Critica Sociale - Anno IV - n. 19 - 1 ottobre 1894

300 CRITICA SOCIALE goziante non si decide a vendere le sue merci a prezzo di costo, è perchè egli non ha alcuna ce,– tezza di spacciarne quanto basta ad as·icurargli un roddito: inoltre nulla lo garantisce che nelle sue compere egli abbia lo stesso trattamento. Ci vo– gliono dunque delle garnn:te. Queste garanzie pos• sono essoro e di ,·aria maniera». Vediamone una. Supponiamo che il governo provvisorio o l'assemblea costituente .... si propongano seriamento di ravorire la ripresa dogli affari, il risveglio dei commerci, dell"in– dustria e dell'agricollura, di arrostare il deprezzamento della p1-opri0Hle di provvedere lavoro ai la,·oratori.. .. Basterebbe garantire, por esempio, ai primi diecimila imprenditori, fabbricanti, manifattori, negozianti, ecc. di tutta la repubblica un interesso del 5 ¾ sui capitali elio ciascun d'essi impiegasse negli affari fino a una. somma, poniamo, di 100.000 fl•anchi in mcdin .... E chiaro elio lo Stato....(') Ali! « E chiaro che lo Stato• qui s'impone a J)roudhon, almeno « corno s01·vilo1-o ».... E cosi im– pel'iosamente che il nostro auto,·e fini ce per su– birlo e solennemente proclama: i, io lo dichiaro ad alta voce: le associazioni ope– raie di Parigi e dei dipartimenti tongono nel proprio pugno la salute del popolo, l'avvenire della rivoluzione. Esso possono, se sanno, provvedere a tutlo con abilità. Un nuo,·o slancio di energia devo illuminare le toste più. opache o alle elezioni del 1852 (questo egli scri– ,•o,·a nolrostato del 1851) porre in capo a11·ordinedel giorno: la costitu.:io11e del vato,·c. ( 1 ) Or dunque e non pili partiti!>, « non pili poli– tica• quando si tratta di lotta di classi, e.... « 1'iva la politica! viva Cagtta :Ione eletlol'ale ! 1'1va Ca:tone ,te/lo Stato!• quando si tratta di realiz– za,·e la piatta e stecchita utopia di Pl'oudhon. J)e-1tr11amet 01dt/lcabo. dice Pl'oudhon di se stesso; distruggerò e riedificherò. Qui traspare assai di quella pomposa vanitil che tanto lo distingue. Eppure è questa - per se1•vi1·cidi una frase di Figaro - la verità pii, vera che egli abbia mai pronunciata. Egli distrugge ed ediOca. Solo, il se– greto della sua desll•uctfo si svela completamente nella formula: « il contratto scioglie tutti i pro– blemi •· Ma il segreto della sua a:di{lcatto giace nella for1.~della realtà r.<>litica e sociale borghese, colla quale tanto pii, facilmente si riconcilia dacchè non gli riesce di « strapparle • uno solo dei suoi «segreti•· Proudhon non vuole udir parlare di Stato. F. nondimeno - anche astraendo dai progetti con– creti sul modo di costituire il valore, nei quali si rivolge alla odiosa «fantasia• dello Stato - ecco che egli costruisce sulla teoria dello Stato tosto dopo averlo distrutto. Ciò che toglie allo «Stato• lo regnla ai « Comuni • e ai « dipartimenti •· Al posto di uno Stato grande, vediamo sorgere un gran numero di staterelli; al posto di una grande • fantasia•• una quantità di piccine. Alla fine la « anarchia > si risolvo nel fedel'(tlfsm.o, che fra 8:li altri vantairgi ha quello di rendere assai pii, d1f– flcile, che 111 un grande Stato cet1t1·a1t::zato, il suc– cesso di ogni movimento ,·ivoluzionario. (') Cosi fi. nisce la « idea generale della 1•ivoluz1one• di Proudhon. E cnrioso che il «padre• dell'anarchia proudho• niana non è altri che 8at11t-Stmon. Fu Saint•Simon ( 1 ) Jdit gini,•a~, ecc .