mondo ~ paese!) non serve che a santificare la memoria della non tanto antica. venalità. dolle cariche, pagato a contanti per usu• fruirne a vita e magari dopo morto a mezzodi eredi!... Ah! il buon colonnello-avvocato Dumas, ne ha vedute delle porcherie e delle stupidaggini! « Vidi e subii - scrive egli - cose talmente enormi che mi domandai come tutto ciò potesse accadere ». Ed egli, il bravo uomo, si avvisa di portare rimedi a questo mondo in dissoluzione purulenta! .. Egli stesso sente che il ri– medio "ero, genuino, radicale, è sempre quello indi– cato da Voltaire: e Volete delle buono leggi 1 bruciato le vostre e ratene delle nuove. Bruciandolo cosl coscien– ziosamente che non no resti un solo esemplare, rorse si eviterebbe di portarne il contagio ai nostri di– scendenti. » an!r~Ì:~cs~ad~ id~!~~d 0 o &~ 0 :f~: ! Ji~~ ct~d~t /J1uc!1:-t~ si è che flnchè saremo rotti da una legislazione cosi poco conforme alle nostre idee ed ai nostri progressi materiali e morali, flnchè assisteremo allo spettacolo di una di\'ersità. tanto grande tra le teorie di uguaglianza e la.realtà, finchè saremo in balia di un ordinamento che dà. tanta fortuna alla disonestà audace, lo convulsioni sociali saranno periodiche, abbiano esse luogo colla som– mossa o collo scrutinio. ,. Ma disgraziatamente, dopo questa rapida e fuggel'ole intuizione del vero, il bravo colonnello-avvocato si tro,•a contento dei vecchi o nuovi cataplasmi. Dimi– nuire le speso di Giustizia, aumentando lo entrate dello Stato con l'imposta unica, rendere elettivi i magistrati por suffragio popolare, escluderli dall'esorcizio dove sono no.ti o dove hanno interessi propri o di ramiglia; estendere il giurì allo ma.teriocorrezionali e civili, abo• lire le vacanze della magistratura., abolire il segreto nel– l'istruzione penali-, abolire gli inciampi alla.stampa, ecc. Idee tù o meno eccellenti tutte, egrefio a.vvocato- ~~onn~~ii~~~~ cfi:~c~: a:e~ 0 ~~ ~~1~11S: 0 rrg~~~~n;:~s~~ qualche rh·endugliolo una copia del.vostro libro e avrb. la pazienza di leggerlo, esclamerà: e E strano; era dunque allora per rettamente come oggi > 1 1ri1 J. cgl 0 8~~ 1 ~° F~~~~i~R~r~fa~t~n: •;· 1~oie•rJ~ii·a!'~~~i .' i~~!i .,mano, Ma:a: Kantoro,.,·lci:, editore, tS!n. (Via Mani:oni, S. 1.. 3,30).

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