• pag. !6a. l 1 ) /bfdem, paa-. !i3. (') \'edl li libro: Du prlnclpefldiratlf. Biohoteca Gino Bianco a dire che lo scopo dell"organizzazione sociale de– v'essere la p1·0d11:fo11e, e perciò la scienza politica deve l'idursi all'economia, l'arte di « dominare gli uomini > mutarsi nell'arto di « amministrare le cose•· Egli paragonò il gone,·e umano all'individuo. il quale nella fanciullezza ubbidisce ai genitori e, fatto adulto. non obbedisce pii, che a se stesso. P1·oudhon si impadronì cli questa idea e di questo paragone e, coll'aiuto della costituzione del valore, « costruì > !"anarchia. Certo è intanto che un uomo del genio fecondo di Sainl-Simon sa1·ebbe il primo ad inorridire di fronte a ciò che questo 0 piccolo– borghese del socialismo ha fatto della sua teoria politica. li socialismo scientifico moderno seppo ben altrimenti e meglio sviluppare la tco1·ia di Saint– Simon. Esso, m~nti·e spiega la origine sto,·ica dello Slato, con ciò stesso dimostra le condizioni che lo faranno sparire. 1,0Stato ru il rapprosontanlo ufficialodell'inlora so– cietà, la sua. incarnazione in un corpo ,•isibile, ma. ciò fintanto che fu lo Stato di quella classe che da sola, pel suo tempo, rappresentava. la intera società: nell'evo antico lo Stato dei cittadini padroni di schiavi, nel mo• dioo,·o della. nobiltà. foudale, oggi della borghesia. Quando esso dh·onti tli fatto il rapprosentanlo di tutta la so– cietà, si fa perciò stesso suverfluo. Tostochò esso non ha pili una classe da mantenere nella soggezione, to– stochò Il dominio di classe, la lolla por l'esistenza, ron– data sull'anarchia della produzione, e i conflitti o gli eccessi che ne derivano sono cessati, non v'è più nulla da reprimere, uno Stato diventa inutile. Il primo atlo col qualo lo Stato si costituirà realmente il rapproson• tante di tulta. la società. - la presa di possesso, in nome della società., dei mezzi di produzione - sarà al tempo stesso il suo ultimo atto corno Stato. L'intor,•ento della rorza dolio Stato noi rapporti sociali diventa :-.u– pertluo i esso devo addormentarsi nell'ozio. Al governo sullo persone subentrano l'amministrazione dello cose e la direzione dei processi di produzione. I.o tato non viene soppresso; muore da sò. (1) O. Pl.ECIIANOW. (') F. H!(OKL!l, Soctalllmo 14topi,1tico e •oclalUmo •clmtt/feo /Vedi noelra Biblioteca. di propaganda). L'IGIENE AGRARIA 11 ' Al Si{J, (WO/.A. Casali - 801.0G~A. Sludiando duo argomenti cho hanno, in due ben di– versi campi, grandissima importanza - la fillossera, cioè, e i contimi acidi - Ella ò giunta a conclusioni che meriterebbero d'essere da chiunque conosciute, od ha iniziato gli studi sulrlgiene agraria. l.a nt1ossera - la spada di Damocle sospesa sui nostri vigneti, che formano la maggiore e più promettente delle nostro colture - ò stata da Lei giustamente intravvista quale elTetto delrossidnzionc progressh•a. o accelerata dei pri11cipi1cco11da1·i dol torronoi In bre,•e: quale effetto dello male colture e del depauperamento dei terroni. E i concimi minerali ad azione acida, ora tanto in ,•ogn. - i pol'fosrati, il solfato ammonico o le loro mosco– lanzo - cooperano ossi pure, o in una maniera indubbia, al rapido decadimento dello nostre terre, distruggon- ( 1) veggael: Pror. A. CASALI, Come ,, 1m6 , come 1i dae ,we– t:tnfre la /UlOHtra. Boloa-n•, Zankhelll, 1893. - L"lnJ1ttttl#d dt:l concimi addl ,,. agrlc0lt1tra e l'lglt11e del terreni c111turalf. no. logna, Sue('. l1011t1, 18J4.

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